Radio West2003

SCHEDA FILM

Radio West

Anno: 2003 Durata: 80 Origine: ITALIA Colore: C

Genere:DRAMMATICO

Regia:Alessandro Valori

Specifiche tecniche:CANON XL1-S, XM2, AVID XPRESS DV 3.5, DIGITAL DESK NAGRA

Tratto da:-

Produzione:ALESSANDRO VALORI, PIER GIORGIO BELLOCCHIO E ANDREA MAROTTI PER TRICSHOW S.R.L.

Distribuzione:01 DISTRIBUTION (2004)

ATTORI

Pier Giorgio Bellocchio nel ruolo di Ale Fabiani
Pietro Taricone nel ruolo di Rizzo
Massimo Bosi nel ruolo di Petroni
Kasia Smutniak nel ruolo di Iliana
Marco Cocci nel ruolo di Bonanni
Piero Maggiò nel ruolo di Capo Ragosta
Dejan Acimovic nel ruolo di Glabro
Francesco Pozzi nel ruolo di Maresciallo Tedeschi
 
 

MUSICHE

Baldi, Giorgio
 

SCENOGRAFIA

Tribastone, Sergio
 

COSTUMISTA

Calvelli, Daria

TRAMA

Tre giovani soldati italiani partono volontari per il Kosovo in missione di 'peace keeping'. Ognuno ha le sue motivazioni ma la realtà che si trovano ad affrontare è molto diversa da quella cui sono abituati. Un giorno, un imprevisto trasforma una missione di routine in una battaglia in difesa della loro vita e di quella di una ragazza serba che ha bisogno di aiuto. Saranno costretti a prendere decisioni difficili nel rispetto dei principi che regolano una missione di interposizione e di pace.

CRITICA

"Il progetto, molto degno, ha faticato per essere realizzato, malgrado il sostegno dello Stato Maggiore dell'Esercito. E non sappiamo se per la lunga attesa, la pur abbondante quantità d'ingredienti interessanti o di valore - i personaggi, i bravi e ben scelti interpreti, la suggestiva pasta dell'immagine digitale - non si risolve in un'opera pienamente compiuta e riuscita. Resta tutto un po' embrionale e parzialmente inespresso o non valorizzato. (...) Apprezzabile è comunque, e bene sostenuto da attori imprevedibili come il produttore e coautore Pier Giorgio Bellocchio (figlio del regista) e come Pietro Taricone, il tentativo di raccontare senza retorica e senza timore di esporre contraddizioni, incertezze, ambiguità, come dei qualsiasi ragazzi che la divisa investe di responsabilità gravi su un terreno difficile fronteggino la situazione restando nel bene e nel male se stessi. E' la prima volta che il cinema ci prova, dopo la fiction di Claudio Bonivento 'Soldati di pace' che, forse più spettacolare, risultava però decisamente più preoccupata di non dispiacere né urtare nessuno." (Paolo D'Agostini, 'la Repubblica', 30 aprile 2004) "Magari una storia così ambiziosa esigeva più mezzi, maggior complessità di linguaggio, dialoghi meno ridondanti; Pier Giorgio Bellocchio, Pietro Taricone, la Smutniak e lo stesso Valori ne escono con onore, ma il film resta una buona idea sfruttata a metà". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 7 maggio 2004)

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Box office
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