Planet of the Apes - Il pianeta delle scimmie2001

SCHEDA FILM

Planet of the Apes - Il pianeta delle scimmie

Anno: 2001 Durata: 105 Origine: USA Colore: C

Genere:FANTASCIENZA

Regia:Tim Burton

Specifiche tecniche:35 MM, PANAVISION, DE LUXE

Tratto da:romanzo omonimo di Pierre Boulle

Produzione:20TH CENTURY FOX, THE ZANUCK COMPANY

Distribuzione:20TH CENTURY FOX - DVD: 20TH CENTURY FOX HOME ENTERTAINMENT (2002), DVD E BLU-RAY (2008, 2012)

ATTORI

Mark Wahlberg nel ruolo di Capitano Leo Davidson
Tim Roth nel ruolo di Generale Thade
Helena Bonham Carter nel ruolo di Ari
Michael Clarke Duncan nel ruolo di Attar
Paul Giamatti nel ruolo di Limbo
Estella Warren nel ruolo di Daena
Cary-Hiroyuki Tagawa nel ruolo di Krull
David Warner nel ruolo di Sandar
Kris Kristofferson nel ruolo di Karubi
Erick Avari nel ruolo di Tival
Lucas Elliott nel ruolo di Birn Luke Eberl
Evan Parke nel ruolo di Gunnar Evan Dexter Parke
Glenn Shadix nel ruolo di Senatore Nado
Chris Ellis nel ruolo di Comandante Karl Vasich
Lisa Marie nel ruolo di Nova
Anne Ramsay nel ruolo di Tenente colonnello Grace Alexander
Andrea Grano nel ruolo di Maria Cooper
Charlton Heston nel ruolo di Zaius, il padre di Thade (non accreditato)
 

SOGGETTO

Boulle, Pierre
 

MUSICHE

Elfman, Danny
 

SCENOGRAFIA

Heinrichs, Rick

TRAMA

TRAMA CORTA Un pilota precipita su uno strano pianeta ritrovando se stesso in un mondo brutale e primitivo in cui le scimmie comandano e gli uomini sono cacciati e resi schiavi dai primati. TRAMA LUNGA Nel 2029, in una stazione spaziale, il capitano Leo Davinson addestra un cucciolo di scimpanzé al pilotaggio. L'animale viene risucchiato in un buco spazio-temporale e Davinson cerca di salvarlo con un'altra navetta, ma fallisce e precipita su un pianeta governato da primati che parlano la sua lingua. Ari, una scimmia filantropa, lo aiuta a fuggire insieme ad altri umani. Il terribile generale Thade raduna un esercito per eliminarli. I fuggiaschi penetrano nella zona sacra e proibita dove, secondo la mitologia delle scimmie, sarebbe cominciata l'evoluzione, e trovano il rottame della stazione spaziale da cui Davinson era partito. Molti secoli prima si era schiantata sul pianeta nel tentativo di soccorrere il capitano, le scimmie avevano preso il sopravvento e si erano evolute fino allo stato attuale. Il salto di Davinson lo ha portato dunque avanti nel tempo. Gli uomini trovano in lui un capo e una guida contro Thade e il suo esercito di scimmie. L'aspra battaglia viene interrotta da una navetta che compie un atterraggio perfetto: alla guida c'è lo scimpanzé che Davinson aveva addestrato. Le scimmie lo credono il mitico antenato Seamus e si inchinano. Thade viene catturato. Uomini e scimmie promettono di vivere nel rispetto reciproco e Davinson può ripartire. Arriva finalmente sulla Terra nei pressi del Lincoln Memorial, ma la statua di Lincoln ha il muso di Thaide e un gruppo di poliziotti scimmia lo ammanetta.

CRITICA

"Fedele al suo bestiario di creatura al confine tra l'animale e l'umano, il geniale regista di Burbank ne accentua la ferinità, facendole muovere e ringhiare come primati. Tim non smentisce neppure la propria diversità dalle correnti pratiche hollywoodiane: bardate di paramenti da guerra degni delle saghe omeriche, le scimmie del pianeta non sono il risultato di tecnologie, ma attori in carne ed ossa mascherati e truccati che gli effetti speciali aiutano a compiere mirabolanti evoluzioni. (...) Pur prodotto in un clima mondiale meno angosciante di quello dell'archetipo, il nuovo 'Pianeta delle scimmie' non chiude però su una nota ottimistica. Se gli umani vincono la loro guerra di liberazione, Burton è troppo scettico per rinunciare a un finale tinto di humour nero, che rilancia in extremis colpendo sotto la cintura lo spettatore con la sua intelligente cattiveria". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 11 agosto 2001) "Com'è ovvio Burton brilla quando gioca sulle nostre attese o mette in caricatura le mane debolezze, vedi la signora scimpanzè che fa la danza dei sette veli per il marito. Ma per il resto, la storia dell'astronauta che precipita sul pianeta misterioso, scopre la sottomissione della specie umana, riesce a fuggire e a guidare la rivolta chiarendo anche le origini dei super-primati, sa di lavoro su commissione. (...) Ma così come il trucco funziona sui maschi feroci e fa ridere sulle femmine di buon cuore, l'anima satirica inevitabilmente sabota quella mitologica. E quando si scopre che le scimmie hanno anche una religione, un'arte, dei miti fondatori, la voglia di stare al gioco è passata da un pezzo. Magari le imprese più demenziali richiedono registi seriosi come James Cameron e Oliver Stone fra i primi candidati al progetto. O forse il classico girato da Franklin J. Schafner nel 1968 stava bene dov'era: nel ricordo". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 11 agosto 2001) "Troppo semplificato il conflitto fra gli umani degradati e i gorilla al potere, il nuovo film stenta a decollare, come se i truccatori avessero preso il sopravvento. Poi, pian piano, Burton si scalda e la guerra nella zona proibita, fra i fuggiaschi guidati da Mark Wahlberg e l'esercito scimmiesco del feroce Tim Roth, sale verso l'epica tragica. La fuga dall'incubo, forse, non sarà possibile, in nessun tempo, in nessun luogo". (Claduo Carabba, 'Sette', 20 settembre 2001)

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