Anno: 1970 Durata: 108 Origine: ITALIA Colore: C
Genere:COMMEDIA, STORICO
Regia:Luigi Magni
Specifiche tecniche:PANORAMICA, EASTMANCOLOR
Tratto da:-
Produzione:ULTRA FILM (ROMA), F.I.C. (PARIGI), CINERAMA FILMGESELLSCHAFT (MONACO)
Distribuzione:INTERFILM, DVD: 01 DISTRIBUTION HOME VIDEO (2009)
Marcello Mastroianni | nel ruolo di | Scipione l'Africano |
Silvana Mangano | nel ruolo di | Emilia |
Vittorio Gassman | nel ruolo di | Catone il Censore |
Ruggero Mastroianni | nel ruolo di | Scipione l'Asiatico |
Turi Ferro | nel ruolo di | Giove Capitolino |
Woody Strode | nel ruolo di | Massinissa |
Fosco Giachetti | ||
Ben Ekland | ||
Christian Aligny | ||
Enzo Fiermonte |
Publio Cornelio Scipione, detto l'Africano, e suo fratello Lucio, detto l'Asiatico, sono accusati in Senato da Catone il Censore di essersi appropriati di cinquecento talenti, tributo di Antioco, re della Siria. In realtà Catone non è tanto preoccupato di sapere quale fine abbia fatto quel denaro quanto di infliggere un colpo al prestigio dell'Africano per evitare che, in un periodo in cui a Roma scarseggiano i grandi uomini, la personalità del celebre condottiero faccia correre alla Repubblica il rischio di una dittatura. Da uomo profondamente integerrimo - lo è tanto che Emilia, sua moglie, stanca della sua disumana perfezione ha chiesto il divorzio - l'Africano si accende di sdegno all'accusa di Catone e continua a proclamarsi innocente anche quando il Censore, trionfante, esibisce davanti al Senato una ricevuta del versamento fatto da Antioco, firmata Scipione A. Ma si tratta dell'Africano o dell'Asiatico? Durante un incontro con quest'ultimo, Publio Cornelio Scipione scopre che ad appropriarsi dei cinquecento talenti è stato proprio suo fratello per cui, in nome della romana fierezza, lo denuncia a Catone. Rendendosi conto che il nobile gesto dell'Africano può aumentarne ancora pericolosamente il prestigio, Catone trama per impedirglielo. Consapevole che la Repubblica non tollera uomini della sua levatura, Scipione si accusa, davanti al Senato di essere il colpevole e di aver compiuto inesistenti soprusi e ruberie. I senatori che ora lo considerano un comune mortale, lo perdonano ma l'Africano preferisce prendere, subito dopo, la triste via dell'esilio.
"Il gusto di ritrovare nei due Scipioni (...) gli acciacchi e le piccole furberie e le grandi disonestà che il romano medio ricerca ancor oggi, con furore scettico, nei suoi governanti è di sicuro un'operazione popolare nella capitale. Ma condita con la scarsa fantasia e la monotona allegria goliardica di Magni non può che dare dei frutti mediocri e prevedibili." (Claudio G. Fava, 'Corriere Mercantile', 17 marzo 1971)
Incasso in euro