SCHEDA FILM

Stasera niente di nuovo

Anno: 1942 Durata: 89 Origine: ITALIA Colore: B/N

Genere:DRAMMATICO, ROMANTICO

Regia:Mario Mattoli

Specifiche tecniche:-

Tratto da:-

Produzione:CONSORZIO ITALFINES

Distribuzione:ITALCINE

ATTORI

Alida Valli nel ruolo di Maria
Carlo Ninchi nel ruolo di Cesare Manti
Antonio Gandusio nel ruolo di Dottor Moresi
Giuditta Rissone nel ruolo di Clelia, padrona di casa
Dina Galli nel ruolo di Portinaia
Armando Migliari nel ruolo di Direttore del giornale
Aldo Rubens nel ruolo di Giorgio, il ballerino
Paolo Bonecchi nel ruolo di Fattorino del giornale
Achille Majeroni nel ruolo di Professore ladro
Tina Lattanzi nel ruolo di Direttrice dell'Istituto
Nini' Giordani Cervi nel ruolo di Matilde
Cesarina Gheraldi nel ruolo di Ospite dell'Istituto
Anna Maestri nel ruolo di Ospite dell'Istituto
Marisa Merlini nel ruolo di Ospite dell'Istituto
Olga Capri nel ruolo di Sorvegliante
Armida Bonocore nel ruolo di Elvira
Anna Carena nel ruolo di Lavandaia
Tino Scotti nel ruolo di Comico del varietà
Vinicio Sofia nel ruolo di Direttore del teatro
Angelo Gandolfi nel ruolo di Commissario
Gilda Marchiò nel ruolo di Madre di Maria
Aldo Pini nel ruolo di Complice di Giorgio
Giovanni D'Anzi nel ruolo di Amico di Moresi
 

MUSICHE

Carabella, Ezio
 

MONTAGGIO

Tropea, Fernando
 

SCENOGRAFIA

Filippone, Piero
 

COSTUMISTA

Rappini, Mario

TRAMA

Cesare Manti, giornalista di valore, conduce una vita disordinata, è pieno di debiti e considera con leggerezza anche il suo stesso lavoro. Una sera, trovandosi al Commissariato in cerca di notizie di cronaca nera, incontra Maria Spanich, una ragazza che aveva conosciuto in una casa da gioco a Tunisi, durante la guerra. Maria l'aveva curato dopo un bombardamento e all'epoca aveva una relazione col gestore della bisca, Crippa. Cesare interviene in suo favore, la fa rilasciare e, con l'aiuto del suo amico, Dottor Moriesi, la fa accogliere in una Casa di Redenzione. Moriesi però mette in guardia Cesare, raccontandogli la triste esperienza fatta con una ragazza traviata che aveva cercato di redimere sposandola e che poi l'aveva poi abbandonato. Maria, disgustata per la volgarità delle compagne e per il fatto di dover imparare un lavoro, si trova a disagio nella Casa e quando Cesare va a trovarla, lo accoglie con insulti. Il giornalista, ottenuto del denaro dal direttore del giornale, affitta un appartamento per Maria e si appresta a partire con lei, ma quando va per farla uscire dalla Casa di Redenzione, apprende che è fuggita. Riunitasi a Crippa, Maria ha ripreso la sua sciagurata esistenza. Ma la ragazza è malata di cuore e quando Crippa le propone di fuggire per sottrarsi alle ricerche della polizia, lei preferisce tornare alla Casa di Redenzione. Avvertito dal Dott. Moriesi, Cesare si reca a visitarla. La trova in gravi condizioni di salute e lei gli confida che sua madre nulla sa dei suoi trascorsi e non vuole che ne abbia la rivelazione, apprendendo dove la figlia è ospitata. Cesare allora la sposa e la fa trasportare nell'appartamento che aveva fatto preparare per lei, così può morire tranquilla confortata anche dai genitori.

CRITICA

"Il film ruffiano è quello in cui il soggettista e il regista in combutta hanno infilato gli ingredienti di sperimentata efficacia che colpiscono la sensibilità facile dell masse: quegli elementi [...] che stimolano le ghiandole lacrimarie, in modo che queste impediscano di giudicare con serena obbiettività il valore reale di una produzione cinematografica. [...] Maestro, in questo genere di film, è Mario Mattoli: e mai lo ha dimostrato in modo così chiaro e lampante come in questo film. [...] Un film abilissimo, commoventissimo che avrà un successo di cassetta non minore rispetto a quello riportato da altre pellicole del regista, ma che indispettirà quanti, come me, ritengono che Mattoli sciupi in tal modo la sua intelligenza. [...] L'interpretazione è ottima da parte di Ninchi che, con la sua sobria ed incisiva recitazione, scolpisce vigorosamente il personaggio affidatogli; buona parte di Alida Valli (eccellenti sono i suoi colloqui con il Commissario e con il Giornalista), di Gandusio, inusitatamente castigato e misurato". (G. Saracini, 'Cine-Magazzino', 14 gennaio 1943)

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