Anno: 2016 Durata: 134 Origine: CANADA Colore: C
Genere:BIOGRAFICO, DRAMMATICO, SPORTIVO
Regia:Stephen Hopkins
Specifiche tecniche:ARRI ALEXA XT PLUS, CODEX ARRIRAW (3.4K), (2K)/HAWK SCOPE, D-CINEMA (1:2.35)
Tratto da:-
Produzione:JEAN-CHARLES LEVY, LUC DAYAN, LOUIS-PHILIPPE ROCHON, DOMINIQUE SÉGUIN, STEPHEN HOPKINS, KATE GARWOOD, KARSTEN BRÜNIG, NICOLAS MANUEL PER FORECAST PICTURES, ID+, SOLOFILMS, TRINITY RACE, TRINICA ENTERTAINMENT IN ASSOCIAZIONE CON JOBRO PRODUCTIONS & FILM
Distribuzione:EAGLE PICTURES
Stephan James | nel ruolo di | Jesse Owens |
Jason Sudeikis | nel ruolo di | Larry Snyder |
Jeremy Irons | nel ruolo di | Avery Brundage |
Carice van Houten | nel ruolo di | Leni Riefenstahl |
William Hurt | nel ruolo di | Jeremiah Mahoney |
Eli Goree | nel ruolo di | Dave Albritton |
Tony Curran | nel ruolo di | Lawson Robertson |
Shanice Banton | nel ruolo di | Ruth Solomon |
Amanda Crew | nel ruolo di | Peggy |
David Kross | nel ruolo di | Carl 'Luz' Long |
Barnaby Metschurat | nel ruolo di | Joseph Goebbels |
Jonathan Aris | nel ruolo di | Arthur J. Lill |
Tim McInnerny | nel ruolo di | Charles Sherrill |
Nicholas Woodeson | nel ruolo di | Fred Rubien |
Jesse Bostick | nel ruolo di | Ken Seitz |
Giacomo Gianniotti | nel ruolo di | Sam Stoller |
Kristina Sandev | nel ruolo di | MoCap |
Larry Day | nel ruolo di | Francis Schmidt |
Jon McLaren | nel ruolo di | Trent |
Shamier Anderson | nel ruolo di | Eulace Peacock |
Moe Jeudy-Lamour | nel ruolo di | Mel Walker |
Tim Post | nel ruolo di | Phil Diamond |
Jonathan Higgins | nel ruolo di | Dean Cromwell |
Karl Graboshas | nel ruolo di | Adolf Dassler |
Anthony Sherwood | nel ruolo di | Reverendo Ernest Hall |
Arthur Holden | nel ruolo di | Rudolf Dassler |
Jaa Smith-Johnson | nel ruolo di | Sylvester Owens |
Bruno Bruni Jr. | nel ruolo di | Hans Ertl |
Jeremy Ferdman | nel ruolo di | Marty Glickman |
Manuel Sinor | nel ruolo di | Franz Miller |
Chantel Riley | nel ruolo di | Quincella Nickerson |
Dondre Octave | nel ruolo di | Ralph Metcalfe |
Gaetan Normandin | nel ruolo di | Frank Wykoff |
Vlasta Vrana | nel ruolo di | St-John |
Michèle Lonsdale Smith | nel ruolo di | Emma Owens |
Andrew Moodie | nel ruolo di | Henry Owens |
Adrian Zwicker | nel ruolo di | Adolf Hitler |
Marcus Bluhm | nel ruolo di | Wolfgang Furstner |
Glynn Turman | nel ruolo di | Harry Davis |
Justus Carrière | nel ruolo di | Carl Diem |
Anian Zollner | nel ruolo di | Hans Von Tschammer |
Rodney Ramsey | nel ruolo di | Henry Jr. Owens |
Hank Palmer | nel ruolo di | Quincy Owens |
Jacquy Bidjeck | nel ruolo di | Laverne Owens |
L'incredibile storia di Jesse Owens, il leggendario atleta statunitense che sotto gli occhi di Adolf Hitler vinse quattro medaglie d'oro e fu la stella dei Giochi Olimpici del 1936 a Berlino. Coraggio, determinazione, tolleranza e amicizia sono le parole chiave di questa parabola di un uomo divenuto una leggenda olimpica. Nonostante le tensioni razziali nell'America reduce dalla Grande Depressione, James Cleveland "Jesse" Owens, grazie al supporto del coach dell'Ohio University Larry Snyder, riesce a ottenere la convocazione alle Olimpiadi di Berlino. Il Comitato Olimpico Americano vorrebbe in realtà boicottare le Olimpiadi di Berlino in segno di protesta contro Hitler, ma gli Stati Uniti, grazie alla mediazione di Avery Brundage, infine partecipano all'evento e Jesse, grazie alla sua determinazione e alle sue capacità atletiche, riuscirà in un'impresa che ancora oggi ispira milioni di persone.
"Non si può restituire in italiano l'ambivalenza della parola 'race' che in inglese significa gara, corsa, ma anche razza. Perfetta per riferirsi alla parabola agonistica e umana del leggendario atleta Jesse Owens (...). Perché Owens, che rubò la scena in quella che doveva passare alla storia come la glorificazione di un regime razzista, era non solo americano ma anche e soprattutto nero. A questo proposito però pare che il film enfatizzi le cose. (...) Non un gran film ma una grande storia." (Paolo D'Agostini, 'La Repubblica', 31 marzo 2016) "Pur interessante, il complesso quadro dialettico non sempre è messo bene a fuoco: alla fine a risultare paradossalmente poco espressa è la figura del protagonista; e la diligente regia di Stephen Hopkins non riesce a compensare certe carenze del copione. Tuttavia alcune situazioni colpiscono forte il segno (...)." (Alessandra Levantesi Kezich, 'La Stampa', 31 marzo 2016) "Film biografico poco più che corretto per un personaggio - il grande atleta Jesse Owens - che avrebbe meritato di meglio. (...) La parte più interessante del film riguarda i tedeschi solidali con lui (...)." (Alberto Crespi, 'L'Unità', 31 marzo 2016) "(...) 'Race' inquadra il passo doppio di Owens (Stephan James, bravo) e del suo allenatore bianco Larry Snyder (Jason Sudeikis, super) dall'Ohio a Berlino: storia esemplare, racconto pulito ma senza guizzi, lascito sportivo e umano immarcescibile." (Federico Pontiggia, 'Il Fatto Quotidiano', 31 marzo 2016) "Strano, ma vero. Una figura leggendaria, dal punto di vista sportivo, come quella di Jesse Owens (...) non è mai stata celebrata al cinema. Arriva, quindi, questo biopic a porre rimedio a questa singolare dimenticanza, con il benestare delle figlie dell'indimenticabile velocista nero (...). Diciamo che il risultato, vista la lunga attesa di ottant'anni, poteva essere migliore di questa storia che non si discosta mai dai soliti luoghi comuni, pur mettendo in luce alcuni episodi poco conosciuti del campione olimpico. (...) Stephan James è un Owens credibilissimo, capace di tirar fuori un ritratto umano che piacerà anche alle signore al seguito." (Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 31 marzo 2016) "Nel film è tutto un po' troppo romanzato (...). Il racconto in questo modo anziché arricchirsi sembra spuntarsi, disperdersi per accumulo eccessivo di elementi. Forse perché quando la leggenda incontra la realtà è la leggenda che prevale. (...) Per affrontare la storia di Jesse Owens così come ha fatto il regista Stephen Hopkins sulla base della sceneggiatura di Joe Shrapnel e Anna Waterhouse, sarebbe stato meglio puntare su una piccola serie tv, in modo da poter dare spazio e risalto adeguato ai diversi personaggi e alle diverse storie che si incrociano. (...) l'esordiente Stephan James (...) offre comunque un'interpretazione più che dignitosa di un personaggio strapazzato dagli eventi e dalle persone." (Antonello Catacchio, 'Il Manifesto', 1 aprile 2016)
Incasso in euro