Ritorno a Cold Mountain2003

SCHEDA FILM

Ritorno a Cold Mountain

Anno: 2003 Durata: 152 Origine: USA Colore: C

Genere:DRAMMATICO, GUERRA, ROMANTICO

Regia:Anthony Minghella

Specifiche tecniche:-

Tratto da:romanzo omonimo di Charles Frazier

Produzione:MIRAMAX, BONA FIDE PRODUCTIONS, MIRAGE ENTERPRISES

Distribuzione:BUENA VISTA INTERNATIONAL ITALIA (2004)

ATTORI

Jude Law nel ruolo di Inman
Nicole Kidman nel ruolo di Ada
Renée Zellweger nel ruolo di Ruby Thewes
Natalie Portman nel ruolo di Sara
Brendan Gleeson nel ruolo di Stobrod
Donald Sutherland nel ruolo di Monroe
Philip Seymour Hoffman nel ruolo di Veasey
Giovanni Ribisi nel ruolo di Junior
Charlie Hunnam nel ruolo di Bosie
Ray Winstone nel ruolo di Teague
Jena Malone
Ben Allison nel ruolo di Rourke
Christopher Fennell nel ruolo di Acton Swanger
Eileen Atkins nel ruolo di Maddy
Emily Deschanel nel ruolo di Infermiera
Erik Smith nel ruolo di Ellis Swanger
Ethan Suplee nel ruolo di Pangle
J. Damon Hendrix nel ruolo di Soldato ferito sul campo
Jack White nel ruolo di Georgia
James Gammon nel ruolo di Esco Swanger
James Rebhorn nel ruolo di Dottore
Jay Tavare nel ruolo di Nuotatore
Jen Pagar nel ruolo di Dolly
Kathy Baker nel ruolo di Sally Swanger
Kristen Laprade nel ruolo di Gracie
Lucas Black nel ruolo di Oakley
Mark Jeffrey Miller nel ruolo di Sheffield
Melora Walters nel ruolo di Lila
Robin Mullins nel ruolo di Sig.ra Castlereagh
Taryn Manning nel ruolo di Shyla
Trey Howell nel ruolo di Macellaio
William Roberts nel ruolo di Grayling
 

SOGGETTO

Frazier, Charles
 

SCENEGGIATORE

Minghella, Anthony
 

MUSICHE

Yared, Gabriel
 

MONTAGGIO

Murch, Walter
 

SCENOGRAFIA

Ferretti, Dante
 

TRAMA

Durante la Guerra Civile americana, Inman, un soldato confederato ferito, intraprende un viaggio pericoloso per ritornare al suo paese d'origine, "Cold Mountain", e riabbracciare Ada, la donna di cui è innamorato e da cui la guerra lo ha portato via. Lei nel frattempo - dopo la morte del padre - sta imparando a condurre la fattoria di famiglia insieme alla giovane e indomita Ruby.

CRITICA

"Innamorato del grande cinema epico di una volta, Minghella posa a nuovo David Lean. Ma il regista di 'Lawrence d'Arabia' e del 'Dottor Zivago' non avrebbe mai usato mezzi tanto facili. E avrebbe suggerito al suo protagonista un paio d'espressioni in più oltre l'occhio smarrito di chi ne ha viste e fatte troppe. Tanto più che in 155 minuti si guarda spesso l'orologio, malgrado comprimari di lusso come Donald Sutherland, Philip Seymour Hoffman, prete lascivo. E Brendan Gleeson, genitore pusillanime di Ruby riscattato da una tardiva vocazione musicale. Forse il personaggio più riuscito di questa epopea tratta dal romanzo omonimo di Charles Frazier. In cui tutti sono sempre troppo belli e troppo sani per crederci (che denti bianchi, a Cold Mountain...). Anche se curiosamente il regista dice di aver proposto alla troupe un solo modello: 'L'albero degli zoccoli' di Ermanno Olmi." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 6 febbraio 2004) "Fin dall'apparizione del best seller di Charles Frazier questa saga della Guerra Civile è stata accostata a 'Via col vento', ma è una cosa ben diversa. (...) Nell'adattare un romanzo di 500 pagine in cui un incontrollato fiume di parole intorbida l' ispirazione, Minghella ha realizzato un film stringato e nitido appena contaminato da un vago manierismo. Fra i protagonisti spiccano il tormentato Jude Law e la bizzarra Renée Zellweger come serva pragmatica, mentre Nicole Kidman soffre di un personaggio sfocato. A causa però di talune violenze atroci, che coinvolgono i bambini, il film non riesce a farsi amare; ed è perciò che un successo di stima non si è trasformato in successo di massa." (Tullio Kezich, 'Il Corriere della Sera', 6 febbraio 2004) Una volta capitalizzata quella che è destinata a diventare una sequenza da antologia, 'Ritorno a Cold Mountain' non offre molto di più, quasi avesse esaurito tutta l'energia nello sforzo iniziale. (...) Quanto la sequenza di guerra è folgorante, altrettanto languenti e ripetitive risultano le altre; sia nella variante romantica dell'idillio, sia nelle situazioni di ferocia, qualche volta gratuite, che si dipanano lungo le due ore e mezza abbondanti del film. Il tutto sullo sfondo di un pacifismo generico che vorrebbe rinfrescare il colore a un melodramma vecchia-maniera dove due star su tre (Law e Kidman), si prendono troppo sul serio, la terza (Zellweger) non abbastanza." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 13 febbraio 2004)

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