Il pescatore di sogni2011

SCHEDA FILM

Il pescatore di sogni

Anno: 2011 Durata: 112 Origine: GRAN BRETAGNA Colore: C

Genere:COMMEDIA

Regia:Lasse Hallström

Specifiche tecniche:ARRICAM LT/ARRICAM ST, 2K/HAWK SCOPE, 35 MM / D-CINEMA (1:2.35)

Tratto da:romanzo "Pesca al salmone nello Yemen" di Paul Torday (ed. Rizzoli)

Produzione:BBC FILMS, DAVIS FILMS, KUDOS FILM AND TELEVISION, LIONSGATE, UK FILM COUNCIL

Distribuzione:M2 PICTURES (2012)

ATTORI

Ewan McGregor nel ruolo di Dott. Alfred Jones
Emily Blunt nel ruolo di Harriet
Kristin Scott Thomas nel ruolo di Patricia Maxwell
Amr Waked nel ruolo di Sceicco Muhammed
Catherine Steadman nel ruolo di Ashley
Tom Mison nel ruolo di Capitano Robert Mayers
Rachael Stirling nel ruolo di Mary Jones
Jill Baker nel ruolo di Betty
Tom Beard nel ruolo di Peter Maxwell
Conleth Hill nel ruolo di Bernard Sugden
Alex Taylor-McDowall nel ruolo di Edward Maxwell
Matilda White nel ruolo di Abby Maxwell
Otto Farrant nel ruolo di Joshua Maxwell
Hamish Gray nel ruolo di Malcolm
Clive Wood nel ruolo di Tom Price-Williams
Peter Wight nel ruolo di Tory Grandee/Angus Butler
Waleed Akhtar nel ruolo di Essad
Hugh Simon nel ruolo di Brian Fleet
 

SOGGETTO

Torday, Paul
 

SCENEGGIATORE

Beaufoy, Simon
 
 

MONTAGGIO

Gunning, Lisa
 

SCENOGRAFIA

Carlin, Michael
 

COSTUMISTA


Day, Julian

TRAMA

Uno stravagante sceicco vuole a tutti i costi realizzare un progetto apparentemente impossibile: introdurre la pesca al salmone negli aridi altipiani dello Yemen. L'idea suscita l'interesse di Patricia Maxwell, risoluta portavoce del Primo Ministro inglese, alla disperata ricerca di una buona notizia sul Medio Oriente per distogliere l'attenzione dall'ultimo fallimento mediatico. Per questo, sul posto viene mandato il dottor Alfred Jones, uno scienziato introverso che lavora per il Ministero della Pesca e dell'Agricoltura britannico, che divide la sua esistenza tra un lavoro ormai monotono e un matrimonio stagnante. Conquistato dal carismatico sceicco e dalla sua visione del mondo, così come dalla sua rappresentante Harriet Chetwode-Talbot, il razionale dottor Jones arriverà a prendere delle decisioni importanti per cambiare la sua vita...

CRITICA

"Hallström guida bene il film ricco di un divertente humour ma poi si concede al sentimentalismo anche se sotto testo affronta problemi seri. McGregor è perfetto, di curiosa banalità, magnifica Scott Thomas come ufficio stampa (...)." (Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera', 25 maggio 2012) "Da Lasse Hallström non ci si possono aspettare che film finto-anticonformisti; che, non a caso, gli hanno procurato un paio di candidature agli Oscar. (...) Mentre lo spettatore regola l'orologio in un andirivieni tra diverse latitudini, il film rilancia le sue metafore ittiche e cerca di evitare la monotonia con qualche colpo di scena (...). Il tono blandamente satirico è sottolineato da musichette compiacenti." (Roberto Nepoti, 'La Repubblica', 18 maggio 2012) "Del romanzo 'La pesca di salmone nello Yemen' di Paul Torday (Elliott editore), il regista Lasse HalIström ha addolcito i toni satirici privilegiando, come in 'Chocolat', gli aspetti della favola romantica. Ne sono protagonisti un ittiologo, Ewan McGregor, che si illumina solo quando parla di pesci, per il resto è scontroso, timido e mal maritato; e Emily Blunt, impeccabile consulente di un illuminato sceicco. (...) All'inizio il film ritaglia con umorismo personaggi e situazioni; poi, fra filosofia in pillole e metafore di rinascita, eccede nello zucchero. E tuttavia l'ambientazione fra Londra, Scozia e Yemen è amena, la coppia McGregor/Blunt funziona e un sogno, seppur ingenuo, non ha mai fatto male a nessuno." (Alessandra Levantesi Kezich, 'La Stampa', 18 maggio 2012) "Geniale operazione di marketing cambiare titolo a un film tratto da un romanzo di successo. Chissà quanti spettatori realizzeranno che 'II pescatore di sogni' è la versione cinematografica di 'Pesca al salmone nello Yemen', divertentissimo libro di Paul Torday edito in Italia da Elliot? Inutile dire che in inglese libro e film si intitolano 'Salmon Fishing in the Yemen', e che l'accostamento delle parole «Yemen» e «salmone» crea un ossimoro bislacco che nell'edizione italiana va totalmente perduto. Peccato. Perché il libro è bello e il film, nonostante sia diretto dallo svedese Lasse Hallström (autore di notevoli schifezze dopo il sopravvalutato boom di 'La mia vita a quattro zampe'), è ironico al punto giusto. Merito della scrittura: non solo di Torday, ma anche dello sceneggiatore Simon Beaufoy che è, tanto per capirci, quello di 'Full Monty' e di 'The Millionaire', due copioni scoppiettanti e a prova di bomba. Quando al pensatoio siede Beaufoy, voi sedetevi al cinema, difficilmente quell'uomo sbaglia un colpo. (...) Anche noi abbiamo un'idea folle: 'Pesca al salmone nello Yemen' ci sembra sotto traccia un libro (e un film) sul Manchester City! Il club allenato da Mancini, fresco campione della Premiership, è di proprietà di uno sceicco: e sono ormai molti gli interessi arabi in Gran Bretagna. Torday e Beaufoy leggono questo fenomeno in una chiave rassicurante, dipingendo uno straricco gentile che per la sua anglofilia entra nel mirino dei terroristi suoi compatrioti. L'integrazione passa anche attraverso simili operazioni. Ben vengano, se i libri (e i film) sono così graziosi." (Alberto Crespi, 'L'Unità', 18 maggio 2012) "Una mail ti cambia la vita. (...) Con una dose minore di zucchero il film avrebbe avuto un suo perché. Invece, è un'occasione sprecata; si salva la Scott Thomas, unica a non avere lo sguardo da salmone." (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 18 maggio 2012) "Occhio (pesce) per occhio (regista), non è fresco di giornata questo salmone. Dal romanzo di Paul Torday, 'Il pescatore di sogni' è la summa del cinema di Lasse Hallström: romanticismo e sentimentalismo un tanto al chilo, anzi, alla trancia. Purtroppo, non è Fantozzi, ma lo scienziato di Sua Maestà Ewan McGregor (giurato a Cannes), chiamato da un ricco e illuminato sceicco a introdurre il salmone nello Yemen: sulla sua strada, problemi ittici e melense palpitazioni (Emily Blunt), fatue ilarità e cliché da fiera strapaesana. (...)Hallström ci mette del suo, e dopo 'Hachicko' conferma che con gli animali dà il peggio di sé: l'intenzionale leggerezza scade a noiosa insipienza, il mélo viene barattato con il nulla caramellato, occhi dolci e musichette si sprecano. Eppure, l'immedesimazione c'è: vi troverete presto a boccheggiare, è già qualcosa." (Federico Pontiggia, 'Il Fatto Quotidiano', 17 maggio 2012)

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