Saremo giovani e bellissimi2018

SCHEDA FILM

Saremo giovani e bellissimi

Anno: 2018 Durata: 92 Origine: ITALIA Colore: C

Genere:DRAMMATICO

Regia:Letizia Lamartire

Specifiche tecniche:HD (1:2.35)

Tratto da:-

Produzione:CSC- CENTRO SPERIMENTALE DI CINEMATOGRAFIA PRODUCTION CON RAI CINEMA

Distribuzione:-

ATTORI

Barbora Bobulova nel ruolo di Isabella
Alessandro Piavani nel ruolo di Bruno
Massimiliano Gallo nel ruolo di Umberto
Federica Sabatini nel ruolo di Arianna
Elisabetta de Vito nel ruolo di Amalia
Ciro Scalera nel ruolo di Giorgio
Paola Calliari nel ruolo di Isabella giovane
Victoria Silvestro nel ruolo di Martina
Tiziana Viano nel ruolo di Madre di Martina
Matteo Buzzanca nel ruolo di Manager Torrione
Gianvincenzo Pugliese nel ruolo di Tastierista
Gianluca Pantosti nel ruolo di Batterista
 

SOGGETTO

Borromei, Marco
 

MUSICHE

Matteo Buzzanca
 

MONTAGGIO

Franzini, Fabrizio
 

SCENOGRAFIA

Inglese, Laura
 

COSTUMISTA

Focardi, Fiordiligi

TRAMA

Isabella ha diciott'anni nei primi anni Novanta, ed e? una star. Incide un album che ha un enorme successo e che per un'estate intera passa su tutte le radio e le televisioni. Poi più? niente. Oltre vent'anni più tardi, canta quegli stessi brani in un locale di provincia con suo figlio Bruno, chitarrista. È a causa del ragazzo che la sua carriera si e? fermata, o almeno questo e? quello che si racconta Isabella. Bruno e Isabella sembrano più? fratello e sorella che madre e figlio. Famiglia non convenzionale e sgangherata, i due sono legati da un rapporto a tratti morboso, uniti contro il mondo. Questo legame pero? si rompe quando Bruno incontra Arianna, leader di un gruppo rock che gli propone di entrare nella sua band.

CRITICA

"(...) Nonostante la personale ambientazione di un Edipo e Medea nel sottobosco pop italiano di vecchie glorie sconfitte e nuove promesse in vicolo cieco, i personaggi, anche i minori, avevano bisogno già in sceneggiatura di iniezioni di vissuto per superare una visione un po' da manuale. Sono a volte gli attori, nel gioco di regia, a suggerire semmai il mancante, soprattutto la Bobulova, allineata ai passaggi di crisi di una 50enne ancora chiusa nell'illusione di contare qualcosa." (Silvio Danese, 'Nazione-Carlino-Giorno', 20 settembre 2018) "Chissà se ci ha pensato Letizia Lamartire per questo suo film d'esordio, anche se la mamma e il figlio al centro della storia sono avvinti in un rapporto che sembra alludere a un amore - e a un reciproco possesso - molto più che filiali. (...) Il riferimento è con evidenza 'La luna' di Bertolucci, il tabù del sesso tra madre e figlio - l'incesto - l'attrazione che Lamartire suggerisce lasciandola in sospeso per tutto il film - compreso un finale aperto in cui sta a noi spettatori decidere. Ma nella Luna eravamo nell'assoluto del melò, qui il ritmo sono le canzonette a cui si contrappone la sonorità rock di una nuova figura femminile, scontro generazionale - sul palco - (la giovane e la vecchia) che mette in crisi anche la loro relazione. Piuttosto che immergersi nella potenzialità della sua materia Lamartire decide di procedere seguendo una sceneggiatura (sua insieme a Marco Borromei e Anna Zagaglia, supervisione di Federica Pontremoli) in cui i diversi passaggi di un romanzo di formazione a due - che poteva essere pieno di sorprese - trovano soluzioni piuttosto prevedibili. Sperduto il ragazzo, schiacciato il povero aspirante compagno della madre (Massimiliano Gallo), e soprattutto odiose le donne, madre, giovinetta e pure nonna coi suoi moti un po' acidi sotto la serenità delle giacche in stile indiano. Nei loro scontri e dichiarate furiose antipatie la regista aderisce a quegli stereotipi del «genere» (e del gender) più consumati, che per carità esisteranno pure ma nel renderli si possono pensare sfumature più audaci, sicuramente con un po' di amore in più." (Cristina Piccino, 'Il Manifesto', 20 settembre 2018) "Isabella (una Bobulova perfetta), (...) con il figlio Bruno (Alessandro Piavani, convincente) (...). Diretto dall'esordiente Letizia Lamartire, è un bel film, sul rapporto genitori-figli, che ha come punto di forza l'alchimia tra i due magnetici protagonisti." (Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 21 settembre 2018)

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