Stonewall2015

SCHEDA FILM

Stonewall

Anno: 2015 Durata: 129 Origine: USA Colore: C

Genere:DRAMMATICO

Regia:Roland Emmerich

Specifiche tecniche:RED EPIC DRAGON, REDCODE RAW (6K), (4K)/HAWK SCOPE, D-CINEMA (1:2.35)

Tratto da:-

Produzione:ROLAND EMMERICH, MARC FRYDMAN, MICHAEL FOSSAT, CARSTEN LORENZ PER CENTROPOLIS ENTERTAINMENT

Distribuzione:ADLER ENTERTAINMENT (2016)

ATTORI

Jeremy Irvine nel ruolo di Danny Winters
Jonny Beauchamp nel ruolo di Ray/Ramona
Joey King nel ruolo di Phoebe Winters
Ron Perlman nel ruolo di Ed Murphy
Caleb Landry Jones nel ruolo di Orfana Annie
Matt Craven nel ruolo di Vice Ispettore Seymour Pine
Jonathan Rhys Meyers nel ruolo di Trevor Nichols
Vladimir Alexis nel ruolo di Cong
Ben Sullivan nel ruolo di Paul il Silenzioso
Alex C. Nachi nel ruolo di Lee
Karl Glusman nel ruolo di Joe Altman
Otoja Abit nel ruolo di Marsha P. Johnson
Atticus Dean Mitchell nel ruolo di Matt
David Cubitt nel ruolo di Mister Brett Winters
Andrea Frankle nel ruolo di Joyce Winters
Mark Camacho nel ruolo di Fat Tony
Joanne Vannicola nel ruolo di Sam
Alan C. Peterson nel ruolo di J
Nastassia Markiewicz nel ruolo di Sarah Mills
Kwasi Songui nel ruolo di Big Daddy
Veronika Vernadskaya nel ruolo di Marianne Winters
Larry Day nel ruolo di Detective Jack Smythe
Arthur Holden nel ruolo di Frank Kameny
Anna Nicole nel ruolo di Kristal
Johnny Falcone nel ruolo di Hector
Philippe Hartmann nel ruolo di Jack
Tony Calabretta nel ruolo di Mr. Pugliese
Yan England nel ruolo di Terry
 

SCENEGGIATORE

Baitz, Jon Robin
 

MUSICHE

Rob Simonsen
 

MONTAGGIO

Wolfe, Adam
 

SCENOGRAFIA

Laliberté, Michèle
 

COSTUMISTA

Mariano, Simonetta
 

EFFETTI

Oblique FX

TRAMA

New York, 1969. Storia dei moti di Stonewall, una serie di violenti scontri fra un gruppo di giovani omosessuali e la polizia locale per rivendicare il proprio diritto a non essere considerati dei criminali, segnando un momento e un passaggio che resteranno indelebili."Stonewall" è generalmente considerato il momento di nascita del movimento di liberazione LGBT moderno in tutto il mondo.

CRITICA

"E' sorprendente vedere associato alla regia di 'Stonewall' il nome di Roland Emmerich, il cineasta che ha distrutto la Casa Bianca (in 'Independence Day') e la Cappella Sistina (in '2012'). Questa volta, invece, racconta una storia vera, quella della rivolta del 1969 che fu all'origine del movimento di liberazione omosessuale. (...) Sicuramente Emmerich, gay dichiarato come lo sceneggiatore Jon Robin Baitz, era pieno di buone intenzioni nel produrre e dirigere il film. E tuttavia, per renderlo spettacolare, è ricorso alla logica di sempre, realizzando un 'blockbuster gay' più convenzionale di quanto il soggetto non meritasse. La scena newyorkese è ben ricostruita, ma teatrale come un set. E soprattutto il protagonista, quello che scaglia la prima pietra (un mattone, per l'esattezza) gridando 'potere gay!', è un eroe immaginario, che passa di lì prima di andarsene alla Columbia University." (Roberto Nepoti, 'La Repubblica', 4 maggio 2016) "Un viaggio alla ricerca della propria identità, un «romanzo di formazione». Così il regista Roland Emmerich definisce Stonewall (...). E, difatti, presenta tutti i cliché e le furbizie del genere 'adolescenziale' il film che racconta la nascita del movimento Lgbt e le rivolte del 1966 a NewYork che opposero per tre giorni di lotta poliziotti e omosessuali. Tantoché molti rappresentanti del movimento Lgbt americano hanno criticato il film proprio per la scelta patinata di raccontare fatti realmente accaduti attraverso una storia di fantasia (...). Il mondo omosessuale americano avrebbe voluto un film più graffiante e con meno bianchi e più neri, veri protagonisti delle rivolte. Ma se qualcuno si è deciso a sborsare 14 milioni di dollari per produrre il film, diretto da un pezzo da novanta come Emmerich (...). Insomma, 'Stonewall' è un film avvincente e furbo, politico proprio per il suo taglio di propaganda popolare. Per carità, alcune ragioni di fondo sono sacrosante, come il rispetto dei diritti civili (in 77 Paesi nel mondo l'omosessualità è considerata reato), la lotta alla violenza e il rispetto per le sofferenze di tanti ragazzi rifiutati dalle proprie famiglie (i140% degli homeless giovani negli States sono omosessuali). (...) Dal punto di vista narrativa seguire gli innamoramenti e le delusioni dell'ingenuo Danny rendono più appetibile un film dove, pur non indulgendo a scene eccessive, l'atmosfera è fortemente a tesi." (Angela Calvini, 'Avvenire', 4 maggio 2016) "Un inaspettato passion project del regista di 'Independence Day', che l'ha finanziato quasi interamente di tasca sua, 'Stonewall' celebra la riot del giugno del 1969 a cui simbolicamente si attribuisce la nascita del moderno movimento gay. Usando certi stilemi narrativi e la luce del melodramma classico, più implausibili momenti in cui il film sembra stare per trasformarsi in un musical (tra 'Fame' e 'West Side Story'), il roboante regista tedesco, affida il filo della storia a un «tipico» ragazzo di provincia (Indiana) che arriva a New York con la classica valigia di cartone dopo essere stato buttato fuori di casa dal padre (allenatore del team sportivo del liceo) che lo ha scoperto gay. (...) Danny sbuca nel cuore di Greenwich Village, che Emmerich e il suo sceneggiatore (il commediografo newyorkese Jon Robin Baitz) immaginano come una versione metropolitana di L'isola che non c'è di Peter Pan (...). Ben intenzionato quanto mortalmente piatto, 'Stonewall' è un film che denuncia la persecuzione di un orientamento sessuale, ma in cui il sesso quasi non c'è. (...) Il film è cosi normalizzante che anche lo scoppio delle violenza sembra una versione annacquata e frettolosa di quella notte, a cui ne seguì un'altra altrettanto tumultuosa, che qui non è citata. (...) film, carico di buoni propositi, ma anche di moralismo e superficialità." (Giulia D'Agnolo Vallan, 'Il Manifesto', 5 maggio 2016) "Storia vera. Che per certi versi ricorderà a qualcuno la notte della Diaz (...). Piacerà proprio per la scelta apparentemente lunare del regista. (...) è (...) il machismo di Roland, lontano da accenti queruli, a mandare il film a bersaglio (la violenza e la stupidità della repressione arrivano a 30 anni di distanza al comune spettatore)." (Giorgio Carbone, 'Libero', 5 maggio 2015) "Avrà anche intenti nobili, ma diventa un boomerang questo melodrammone che rievoca la rivolta gay newyorchese del '69. (...) Gli sbirri sono feroci picchiatori, i gay isteriche, squallide, variopinte figurine." (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 5 maggio 2016)

Trova Cinema

Box office
dal 21 al 24 maggio

Incasso in euro

  1. 1. Gli anni più belli  1.196.456
    Gli anni più belli

    Quattro ragazzi, cresciuti nel centro di Roma ma con estrazioni sociali diverse, vedranno le loro vite evolvere in maniere e direzioni anche sorprendenti, tra delusioni e riscatti....

  2. 2. Bad Boys for Life  882.185
  3. 3. Il richiamo della foresta  680.273
  4. 4. Parasite  605.719
  5. 5. Sonic. Il film  499.216
  6. 6. Odio l'estate  264.761
  7. 7. Cattive acque  263.009
  8. 8. La mia banda suona il pop  240.521
  9. 9. Dolittle  123.234
  10. 10. Birds of Prey (e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn)  121.947

Tutta la classifica