SCHEDA FILM

SAVE THE LAST DANCE

Anno: 2001 Durata: 112 Origine: USA Colore: C

Genere:DRAMMATICO, MUSICALE

Regia:-

Specifiche tecniche:-

Tratto da:-

Produzione:CORT/MADDEN PRODUCTIONS - MTV FILMS

Distribuzione:PARAMOUNT PICTURES

TRAMA

TRAMA CORTA Sara, una ragazza bianca della piccola borghesia del midwest decide di trasferirsi a Chicago per coltivare il suo sogno di diventare ballerina di danza classica. Nella capitale dell'Illinois vive anche il suo nuovo fidanzato Derek, un ragazzo nero con un passato da criminale, re incontrastato dei locali notturni che balla ad un altro ritmo: la musica hip hop. TRAMA LUNGA Mentre dall'Illinois sta andando in treno a Chicago, la 17enne Sara rivive il recente dramma che le ha cambiato la vita: appassionata di danza classica, chiede alla madre (che aveva altri impegni) di essere assolutamente presente il giorno del saggio di fine corso. La donna fa di tutto per arrivare ma corre, ha un incidente di macchina e muore. Ora Sara va a vivere con il padre, con cui non ha mai avuto buoni rapporti. Giunta in città, si iscrive ad una nuova scuola, frequentata soprattutto da ragazzi di colore. Sara fa amicizia con Chenille (che ha un figlio neonato) e poi con il fratello di lei, Derek, ragazzo di bella presenza, con idee chiare sul futuro e molto bravo nel ballo detto hip hop. Dopo essersi frequentati per un po', Sara e Derek sentono un'attrazione reciproca, e lui cerca di insegnarle i passi di quel ballo per lei sconosciuto. Ma la relazione tra la ragazza bianca arrivata da fuori e il ragazzo di colore non è ben vista dalle altre ragazze della scuola, soprattutto da Nikki, ex fidanzata di Derek. Questi a sua volta ha problemi con Malakai, un violento che cerca di coinvolgerlo in azioni criminose. Quando gli ostacoli e le incomprensioni diventano troppo forti, Sara e Derek decidono di lasciarsi. Ma intanto Derek ha ridato alla ragazza la fiducia per ripensare alla danza di una volta. Allora si iscrive al corso per entrare alla Julliard School. Il giorno del saggio finale, Chenille confessa a Derek di essere stata lei a rivolgere a Sara pesanti accuse per la loro relazione. Derek allora corre verso il teatro e arriva in tempo per assistere all'esibizione. Sara è promossa ed ammessa alla scuola. I due ragazzi possono di nuovo tornare insieme e festeggiare in discoteca in mezzo a tutti gli altri.

CRITICA

"Tanto più triste appare dunque l'esito di un film finto-trasgressivo come questo, in cui gli scorci urbani si perdono in una noia mielosa e dopo 10 minuti si può indovinare a occhi chiusi lo svolgimento. Quel che non ci si aspetta è la totale delusione della parte ballata. Già perché i due protagonisti, modesti come attori (quando Julia Stiles medita sulla morte della madre è catatonica), sono anche 'doppiati' nelle parti ballate più difficili, e il clou con l'esibizione di lei stile 'Flashdance' è tremendo almeno quanto il montaggio alternato iniziale (incidente d'auto/piroetta)". (Emiliano Morreale, 'Film Tv', 12 settembre 2001) "L'amore di Derek e Sara non è immediato né esplosivo: nasce tra la diffidenza e si sviluppa in un ambiente ostile, cementato dalla solidarietà e da una vera amicizia. E, senza la pretesa di lanciare messaggi o di tracciare nuovi percorsi, questo film riesce a dire due o tre cose oneste e sentite sui ragazzi e le ragazze, non solo americani....". (Luisella Angiari, 'Duel', 12 settembre 2001) "Sorpresa: c'è in giro un piccolo film commerciale americano di successo che è anche un buon film. E' una di quelle favole che abbiamo già visto mille volte, ma per sobrietà di regia e di scrittura centra due o tre punti chiave senza rintronare lo spettatore. E riesce perfino a dire qualcosa sul mondo che racconta e sulle leggi non scritte ma ferree che lo governano, usando tutti i codici del prodotto di intrattenimento senza farsene usare. (...) Il bello è che Carter racconta concentrandosi sull'essenziale, senza strafare, sorretto da una colonna sonora ricca ma mai invadente. E l'emergente Julia Stiles, impossibile unione di forza e grazia, tenerezza e durezza, già notata in 'Hamlet 2000' ma anche in filmetti giovanilistici, conferma le sue doti non comuni. Datele l'occasione giusta e la vedremo la sera degli Oscar". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 17 settembre 2001) "Bella musica, vicenda banale (...) Il film è prodotto dalla Mtv films, all'inizio della sua attività cinematografica, intenzionata a realizzare 'storie che trovino riscontro tra il pubblico di Mtv'. C'è da augurarsi che questo pubblico abbia gusti meno primari, ma nel film si balla molto, si sente molta musica: forse può bastare". (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 21 settembre 2001)

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