Pride and Glory - Il prezzo dell'onore2008

SCHEDA FILM

Pride and Glory - Il prezzo dell'onore

Anno: 2008 Durata: 130 Origine: USA Colore: C

Genere:DRAMMATICO

Regia:Gavin O'Connor

Specifiche tecniche:35 MM (1:1.85)

Tratto da:-

Produzione:AVERY PIX, NEW LINE CINEMA, O'CONNOR BROTHERS, SOLARIS

Distribuzione:EAGLE PICTURES

ATTORI

Edward Norton nel ruolo di Ray Tierney
Colin Farrell nel ruolo di Jimmy Egan
Jon Voight nel ruolo di Francis Tierney Sr.
Noah Emmerich nel ruolo di Francis Tierney Jr.
Jennifer Ehle nel ruolo di Abby Tierney
John Ortiz nel ruolo di Ruben Santiago
Frank Grillo nel ruolo di Eddie Carbone
Shea Whigham nel ruolo di Kenny Dugan
Lake Bell nel ruolo di Megan Egan
Carmen Ejogo nel ruolo di Tasha
Manny Perez nel ruolo di Coco Dominguez
Wayne Duvall nel ruolo di Bill Avery
Ramon Rodriguez nel ruolo di Angel Tezo
Rick Gonzalez nel ruolo di Eladio Casado
Maximiliano Hernández nel ruolo di Carlos Bragon
Carmen LoPorto nel ruolo di Francis Tierney
Christopher Michael Holley nel ruolo di Detective Miller
Flaco Navaja nel ruolo di Tookie Brackett
Hannah Riggins nel ruolo di Caitlin Tierney
Jessica Pimentel nel ruolo di Angelique Dominguez
José Ramón Rosario nel ruolo di Sindaco Arthur Caffey
Leslie Denniston nel ruolo di Maureen Tierney
Lucy Grace Ellis nel ruolo di Bailey Tierney
Nikkole Salter nel ruolo di Trish Mercer
Popa Wu nel ruolo di Reverendo Farraud
Raquel Jordan nel ruolo di Lisette Madera
Ryan Simpkins nel ruolo di Shannon Egan
Ty Simpkins nel ruolo di Jimmy Egan Jr.
 
 

MUSICHE

Isham, Mark
 

SCENOGRAFIA

Leigh, Dan
 

COSTUMISTA

Murray, Abigail

TRAMA

New York. Quattro poliziotti vengono uccisi in un agguato durante le indagini su un traffico di droga. Il Capo dei Detective di Manhattan, Francis Tierney Senior, decide di affidare il caso a suo figlio, il detective Ray Tierney. Quando tutte le prove sembrano condurre alla colpevolezza di suo fratello Francis Jr. e di suo cognato Jimmy Egan, anche loro poliziotti, Ray si trova di fronte ad un dilemma di natura etica: scegliere tra la fedeltà alla famiglia o al Dipartimento di Polizia.

CRITICA

"Segnato da uno stile cupo e insieme solenne, 'Pride and Glory' lega in un solo grande nodo equilibri familiari e ordine cittadino, concedendosi anche un risvolto apertamente tragico. La polizia diventa una metafora, poliziesco il genere che consente ogni allusione. E qui, anche il gusto un po' antico di un intrigo che si potrebbe immaginare ambientato nelle stanze di una corporation o nei corridoi di ambasciata.". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 29 agosto 2008) "Storie di poliziotti newyorkesi corrotti ne conosciamo tante, ne vediamo continuamente nei serial televisivi, ma 'Pride and Glory - Il prezzo dell'onore' di Gavin O'Connor offre molto di più. Veloce, affannoso, violento, alla vicenda di corruzione poliziesca unisce l'analisi di una famiglia e di un distretto di polizia, della solidarietà degli affetti e dello spirito di corpo: e dei comportamenti illegali che queste due istituzioni possono provocare, esigendo una lealtà che è complicità, disonestà, menzogna. E a questa analisi si uniscono la bravura grande dei protagonisti Colin Farrell, Edward Norton, Jon Voight, e di tutti gli interpreti anche minori; e lo stile tagliente, duro, travolgente dei paesaggi urbani, della crudeltà dei gesti, dell'affettuosità dei rapporti, della spietatezza delle azioni tra le mille luci di New York." (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 29 ottobre 2008) "Un affresco crudo e potente della polizia del New York Police Department. Una storia di corruzione, di metodi punitivi poco ortodossi, di fratelli, di sangue e non, l'uno contro l'altro, in nome della giustizia, dell'avidità, di una lealtà perversa che si fonda sulla divisa e sulla famiglia (che si chiami polizia o moglie o figli) e non sulla verità. Il patriarca di questa famiglia allargata è Jon Voight, i due amici-nemici Edward Norton e Colin Farrell, semplicemente rinati dopo qualche passaggio a vuoto. E a Colin spetta il compito più arduo, quello del cattivo disperato, di chi per mantenere privilegi e potere è disposto a tutto. Una saga poliziottesca delle migliori, scritta e diretta come un grande classico, che va giù pesante con queste forze del disordine, in cui la divisa si macchia di ogni nefandezza. Altro che marescialli Rocca o distretti di polizia." (Boris Sollazzo, 'Liberazione', 29 ottobre 2008) "'Pride and Glory - Il prezzo dell'onore' è fatto di un'altra pasta. Film di genere, certo, ma dentro una cornice d'autore che il regista d'origine irlandese Gavin O'Connor scolpisce con cura, senza sfigurare nel pantheon del poliziesco duro e crudo, a sfondo sociale, con tragedia familiare annessa. Non si contano i possibili modelli di riferimento, da 'Il principe della città' al recente 'I padroni della notte', passando per 'Copland' e 'The departed'. Tuttavia, pur nella scansione classica, tra luci livide, riunioni di famiglia e sparatorie urbane, 'Pride and Glory' rappresenta una felice incursione in questo Festival già in clima di smobilitazione." (Michele Anselmi, 'Il Riformista', 29 ottobre 2008) "Storia di una famiglia di cops di origine irlandese, con tanto di patriarca maschilista, Jon Voight, e tre figli, due poliziotti e la terza moglie di un poliziotto. Le loro malefatte, volontarie o involontarie, non sono proprio quelle che vediamo rappresentate nel film, sono quelle del 'fuori campo'. Mentre la storiellina di corruzione che, alla telefilm, coinvolge brutti ceffi ispanici taglieggiati da questi fascistoidi energumeni con tanto di distintivo, assurge via via a dimensioni shakespeariane perché i due attori la sanno trasformare in un 'Fightclub'che finirà nella notte zombie alla mercè della guerriglia urbana spontanea. Naturalmente più paurosa di qualunque malefatta gaelica." (Roberto Silvestri, 'Il Manifesto', 29 ottobre 2008) "O'Connor per dare solennità al dilemma non esita a tirare in ballo la tragedia greca e Shakespare. Più semplice, Ray si trova a dover scegliere tra la divisa e la famiglia, il rispetto della legge e la fedeltà che viene dal sangue. Mentre, intorno a lui, ognuno si rivela intrappolato dalla vita e in condizione, al massimo, di raccoglierne solo i cocci. Quando ormai senti che il groviglio delle anime si sta per sciogliere, ti domandi come andrà a finire. E, come capita a volte, scopri che la decisione di chiudere un finale non è all'altezza del livido e disastrato universo umano in cui il film per più di due ore ci ha sprofondato." (Guido Barlozzetti, 'E Polis', 29 ottobre 2008) "Costruito secondo le regole classiche del film d'azione, 'Pride and Glory' scivola via per 130 minuti senza cadute di ritmo, ragionando sul tema della fedeltà alle leggi del clan e della famiglia piuttosto che al rispetto delle leggi, offrendo il solito quadro di corruzione e buone intenzioni, ambiguità morali e prove di coraggio. Ma arrivando alla fine al traguardo per cui era stato pensato e prodotto: offrire a un pubblico in cerca di piaceri forti offrendo un prodotto non originalissimo, ma diretto professionalmente e ben interpretato." (Paolo Mereghetti, 'Corriere della Sera', 29 ottobre 2008) "Norton, attore straordinario, concede alla sua performance un impegno da minimo sindacale, così come Voight, il cattivissimo Farrell e il tormentato Noah Emmerich: se gli scorci della metropoli noir risultano vividi e credibili e le impennate rabbiose dell'azione rispondono allo scopo, la freddezza retorica e l'automatismo psicologico fanno sì che allo spettatore non interessi nulla di ciò che fanno i personaggi." (Valerio Caprara, 'Il Mattino'. 29 ottobre 2008)

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