PPZ - Pride + Prejudice + Zombies2016

SCHEDA FILM

PPZ - Pride + Prejudice + Zombies

Anno: 2016 Durata: 107 Origine: USA Colore: C

Genere:HORROR

Regia:Burr Steers|Craig Gillespie

Specifiche tecniche:-

Tratto da:romanzo "Orgoglio e pregiudizio e zombie" di Jane Austen e Seth Grahame-Smith (ed. Nord, 2009)

Produzione:MARC BUTAN, BRIAN OLIVER, TYLER THOMPSON, SEAN MCKITTRICK, ALLISON SHEARMUR, NATALIE PORTMAN e ANNETTE SAVITCH PER DARKO ENTERTAINMENT, HANDSOMECHARLIE FILMS, CROSS CREEK PICTURES

Distribuzione:M2 PICTURES

ATTORI

Lily James nel ruolo di Elizabeth Bennet
Sam Riley nel ruolo di Mr. Darcy
Jack Huston nel ruolo di George Wickham
Douglas Booth nel ruolo di Mr. Bingley
Bella Heathcote nel ruolo di Jane Bennet
Matt Smith nel ruolo di Pastore Collins
Charles Dance nel ruolo di Mr. Bennet
Lena Headey nel ruolo di Lady Catherine de Bourgh
Suki Waterhouse nel ruolo di Kitty Bennet
Hermione Corfield nel ruolo di Cassandra Featherstone
Emma Greenwell nel ruolo di Caroline Bingley
Aisling Loftus nel ruolo di Charlotte Lucas
Dolly Wells nel ruolo di Mrs. Featherstone
Sally Phillips nel ruolo di Mrs. Bennet
Ellie Bamber nel ruolo di Lydia Bennet
Ryan Oliva nel ruolo di Wilhelm
Millie Brady nel ruolo di Mary Bennet
Pooky Quesnel nel ruolo di Zia Phillips
Jess Radomska nel ruolo di Annabelle Netherfield
Morfydd Clark nel ruolo di Georgina
Bessie Cursons nel ruolo di Lady Anne de Bourgh
Robert Morgan (VII) nel ruolo di Mr. Phillips
Tom Lorcan nel ruolo di Tenente Denny
Angus Kennedy nel ruolo di Mr. Kingston
Eva Bell nel ruolo di Louisa Hurst
Kate Doherty nel ruolo di Mrs. Kenicot
Natalie Portman
 
 

MONTAGGIO

McKinley, Padraic
 

SCENOGRAFIA

Warren, David
 

COSTUMISTA

Day, Julian
 

EFFETTI

Cinesite

TRAMA

Una misteriosa epidemia si è abbattuta sull'Inghilterra del XIX secolo e il Paese è invaso dai non morti. Elizabeth Bennet e le sue sorelle sono maestre nelle arti marziali e nell'uso delle armi e sono pronte a tutto per difendere la loro famiglia dalla temibile minaccia. Forte e risoluta, Elizabeth dovrà scegliere se continuare a combattere proteggendo le persone che ama o cedere all'attrazione per l'unico uomo capace di tenerle testa, il tenebroso colonnello Darcy.

CRITICA

"Passata l'ebbrezza divertente dell'insolito connubio in cui Elizabeth sfoggia arti marziali e dietro agli inchini compaiono volti sfigurati e insanguinati, l'horror sconta la piattezza dell'autore Burr Steers e di alcuni figurini scritturati. Per arrivare al doppio lieto fine cui hanno diritto sia i film dei morti viventi sia le romantic stories bisogna attendere 107' di balli, baci alternati a colpi di pistola e agguati dei walking dead: fa piacere sapere che tutto viene dal solito best seller che s'illude di reinterpretare un classico ma lo calpesta beato fra gli spiriti." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 4 febbraio 2016) "Si può sposare l'immarcescibile capolavoro letterario Orgoglio e pregiudizio (1813) firmato Jane Austen con la carne marcia degli zombi? Sì. (...) Risultato? Brillante. (...) Gran divertimento e mix perfetto tra le schermaglie amorose della Austen, sbudellamenti vari (ma non è mai uno splatter estremo) ed espressioni romantiche fedeli alla grande scrittrice (...). Che nessuno dei nostri eroi batta ciglio circa il fatto che dietro un cespuglio possa trovarsi un non morto pronto a morderlo, è in piena sintonia con quello che amiamo definire humour anglosassone. Cast perfetto con la coppia Lily James (Liz) e Sam Riley (Darcy) assolutamente irresistibile perché adorabilmente litigiosa. Entrambi sono esilaranti quando sfogano la loro frustrazione sessual-sentimentale nell' arte del combattimento. Dirige con classe e brio l'americano Steers (autore anche dell'ottima sceneggiatura), nipote di Gore Vidal e ucciso brutalmente in 'Pulp Fiction' da Samuel L. Jackson in un divertentissimo cammeo. È tornato alla regia di un lungometraggio dopo sei lunghi anni. Riemerso dall'aldilà proprio come uno degli zombi mortalmente sarcastici del suo film." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 4 febbraio 2016) "Piacerà a patto che rinunciate alla puzzetta sotto il naso che vien naturale, spontanea quando un classico è manipolato, contaminato con generi con cui non dovrebbe aver nulla a che fare. (...) Che vi devo dire. Io il pastrocchio (o il postmoderno, come vogliono le anime belle) l'ho (abbastanza) apprezzato. Forse perché non sono da sempre fan dei romanzi austeniani. Quelle eroine di vocazione zitellare, che passavano i giorni a ricamare, a versare lacrime sul piccolo punto in attesa (spesso vana) di notizie dei loro amati da Londra, a me eran sempre sembrate uggiose e stucchevoli. La nuova versione contaminata almeno porta un po' di vita nella sonnolenta campagna del Derbyshire. E pazienza se la vita la porta una masnada di non morti. Via i sospiri e lacrimucce. Elizabeth e sorelle vivono le loro passioni in quella terra di nessuno con l'impazienza e la golosità di chi non sa se ci sarà un domani. Eppoi, la messinscena è di grande professionalità, l'occhio è sempre appagato. Dai dorati e scintillanti salotti alla cupa campagna notturna battuta dai 'walking dead'." (Giorgio Carbone, 'Libero', 4 febbraio 2016) "(...) il film non osa spingere a fondo sulla parodia. Così chi lo andrà a vedere? Gli adulti che hanno amato il libro resteranno inorriditi dal blasfemo accostamento, nonostante l'elegante confezione. I ragazzi popcorn saranno frenati dal passaparola: non si ride (quasi) mai." (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 4 febbraio 2016) "Poco è rimasto nel film della denuncia della compagine sociale dell'Inghilterra del secolo decimo nono, denuncia dispiegata dalla Austen anche in vicende sentimentali apparentemente frivole: Steers, senza troppo alterare il versante sentimentale, ha realizzato un film bizzarro, con singolari trovate (fra le altre, i battibecchi fra Elizabeth e Darcy: frasi estrapolate dal romanzo della Austen, recitate in aspri duelli). Un film dell'orrore (rare le scene raccapriccianti), in costume, d'avventura e d'amore: trascurati spunti interessanti per una virata demenziale, Steers (sua la sceneggiatura) si è impegnato in una commistione di questi generi, mostrandosi però indeciso fra licenziare una commedia scanzonata popolata di non morti o una storia romantica racchiusa in una cornice decisamente orrorifica." (Achille Frezzato, 'L'Eco di Bergamo', 12 febbraio 2016)

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