Stazione Termini1953

SCHEDA FILM

Stazione Termini

Anno: 1953 Durata: 93 Origine: ITALIA Colore: B/N

Genere:DRAMMATICO

Regia:Vittorio De Sica

Specifiche tecniche:-

Tratto da:-

Produzione:VITTORIO DE SICA PRODUZIONI, MARCELLO GIROSI (ROMA) - DAVID O. SELZNICK STUDIO (USA)

Distribuzione:LUX FILM

ATTORI

Jennifer Jones nel ruolo di Mary Forbes
Montgomery Clift nel ruolo di Gianni Doria
Gino Cervi nel ruolo di Il commissario
Dick Beymer nel ruolo di Paul
Paolo Stoppa nel ruolo di Commesso viaggiatore
Nando Bruno nel ruolo di Primo ferroviere
Enrico Glori nel ruolo di Brigadiere
Memmo Carotenuto nel ruolo di Il ladro Venturini
Clelia Matania nel ruolo di Una viaggiatrice con molti bambini
Enrico Viarisio nel ruolo di Signore allegro alle Poste
Giuseppe Porelli nel ruolo di Il viaggiatore galante
Oscar Blando nel ruolo di Secondo ferroviere
Maria Pia Casilio nel ruolo di La sposina abruzzese
Gigi Reder nel ruolo di Lo sposino abruzzese
Liliana Gerace nel ruolo di La siciliana partoriente
Attilio Torelli nel ruolo di L'emigrante siciliano
Pasquale De Filippo nel ruolo di Il signore derubato
Roberto Rai nel ruolo di Il frenatore
Charles Fawcett nel ruolo di Signore triste alle Poste
Mariolina Bovo nel ruolo di La biondina sul treno
Mimmo Poli nel ruolo di Il grassone
Amina Pirani Maggi nel ruolo di Signora del telegramma
Bill Barker
Ciro Di Castro
Claudio Del Pino
Gino Anglani
Gino Passarelli
Giovanni Corporale
Jean Mollier
Marcella Genuino
Maria Teresa Paliani
Puccio Pintabona
Vincenzo Milazzo
 
 

MONTAGGIO

Da Roma, Eraldo
 

SCENOGRAFIA

Marchi, Virgilio

TRAMA

Maria, giovane signora americana, arriva a Roma per trascorrere un periodo di tempo con sua sorella. Ha lasciato a Philadelphia il marito e la figlioletta. Quando conosce Gianni Doria, un insegnante italiano, però, si innamora pazzamente di lui e inizia una relazione con lui. Dopo un mese, in seguito a una telefonata dall'America, Maria decide di ripartire immediatamente. Gianni la insegue e la raggiunge alla stazione, chiedendole almeno una spiegazione. I due discutono a lungo e Maria, che aveva deciso di tornare da suo marito, sta per cedere alle insistenze di Gianni. Ma l'arrivo di suo nipote Paul le fornisce un pretesto per allontanarsi dall'amante e farsi forza. L'italiano, offeso, la schiaffeggia e se ne va per poi tornare sui suoi passi. I due amanti si ritrovano e si rifugiano in un vagone abbandonato. Lì vengono sorpresi da un frenatore che li porta entrambi al commissariato della Stazione. I due vengono rilasciati perché Maria, per evitare lo scandalo, dichiara al Commissario che partirà con il primo treno e non tornerà indietro. Gianni rimane solo e deluso e la guarda partire mentre lei gli giura amore eterno.

CRITICA

"Il film, che comprende bellissime sequenze accusa tuttavia qualche squilibrio. Efficace l'interpretazione dei protagonisti". ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 33, 1953) "Film commerciale? No, non si direbbe che De Sica sia sceso tanto in basso, al contrario, qui c'è lo sforzo di conservare ad ogni costo la propria dignità (non le aspirazioni artistiche, si capisce) e l'indubbia capacità di attuare questo proposito. Non è il caso di essere spietati con 'Stazione Termini', perché si commetterebbe un grossolano errore (...). Il film è stato visto anche come un esercizio di stile. (...) La situazione romantico-moralista trattata da De Sica, secondo i pochi convinti suggerimenti di ZAvattini, si inquadra in un certo senso (e dunque, supera di molto i confini dell'esercizio di stile) in quelle vaghe correnti cinematografiche e letterarie insieme, che si sono profilate da poco tempo in Italia e che appaiono (...) molto sensibili alla sfiducia e alla accorta debolezza di tanta parte della nostra borghesia". (Fernaldo Di Giammatteo, 'Rassegna del Film, maggio 1953)

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