Dove eravamo rimasti2015

SCHEDA FILM

Dove eravamo rimasti

Anno: 2015 Durata: 100 Origine: USA Colore: C

Genere:DRAMMATICO

Regia:Jonathan Demme

Specifiche tecniche:-

Tratto da:-

Produzione:MARC PLATT, DIABLO CODY, MASON NOVICK, GARY GOETZMAN PER MARC PLATT PRODUCTIONS, BADWILL ENTERTAINMENT

Distribuzione:WARNER BROS. ENTERTAINMENT ITALIA

ATTORI

Meryl Streep nel ruolo di Ricki Rendazzo
Kevin Kline nel ruolo di Pete Brummel
Mamie Gummer nel ruolo di Julie Brummel
Audra McDonald nel ruolo di Maureen
Sebastian Stan nel ruolo di Joshua
Rick Springfield nel ruolo di Greg
Ben Platt nel ruolo di Daniel
Charlotte Rae nel ruolo di Oma
Nick Westrate nel ruolo di Adam Brummel
Hailey Gates nel ruolo di Emily
Jeff Biehl nel ruolo di Jeff
Joe Vitale nel ruolo di Joe
Gabriel Ebert nel ruolo di Max
Keala Settle nel ruolo di Sharon
 

SCENEGGIATORE

Cody, Diablo
 

MONTAGGIO

Smith, Wyatt
 

SCENOGRAFIA

Wurtzel, Stuart
 

COSTUMISTA

Roth, Ann

TRAMA

Le vicende di Ricki Rendazzo, una donna che, inseguendo il sogno di diventar una rockstar, tempo addietro abbandonò la propria famiglia. Quando la carriera finisce, decide di tornare dai suoi figli per provare a rimettere in piedi il rapporto con loro.

CRITICA

"(...) questa mamma a metà che sembrerebbe proprio imperdonabile, conquisterà poco a poco tutti i personaggi del film, laggiù nella provinciale Indianapolis. E naturalmente anche noi in platea. Perché si tratta di Meryl Streep, in un ruolo opposto ma simmetrico a quello di 'Mamma mia'. Mentre quella ragazza che le somiglia come una goccia d'acqua, Mamie Gummer, è sua figlia pure nella vita (dopo il film-tutto-in-famiglia di Bellocchio è quasi una mania, ma la somiglianza incredibile fra le due attrici dà molto a 'Dove eravamo rimasti'). E si sa che alla Streep perdoneremo tutto. Specialmente se diretta dal sempre magistrale Jonathan Demme, addolcito dagli anni e capace come pochi ormai di dare vita a personaggi femminili memorabili e gruppi famigliari irresistibili (...). Anche grazie alla penna affilata e insieme affettuosa di Diablo Cody, l'ex-spogliarellista celebre per il copione di 'Juno'. Che qui gioca su tutti i possibili conflitti (politici, sessuali, razziali, generazionali, culturali) e insieme ci fa capire le ragioni di ogni personaggio, riunendo a suon di musica tutte le anime dell'America in uno di quei finaloni che sanno fare solo oltreoceano. E mandano a casa lo spettatore contento come ormai non capita davvero più." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 17 settembre 2015) "L'accoppiata Jonathan Demme - Meryl Streep non può che sortire magia: alla straordinaria libertà/levità registica del primo (il film ricorda 'Rachel Is Getting Married' del 2009) si unisce l'eterna bravura della miglior attrice americana vivente, trasfigurata in una rock star agée che canta e si dimena come nessuna mai. Anche il magnifico Kevin Kline ci mette del suo, come pure la sceneggiatura del ex stripper Diablo Cody, divenuta famosa per 'Juno', che ha scritto il film ispirandosi alla vita della suocera. Da non perdere." (Anna Maria Pasetti, 'Il Fatto Quotidiano', 17 settembre 2015) "La grande attrice americana non si trova più (...) sull'isoletta greca di 'Mamma mia', dove intonava le melodie degli Abba: a 66 anni si getta a capofitto, con testardaggine e un uso accorto dell'estensione vocale, nel personaggio di Ricki Rendazzo, musicista di mediocre successo e di non eccelsa cultura, logorata dalla vita e dagli anni, protagonista pressoché assoluta dell'ultimo film di Jonathan Demme (...). Si tratta di una godibile commedia familiare con risvolti drammatici, sceneggiata da Diablo Cody (...) di cui si percepiscono lo stile trasgressivo e la sincera adesione a questo tipo di personaggi femminili. Demme (...) ha realizzato il film, come ha più volte affermato, «per portare sullo schermo una Meryl come non abbiamo mai visto, in un personaggio ancora una volta estremo, autentica donna del XXI secolo»." (Luca Pellegrini, 'Avvenire', 6 agosto 2015) "(...) ennesima prova che Meryl è la più grande interprete vivente del cinema occidentale, forse qui un tantino addomesticata dal melodramma di famiglia, "Ricki e the Flash" è per il regista Jonathan Demme un bel compendio di film precedenti, quelli sul rock ('Stop Making Sense', 'Neil Young') e le commedie (da 'Qualcosa di travolgente' a 'Rachel sta per sposarsi'), anche lui un po' sensibile al cuoricino della sceneggiatrice Diablo Cody (...) vera auspice di questo progetto fin troppo politicamente corretto (ormai se non c'è una coppia omosessuale e una coppia bianco/nero non si dà il visto). (...) inizio di una resa dei conti con il passato, ma anche la conferma del presente di indipendenza e la condanna dei pregiudizi, con finale da fazzoletto al matrimonio di un figlio (l'altro è felicemente gay). Non sarà difficile al pubblico che entrerà in sala tra qualche settimana, vedendo alla cerimonia il palcoscenico con batteria eccetera, immaginare il regalo di mamma Ricki, col microfono in mano a declamare 'my love, love, love', una poderosa Streep al comando della hit di Bruce Springsteen 'My love will not let you down', ribadendo il talento musicale di 'Mamma mia' e 'Into the Woods'." (Silvio Danese, 'Nazione-Carlino-Giorno', 6 agosto 2015)

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