Anno: 2005 Durata: 101 Origine: USA Colore: C
Genere:COMMEDIA, SENTIMENTALE
Regia:-
Specifiche tecniche:-
Tratto da:-
Produzione:AVERY PRODUCTIONS; NEW LINE CINEMA; BENDER-SPINK INC.
Distribuzione:EAGLE PICTURES
Charlotte "Charlie" Cantilini ha finalmente trovato l'uomo giusto, Kevin Fields. Purtroppo a rovinare i suoi sogni d'oro interviene la madre di lui, Viola, ex conduttrice Tv che è appena stata licenziata e che non trova niente di meglio da fare che passare il tempo a torturare colei che ha deciso di portarle via il suo adorato figliolo. Ma quello che Viola non sa è che ha trovato in Charlie una rivale di tutto rispetto...
"Lo scopo, unico e dichiarato, è quello di divertire e un po' ci si riesce, ma non si può dire che quella guerra fra donne abbia sempre i colori giusti perché la sostengono elementi così prevedibili e facili da risultare quasi soltanto mezzucci. Però al centro ci sono quelle due attrici per la prima volta una di fronte all'altra ed è giusto riconoscere Jane Fonda, pur nelle vesti per lei insolite di un personaggio negativo, ce la mette tutta per sostenerlo con bizze, smorfie, sotterfugi che forse, qua e là, colorisce perfino troppo, ma che un certo risultato l'ottengono. Ben spalleggiata, oltre a tutto, da un'avversaria come Jennifer Lopez che, anche lei, quando si incattivisce, non resta certo indietro. In mezzo a loro sfigura molto, anche come personaggio sciapo, il franco-americano Michael Tartan già visto a suo tempo qui da noi in 'Fiorile' dei fratelli Taviani e di recente, con Robin Williams, in 'One Hour Photo': anche lì, però, rimanendo di fianco." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 7 ottobre 2005) "'Quel mostro di suocera' è la classica commedia americana ma, dietro la macchina da presa c'è Robert Luketic ('La rivincita delle bionde') e davanti addirittura Jane Fonda, che torna al cinema dopo 15 anni. E, benché 'Quel mostro di suocera' non sia la risposta americana a Lars Von Trier, il regista ha un ottimo senso del ritmo, i dialoghi sono ben scritti e Jane Fonda non tradisce le aspettative. Il risultato è una commedia che scorre veloce, senza momenti noia, e strappa anche qualche risata. Almeno fino agli ultimi dieci minuti. Perché nel finale, purtroppo, vengono invece raggruppati tutti i luoghi comuni e il buonismo che il regista è riuscito a tenere a bada per il resto del film. E non è un caso sporadico: tagliare gli ultimi minuti ai film hollywoodiani degli questi anni è il sogno proibito di molti." (Roberta Bottari, 'Il Messaggero', 7 ottobre 2005) "La guerra tra suocera e nuora è un tema logoro, convenzionale, ma il conflitto di gelosia, di generazione, di classe, rimane sempre divertente e scemo: non esattamente l'ideale per la rentrée di un'attrice di eccellenti tradizioni famigliari e personali, erede di una dinastia ammirevole." (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 7 ottobre 2005) "Il tono del film dovrebbe essere brillante, ma si sorride solo prendendo per buoni i comportamenti deliranti che il copione impone alle Fonda e che lei ha fatto male ad accettare in un film che esce in Italia pochi giorni prima della ponderosa autobiografia, 'La mia vita finora'. (?) I luoghi comuni ci sono tutti, mentre l'unica originalità - il titolo originale 'Monster in Law', assonante con 'Mother in Law' (suocera) - si perde nella traduzione." (Maurizio Cabona, 'Il giornale', 7 ottobre 2005) "Forse solo i produttori che, visto il successo di 'Ti presento i miei' e relativo seguito, hanno partorito l'ideona di confezionarne una versione al femminile,con la Fonda al posto di De Niro e la Lopez a sostituire Ben Stiller. C'è da augurarsi che Jane torni presto, ma con qualcosa di meglio di questo, frutto del copia-incolla di situazioni largamente risapute. Incluse le battute 'autoderisorie' sul sedere della Lopez." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 7 ottobre 2005) "Misteri del cinema. Nel 1990, a 53 anni, Jane Fonda si congedò dallo schermo con un film impegnato, di quelli che piacevano a lei: 'Lettere d'amore' di Martin Ritt, protagonista un' operaia che viene in soccorso al cuoco Robert De Niro licenziato per analfabetismo. E passiamo ai giorni nostri: Hanoi Jane ricompare a sorpresa, come secondo nome sotto l'emergente Jennifer Lopez, nella commediola 'Quel mostro di suocera', un genere che a suo tempo avrebbe snobbato. Impossibile non porsi due domande, legate l'una all'altra: perché lasciò e perché è tornata con un film che contraddice l'immagine della diva combattente? (?) Spiegàti i precedenti resta poco da dire su 'Quel mostro di suocera' di Robert Luketic, dove Jennifer Lopez sul punto di sposare Michael Vartan si
Incasso in euro