Rocco e i suoi fratelli1960

SCHEDA FILM

Rocco e i suoi fratelli

Anno: 1960 Durata: 180 Origine: FRANCIA Colore: B/N

Genere:DRAMMATICO

Regia:Luchino Visconti

Specifiche tecniche:-

Tratto da:liberamente ispirato ai racconti de "Il ponte della Ghisolfa" di Giovanni Testori

Produzione:GOFFREDO LOMBARDO PER TITANUS, LES FILMS MARCEAU

Distribuzione:TITANUS (1960); IL CINEMA RITROVATO-CINETECA DI BOLOGNA (2016) - CREAZIONI HOME VIDEO, MONDADORI VIDEO, DVD: 01 DISTRIBUTION HOME VIDEO (2009)

ATTORI

Alain Delon nel ruolo di Rocco Parondi
Annie Girardot nel ruolo di Nadia
Renato Salvatori nel ruolo di Simone Parondi
Katina Paxinou nel ruolo di Rosaria Parondi, la madre
Alessandra Panaro nel ruolo di Franca, la fidanzata di Ciro
Spiros Focás nel ruolo di Vincenzo Parondi
Corrado Pani nel ruolo di Ivo
Roger Hanin nel ruolo di Duilio Morini
Paolo Stoppa nel ruolo di Cerri, impresario di boxe
Suzy Delair nel ruolo di Luisa, proprietaria della stireria
Claudia Cardinale nel ruolo di Ginetta Giannelli
Max Cartier nel ruolo di Ciro Parondi
Rocco Vidolazzi nel ruolo di Luca Parondi
Claudia Mori nel ruolo di Impiegata alla stireria
Adriana Asti nel ruolo di Impiegata alla stireria
Rosario Borelli nel ruolo di Un biscazziere
Renato Terra Caizzi nel ruolo di Alfredo, il fratello di Ginetta
Enzo Fiermonte nel ruolo di Allenatore di boxe
Nino Castelnuovo nel ruolo di Nino Rossi
Becker Masoero nel ruolo di La madre di Nadia
Bruno Fortilli
Eduardo Passarelli
Emilio Rinaldi
Felice Musazzi
Franca Valeri
Gino Seretti
Luigi Basagaluppi
Rocco Mazzola
Saveur Chioca
 

MUSICHE

Rota, Nino
 

MONTAGGIO

Serandrei, Mario
 

SCENOGRAFIA

Garbuglia, Mario
 

COSTUMISTA

Tosi, Piero

TRAMA

Una povera vedova, Rosaria, lascia in treno, con i suoi quattro figli, il paese della Lucania in cui è nata, per trasferirsi a Milano, dove vive il figlio maggiore, Vincenzo. Questi non può fare molto per la famiglia, ma riesce ad introdurre i fratelli nel mondo del pugilato. Simone, il più ambizioso, si dedica con fervore alla nuova professione, ma dopo un promettente inizio, finisce per frequentare ambienti poco raccomandabili. Rocco invece trova lavoro in una lavanderia, Vincenzo ottiene un impiego saltuario, Ciro diventa un operaio specializzato, e Luca, il più piccolo, si industria per guadagnare anche lui qualche soldo. Simone ha una relazione con Nadia, una prostituta che dopo qualche tempo finisce in prigione. Rocco la ritrova nella piccola città di provincia dove presta servizio militare: tra i due germoglia un sincero affetto, e, tornati entrambi a Milano, fanno progetti di matrimonio. Ma anche Simone è innamorato di Nadia, e avendola sorpresa col fratello, la violenta dopo aver picchiato selvaggiamente Rocco. Questi tronca la relazione con Nadia e si dedica tutto al pugilato. I debiti e gli imbrogli di Simone portano la famiglia sull'orlo del fallimento. Rocco, per salvare la famiglia, accetta un contratto propostogli da un impresario. Simone, giunto all'estremo dell'abiezione, uccide Nadia. La famiglia non può più difenderlo. Simone è arrestato, mentre Rocco conquista allori sul ring.

CRITICA

"(...) Visconti ha composto il suo romanzo cinematografico (...) allargando il discorso de 'La terra trema' e formalmente discostandosene nell'abbandono di molte preziosità plastiche e figurative. Opera severa e possente, è stata tacciata da alcuni (la sequenza dell'assassinio di Nadia, il ritorno di Simone e la disperazione...) di troppo turgida violenza espressiva (...) ma coloro che sono rimasti sgradevolmente colpiti dalle scene troppo 'forti' dimenticano che i personaggi sono dei meridionali e che sono colti nel climax della tragedia con quel tanto di fosco e di strugente che esso deve comportare (...). E' importante che con 'Rocco' (...) Visconti abbia raggiunto i precordi degli umili (...) che abbia fissato per sempre un momento della società italiana in evoluzione". (Pietro Pintus, "I Giorni", 20 settembre 1960) "Fosco, vigoroso e chilometrico (melo)dramma popolare, in bianco e nero, con cadenza da tragedia greca, ispirato a un romanzo di Giovanni Testori, sceneggiato da un club di campionissimi, ambientato in una Milano fredda e ostile, già trent'anni prima di Bossi. Luchino Visconti calca un po' la mano nelle troppe scene madri (quanti guai con la censura) ma sa dirigere gli attori come pochi. Tanto è vero che perfino Alain Delon non è mai sembrato così bravo". (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 22 settembre 2001) "Se siete pronti a un film in bianco e nero di 170 minuti (la stessa durata di 'The Hateful Eight'...) è il vostro momento: la Cineteca di Bologna riporta al cinema 'Rocco e i suoi fratelli', uno degli indiscussi capolavori del cinema italiano classico. Rocco è del 1960: è il film 'coevo' della 'Dolce vita', uscito in uno scorcio di Novecento in cui il cinema italiano era indiscutibilmente il migliore del mondo. (...) Rivedere Rocco suscita pensieri contrastanti. Da un lato si prova profonda nostalgia per una stagione culturale irripetibile e ci si conferma nell'opinione che si tratti del grande romanzo sull'Italia del dopoguerra che la letteratura non ci ha saputo dare. Dall'altro è a tratti sconcertante vedere come la lezione del neorealismo - della quale Rocco è figlio- fosse stilisticamente e ideologicamente complessa, per non dire ambigua. Visconti vuole raccontare con toni da epopea l'immigrazione dal Sud a Milano, mescolando Testori e Dostoevskij (il triangolo Rocco-Simone-Nadia viene dall''Idiota') e cercando assoluto realismo nelle scene di violenza, ripristinate grazie al restauro curato dal direttore della fotografia Giuseppe Rotunno. (...) Verismo e romanzo, realtà e finzione, Storia con la maiuscola e storie con la minuscola. Dentro 'Rocco e i suoi fratelli' ci sono tutte le contraddizioni dell'Italia moderna, basta questo a farne un film indispensabile." (Alberto Crespi, 'L'Unità', 10 marzo 2016)

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