SECRET WINDOW2003

SCHEDA FILM

SECRET WINDOW

Anno: 2003 Durata: 95 Origine: USA Colore: C

Genere:THRILLER

Regia:David Koepp

Specifiche tecniche:-

Tratto da:RACCONTO ''FINESTRA SEGRETA, GIARDINO SEGRETO'' DI STEPHEN KING (INCLUSO NELLA RACCOLTA "QUATTRO DOPO MEZZANOTTE" ED. SPERLING & KUPFER)

Produzione:GRAND SLAM PRODUCTIONS, COLUMBIA PICTURES CORPORATION, PARIAH ENTERTAINMENT GROUP

Distribuzione:COLUMBIA TRISTAR FILMS ITALIA (2004)

ATTORI

Johnny Depp nel ruolo di Mort Rainey
John Turturro nel ruolo di John Shooter
Maria Bello nel ruolo di Amy Dowd Rainey
Timothy Hutton nel ruolo di Ted Milner
Charles S. Dutton nel ruolo di Ken Karsch
Len Cariou nel ruolo di Sceriffo Dave Newsome
Joan Heney nel ruolo di Sig.Ra Garvey
John Dunn-Hill nel ruolo di Tom Greenleaf
Matt Holland nel ruolo di Detective Bradley
Gillian Ferrabee nel ruolo di Fran Evans
Bronwen Mantel nel ruolo di Greta Bowie
Chico nel ruolo di Se Stesso
Elizabeth Merleau nel ruolo di Juliet
Kevin Woodhouse nel ruolo di Operaio
Kyle Allatt nel ruolo di Ragazzo Dell'Autobus
Richard Jutras nel ruolo di Direttore Motel
Sarah Allen nel ruolo di Nipote Sceriffo
Vito Defilippo nel ruolo di Operaio
Vlasta Vrana nel ruolo di Wickersham, Capo Dei Vigili Del Fuoco
 

SOGGETTO

King, Stephen
 

SCENEGGIATORE

Koepp, David
 

MUSICHE

Glass, Philip
 

MONTAGGIO

Savitt, Jill
 

SCENOGRAFIA

Cummings, Howard
 

COSTUMISTA

Gadoury, Odette

TRAMA

Mort Rainey è uno scrittore di successo che sta attraversando un momento difficile a causa dello sgradevole e complicato divorzio da sua moglie, che gli ha provocato anche uno spaventoso blocco creativo. Un giorno, mentre è convinto di aver toccato il fondo e che le cose per lui non possano andare peggio, uno sconosciuto psicopatico che lo accusa di avergli sottratto l'idea per un libro bussa alla sua porta e per Rainey è l'inizio di un incubo...

CRITICA

"Quando si legge il racconto di Stephen King 'Finestra segreta, giardino segreto', nel volume 'Quattro dopo mezzanotte' vien da pensare che non se ne potrà mai ricavare un film. Infatti la rappresentazione realistica di un incubo non è in genere convincente e può configurarsi come un inganno per lo spettatore. Ahimè, ho forse detto troppo. (...) In ogni caso, il film l'hanno già fatto. Si intitola 'Secret Window'. Ed è un bel film, che attesta in David Koepp una buona mano di regia. Bravissimo sempre, Johnny Depp qui è addirittura sublime; e si capisce perché Brando l'ha indicato come suo successore. Questo personaggio dostoevskiano è immerso in una scenografia parlante, nel senso che la casa in cui si è segregato è il suo principale interlocutore. Anche perché il simpatico cane, al quale il protagonista si rivolge nelle prime scene, muore ammazzato quasi subito: ed è soltanto il prologo di una vera carneficina. Nel libro il cane è un gatto e questa è una delle poche differenze fra la pagina e il film, a parte l'epilogo da dramma elizabettiano. Analoga è invece l'immancabile delusione che accompagna tutti i thriller, sia su carta che su pellicola: la spiegazione risulta sempre al di sotto del mistero." (Tullio Kezich, 'Corriere della Sera', 17 aprile 2004) "Già sceneggiatore per registi come Brian De Palma e David Fincher, David Koepp s'ingegna a disseminare indizi e a mischiare le piste per tenere desta la nostra attenzione. Peccato che non stia dirigendo un episodio della serie di telefilm intitolata ad Alfred Hitchcock, ma un lungometraggio di un'ora e quaranta dove, a un certo punto, il materiale drammaturgico scarseggia e lo spettatore comincia a sbirciare l'orologio con una certa impazienza. I riferimenti più sottili sono appena sfiorati mentre Koepp non riesce a decidere fra il thriller e la sua parodia; col risultato poco gratificante di smorzare i momenti di paura da una parte senza riuscire, dall'altra, a creare un effetto di meta-genere. Ciò detto, Johnny Depp non deluderà i suoi fan neppure questa volta. Sicuro dei propri mezzi, l'attore affronta un 'character' più difficile di quanto appaia a prima vista: mentre il peso della maggior parte della sceneggiatura grava solo su di lui, Depp lascia venir fuori con tocchi successivi, per composizione, aspetti della metà oscura del personaggio,m rendendo accettabile la purtroppo prevedibile soluzione. All'altezza della situazione John Turturro, che sa trasfigurare il suo aspetto qualsiasi in una presenza autenticamente minacciosa." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 17 aprile 2004) "Depp fa splendidamente Johnny Depp, look compreso. Ed è sempre un piacere scrutarne i vezzi intelligenti, la sua capacità di trovare un guizzo particolare al personaggio. Anche se qui c'è poco da scovare perché la suspense lascia il posto a un grezzo simbolismo e sceneggiatore e regista non evitano alcuno degli avvertimenti classici del genere. Insomma, si comincia un po' troppo presto a intuire dove finisce il vero e dove cominciano la paranoia e psicosi a un inizio descrittivo fino alla noia fa da contrappeso uno svolgimento sempre più rutilante e infine preda degli effetti e del grand guignol formato casa. L'horror gotico alla King, cioè in chiave quotidiana, richiede equilibrio nelle dosi." (Piera Detassis, 'Panorama', 22 aprile 2004)

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