Stella cadente2014

SCHEDA FILM

Stella cadente

Anno: 2014 Durata: 105 Origine: SPAGNA Colore: C

Genere:DRAMMATICO, STORICO

Regia:Lluís Miñarro

Specifiche tecniche:HD, DCP

Tratto da:-

Produzione:LLUÍS MIÑARRO PER EDDIE SAETA S.A.

Distribuzione:BOUDU-PASSEPARTOUT IN COLLABORAZIONE CON FESTIVAL DEL CINE ESPAÑOL EXIT MEDIA (2016)

ATTORI

Àlex Brendemühl nel ruolo di Amadeo
Bárbara Lennie nel ruolo di Maria Victoria
Lorenzo Balducci nel ruolo di Assistente del Re
Lola Dueñas nel ruolo di Eloïsa, la cuoca
Francesc Garrido nel ruolo di Ministro Serrano
Àlex Batllori nel ruolo di Giovane domestico
Gonzalo Cunill nel ruolo di Ministro Zorrilla
Francesc Orella nel ruolo di Vescovo
Sebastián Vogler nel ruolo di Scrivano
Dimitris Daldakis nel ruolo di Castor
Andreas Daldakis nel ruolo di Polux
Jimmy Gimferrer nel ruolo di Generale Prim
Màriam Celaya nel ruolo di Cortigiana
Pilar Gómez nel ruolo di Valenziana
Armand Virallonga nel ruolo di La Morte
Paola Negrin
 
 

MONTAGGIO

Esquerra, Núria
 

SCENOGRAFIA

Vogler, Sebastián
 

COSTUMISTA

Paloma, Mercè

TRAMA

Novembre 1870. La Corte spagnola elegge con 191 voti Amedeo di Savoia, duca d'Aosta, come Re di Spagna. Gennaio 1871. Amedeo di Savoia arriva a Madrid e il Generale Prim, suo protettore, viene assassinato. Il regno di Amedeo di Savoia sarà breve, durerà appena tre anni. La sua passeggiata attraverso la storia, sarà oscura e sconosciuta. Il film è ambientato tra la fine dell'epoca del Romanticismo e l'inizio della modernità. Un periodo convulso in Europa - specialmente in Spagna - e una riflessione sui giorni nostri. Un film sulla difficoltà di stabilire la bellezza e l'inutilità di potere.

CRITICA

"Un insolito film catalano, 'Stella cadente' (...), non una commedia di costume spagnola, né il pathos di Almodóvar, ma una folgorante presenza su pochi schermi scelti (...). Il regista lo definisce alla fine dei titoli di coda «un divertissement» e in parte lo è, per il suo andamento a tratti spiazzante nel serio, profondo contesto storico in cui è ambientato. (...) Il film potrebbe ricordare Syberberg per l'anomala dimensionalità delle scene che allontanano dal genere storico, ma coi come Syberberg trova l'aggancio emotivo nella lirica Miñarro utilizza il tocco pop, la deriva erotica per scompaginare la solitudine di un regnante senza corte. (...) La solitudine del capo è qui espressa in tutte le sue caratteristiche più estreme (...). Con il piglio dell'appassionato di cinema e storia qui Miñarro scioglie quel mistero ancora presente in vari paesi europei della supremazia simbolica della monarchia con un fuoricampo che si espande come la scia di una stella cadente." (Silvana Silvestri, 'Il Manifesto', 26 maggio 2016)

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