SCHEDA FILM

STORIA DI MARIE E JULIEN

Anno: 2003 Durata: 145 Origine: FRANCIA Colore: C

Genere:DRAMMATICO

Regia:-

Specifiche tecniche:35 MM (1.85)

Tratto da:-

Produzione:PIERRE GRISE' PRODUCTIONS, ARTE FRANCE CINEMA, VM PRODUCTIONS, FMB2 FILMS, CINEMA UNDICI

Distribuzione:MIKADO (2004)

TRAMA

Julien, un orologiaio 40enne, senza legami affettivi, incontra la bella e cagionevole Marie, con cui inizia una intensa storia d'amore senza limiti né regole. Un giorno però, Julien scopre che Marie gli nasconde uno strano segreto che la lega alla misteriosa Madame X, la donna che Julien sta ricattando...

CRITICA

"Ispiratosi a un suo vecchio progetto fantasmatico mai realizzato, Jacques Rivette ci porta con 'Storia di Marie e Julien' a cavallo tra la realtà e quel limbo tra la vita e la morte da cui proviene la bellissima e suicida Marie, che turba il quotidiano di Julien, orologiaio che vive in una tetra casa scandita dal tocco degli orologi. In effetti, in questa storia d'amore paranormale, uno degli imputati principali è proprio il Tempo: per il resto lo spettatore potrà metterci del suo vissuto sentimentale. Il regista francese, ex nouvelle vague, molto amato dai cinefili per le sue operazioni di eccessi filmici, trova qui una misura trattando le contraddizioni e la misteriosa radice degli affetti, in una luce e con una vena di racconto fantastica, molto ben sostenuta dalla splendida Emmanuelle Béart e dal polacco Jerzy Radziwilowicz. Certo, bisogna amare le domande senza risposte, specie quelle sugli eterni enigmi dell'amore." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 4 settembre 2004) "Indagare nel mondo, nel tempo di Jacques Rivette è un'impresa davvero difficile. Nel caso di 'La storia di Marie e Julien', il tempo che scandisce la vita e l'amore dei due protagonisti è un tic...tac lento e inesorabile come il rapporto che lega un uomo alla deriva ad una splendida donna conosciuta anni addietro e incontrata di nuovo come per miracolo. (...) Tra reale e immaginario, tra presagi di qualcosa che accadrà e il mistero di cui è permeata la vita di Marie, la pellicola di Rivette è una riflessione abbastanza intellettualistica sull'amore, o sul fantasma di un amore, o ancora sulla possibilità che una passione possa essere vissutta solo e soltanto fuori sincrono. Amore e morte si baciano affidandosi alla doppia personalità di una Emmanuelle Béart mai così brava, affascinante e "morbidamente" bella". (Leonardo Jattarelli, 'Il Messaggero', 27 agosto 2004) "Racconto di fantasmi (veri?) e di falsi vivi, esercitazione sui miti dell'amour fou e dell'eterno ritorno, 'Storia di Marie e Julien' fa convivere la fascinazione dell'arcano con un intellettualismo intransigente, che ricorre a citazioni colte: da Jean Cocteau a Edgar Allan Poe. Lo spettatore in cerca di un semplice divertimento potrebbe, alla lunga, trovarlo faticoso; ma chi gradisce i sublimi tormenti dell'amore cerebrale e liturgico, sensuale e un po' sadico, non ha che da accomodarsi." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 17 settembre 2004)

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