SOGGETTO

SCENEGGIATORE

MUSICHE

MONTAGGIO

SCENOGRAFIA

COSTUMISTA

EFFETTI

TRAMA

Un gigantesco poliziotto terrorizza New York torcendo il collo con le sue mani e poi uccidendo, con uno smisurato pugnale, uomini, donne e anche colleghi. Il tenente Frank McCrae sospetta Jack Forrest, un suo collaboratore, ma ecco che a quest'ultimo viene barbaramente ammazzata la moglie Ellen che lo aveva visto entrare in un albergo dove si era intrattenuto con l'amante, l'agente Teresa Malori. Forrest viene arrestato, ma Teresa si dà fare e indaga, travestita da passeggiatrice, per cui finisce aggredita anche lei dal maniaco. Dopo essere riuscita a fare evadere Forrest, essa contatta insieme a lui il dottor Gruber medico di una prigione, che riluttante si riduce ad ammettere di avere anni prima ridato vita al volto ed al cervello di un poliziotto - Matt Cordell - messo in prigione per i suoi metodi violenti. Cordell era stato dato per morto dopo una furibonda aggressione da parte di alcuni reclusi, e Gruber aveva potuto lavorare sul suo corpo e poi aveva lasciato andare in giro il novello Frankenstein. Convinta che Cordell sia vivo e che sia lui l'assassino intenzionato a vendicarsi di tutti i torti a suo dire subiti, la coppia comincia una corsa frenetica. Quella che da sempre sembra a conoscenza dei movimenti e delle decisioni della polizia è Sally Noland, un'agente claudicante che lavora negli archivi e moglie di Cordell, il quale si diletta ora a perseguire Forrest e l'amica, dei quali ha programmato la morte. Braccato dagli agenti, il maniaco - corpo da gigante e volto artefatto dalla chirurgia plastica - da un molo piomba in mare dentro un pulmino. Ma i nostri hanno spesso vita lunga: la sua mano spunta dall'acqua lurida aggrappata ai pali del molo.

CRITICA

"Quanto allo stile, la regia di William Lustig usa il basso budget in modo piuttosto energico, sia nelle inquadrature che nei ritmi di montaggio, prima di appiattirsi nel finale. Un film piccolo e brutale, insomma, inadatto per chi ama la bella confezione, ma che sa farsi notare dagli appassionati del genere: ai quali ricordiamo che il 'Maniac Cop' uscito da noi l'anno scorso era in realtà il sequel di questo 'Poliziotto sadico'." (Renato Venturelli, 'Il Lavoro', 29 Agosto 1992) "Il numero uno (ora in prima visione) è fatto meglio, ma almeno fornisce una qualche spiegazione per la resurrezione e delle successive criminose imprese del maniac cop (fu salvato in extremis, ma ormai il cervello era già partito). Eppoi contiene un'intrigante apparizione di Sheree North nei panni della mutilata complice amante del maniac (ma solo un alligatore del cinema potrebbe riconoscere la fulgida bionda che rivaleggiava con Marilyn negli anni 50). Il film nell'ultima sequenza prepara un seguito che sappiamo esserci stato e iniziava con la selvaggia uccisione di Bruce Campbell e Laurene Landon, la coppia di poliziotti innamorati che qui vediamo alla fine trionfare." ('La Notte', 26 Agosto 1992)