Parigi2008

SCHEDA FILM

Parigi

Anno: 2008 Durata: 130 Origine: FRANCIA Colore: C

Genere:COMMEDIA, DRAMMATICO, ROMANTICO

Regia:Cédric Klapisch

Specifiche tecniche:35 MM (1:2.35)

Tratto da:-

Produzione:CANAL+, CE QUI ME MEUT MOTION PICTURES, FRANCE 2 CINÉMA, STUDIO CANAL, TPS STAR

Distribuzione:BIM

ATTORI

Juliette Binoche nel ruolo di Élise
Romain Duris nel ruolo di Pierre
Fabrice Luchini nel ruolo di Roland Verneuil
Albert Dupontel nel ruolo di Jean
François Cluzet nel ruolo di Philippe Verneuil
Karin Viard nel ruolo di La forania
Gilles Lellouche nel ruolo di Franky
Mélanie Laurent nel ruolo di Laetitia
Zinedine Soualem nel ruolo di Mourad
Julie Ferrier nel ruolo di Caroline
Olivia Bonamy nel ruolo di Diane
Maurice Bénichou nel ruolo di Lo psichiatra
Annelise Hesme nel ruolo di Victoire
Audrey Marnay nel ruolo di Marjolaine
Xavier Robic nel ruolo di Arthur Delamare, il presentatore TV
Emmanuel Quatra nel ruolo di Grand Nanar
Farida Khelfa nel ruolo di Farida
Joffrey Platel nel ruolo di Rémy
Judith El Zein nel ruolo di Mélanie Verneuil
Kingsley Kum Abang nel ruolo di Benoît
Nelly Antignac nel ruolo di Rachel
Renée Le Calm nel ruolo di Sig.ra Renée
Sabrina Ouazani nel ruolo di Khadija
Suzanne Aichinger nel ruolo di Susy Suzanne Von Aichinger
 
 

SCENEGGIATORE

Klapisch, Cédric
 

MONTAGGIO

Sandberg, Francine
 

SCENOGRAFIA

Cheminal, Marie
 

COSTUMISTA

Schotte, Anne
 

EFFETTI

Caudron, Seb

TRAMA

Pierre, ballerino professionista, ha scoperto di essere gravemente malato ed è in attesa di un trapianto cardiaco. Bloccato in casa, sospeso tra la vita e la morte, dal balcone del suo appartamento di Parigi, Pierre inizia ad osservare gli abitanti del quartiere. Grazie al suo nuovo passatempo e all'arrivo in casa della sorella Élise (che si è trasferita da lui, con i tre figli, per accudirlo) Pierre viene così a conoscenza di un universo umano dove, ognuno con i suoi problemi, cerca come lui di sopravvivere giorno per giorno.

CRITICA

PARIGI "Klapisch non vuole dare un senso a tutto, ordinando in qualche modo le vite dei suoi parigini dentro una trama dove tutto si tiene e trova un senso. No, i suoi personaggi a volte si incontrano a volte si dividono (anche in maniere tragiche) ma proseguono ognuno per la propria strada. Anche se poi il coraggio del regista sembra fermarsi a metà, scegliendo di raccontare la faccia multietnica di Parigi attraverso il più scontato dei pretesti (l'immigrato clandestino dal Mali) e finendo per relegare alcuni personaggi troppo sullo sfondo così da farli sembrare un po' dei riempitivi. Alla fine, l'ambizione di raccontare una città attraverso i suoi abitanti resta solo un meritevole proposito riuscito a metà, né davvero ritratto sociologico (nonostante le spiegazioni dotte di Roland su Parigi che, citando Baudelaire, cambia più veloce di un cuore) né davvero appassionante vivisezione del suo cuore pulsante." (Paolo Mereghetti, 'Corriere della Sera', 26 settembre 2008) "E' sempre un piacere trovarsi davanti una commedia fatta come si deve. La coralità di questo 'Parigi' ha qualcosa del sapore dei film di Scola, in un altro contesto culturale e senza l'afflato ideologico che spesso li contraddistingue, ma con lo stesso spessore umano delle vite comuni che assumono una bellezza eccezionale. Infatti Parigi è fatto di questo: di niente e di tutto." (Paolo D'Agostini, 'la Repubblica', 26 settembre 2008) "'Parigi', schizofrenico com'è, ha un ritmo lento, ripetitivo, meditabondo, qualche momento toccante; ma non si può dire riuscito." (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 26 settembre 2008) "E' un parlarsi addosso, specie del personaggio della Binoche, che non imbrocca un bel film da 'Cuore in inverno'." (Maurizio Cabona, 'Il Giornale', 26 settembre 2008)

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