Solo gli amanti sopravvivono2013

SCHEDA FILM

Solo gli amanti sopravvivono

Anno: 2013 Durata: 123 Origine: GERMANIA Colore: C

Genere:DRAMMATICO, HORROR, ROMANTICO

Regia:Jim Jarmusch

Specifiche tecniche:(1:1.85)

Tratto da:-

Produzione:RECORDED PICTURE COMPANY (RPC), PANDORA FILMPRODUKTION, IN COPRODUZIONE CON ARDD DEGETO, LAGO FILM, NEUE ROAD MOVIES

Distribuzione:MOVIES INSPIRED (2014)

ATTORI

Tom Hiddleston nel ruolo di Adam
Tilda Swinton nel ruolo di Eve
Mia Wasikowska nel ruolo di Ava
John Hurt nel ruolo di Marlowe
Anton Yelchin nel ruolo di Ian
Jeffrey Wright nel ruolo di Dott. Watson
Slimane Dazi nel ruolo di Bilal
Carter Logan nel ruolo di Scott
 

SCENEGGIATORE

Jarmusch, Jim
 
 

SCENOGRAFIA

Bittner Rosser, Marco
 

COSTUMISTA

Daigeler, Bina

TRAMA

Adam, musicista underground profondamente depresso e disadattato nella società moderna, si aggira fra i deserti metropolitani di Detroit. Eve, sua moglie e figura forte ed enigmatica, vive invece a Tangeri. Preoccupata per lo stato d'animo di Adam, Eve decide di raggiungerlo in America; la loro storia d'amore misteriosa ha superato i secoli e i cambi di civiltà, ma ora tutto sembra più difficile. Inoltre, il loro idillio è destinato ad essere turbato dall'arrivo della sorella minore di Eve, tanto stravagante quanto imprevedibile. Eva e Adam sono due esseri ai margini, tanto particolari quanto fragili...potranno continuare a sopravvivere in un mondo che crolla davanti ai loro occhi?

CRITICA

"Jarmusch trabocca di malinconia in questo ménage a tre di canini. Portati dalla desolazione degli occhi della Swinton e di Tom Hiddleston si può vagare con loro nell'eternità tempo puntando sul dolore di vivere, ma ci sono anche tempi morti, tempi vampiri." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 15 maggio 2014) "Jim Jarmusch, campione del cinema indipendente anni 80, si è dato ai vampiri. Ma bene attento a cercare una formula singolare e sofisticata. I suoi protagonisti Adam e Eve sono vampiri, naturalmente ultracentenari eppure sempre giovani e belli, ma ben consapevoli del tempo e del mondo in cui oggi vivono. (...) Manieristica la suggestione ambientale (tra Detroit e Tangeri), carismatiche le presenze di Tilda Swinton (Eve) e John Hurt (Marlowe), pesantemente pensoso e concettoso risultato." (Paolo D'Agostini, 'La Repubblica', 15 maggio 2014) "(...) dietro ai due pallidissimi, affusolati amanti vampiri del titolo (Tilda Swinton e Tom Hiddleston) non è difficile intravedere il regista extracool di 'Dead Man' e 'Ghost Dog: Il codice del Samurai', filmmaker anche lui e la sua compagna di sempre. D'altra parte, la new wave cinematografica newyorkese anni ottanta da cui entrambi vengono, oltre all'anima punk, striata com'era di eroina e malaise, qualcosa di gotico e macabramente notturno lo ha sempre avuto. (...) Se si esclude il suo newyorkesissimo primo film ('Permanent Vacation'), il cinema di Jarmush è quasi sempre stato un cinema di 'cool people in cool cities', personaggi impossibilmente hip in strane città d'America e grandi capitali del mondo. Non a caso, tra i registi della sua generazione è stato fra i primi ad essere adottati anche finanziariamente all'estero ('Solo gli amanti sopravvivono' è stato realizzato con capitali tedeschi e prodotto dall'inglese Thomas). I suoi personaggi sempre un po' off dentro delle cose, marginali per scelta, un po' come un'aristocrazia. Adam e Eve fanno parte dello stesso gruppo e, un po' come la bambina e il samurai di 'Ghost Dog', sono cultori e custodi di pratiche e arti antiche, in via di estinzione. Pratiche che non hanno più posto nell'oggi, popolato com'è di quelli che Adam chiama con disprezzo zombie. Quando Eve si reca a Detroit per rivedere il suo amante, riempie religiosamente la sua valigia solo di libri. Nel suo studio musicale pieno di strumenti vecchi di secoli, Adam ricorda il quintetto d'archi che ha passato a Schubert. Perché questi vampiri, di tanto in tanto, hanno bisogno di manifestarsi nella storia del mondo. Elitario, «di setta», il cinema di Jarmush un po' lo è sempre stato, con i suoi protagonisti laconici, che spesso non parlano nemmeno la stessa lingua, gli attori importati, le immagini elegantissime che non hanno mai fretta. La sostanziale mancanza di storie, la diffidenza nei confronti del dialogo «importante». Quelle musiche... I suoi ultimi due lavori, 'Broken Flowers' e 'The Limits of Control' (rifiutato proprio a Cannes, qualche anno fa. E stato visto pochissimo ovunque) sembravano riflettere un percorso esaurito, arrivato, una visione diventata ormai troppo assorta in se stessa, sfrangiata, esangue. Il riferimento all'emoglobina non è casuale: con 'Solo gli amanti sopravvivono', un film denso di autobiografia, malinconicamente divertente e narrativamente lineare, Jarmush in un certo senso si ributta nella mischia." (Giulia D'Agnolo Vallan, 'Il Manifesto', 15 maggio 2014) "Metafora assoluta delle odierne crisi economica e decadenza di valori, la nuova opera di Jarmusch illumina l'offerta (mediocre) cinematografica di questi tempi, ponendosi come suggestiva parabola dell'umano, fragile ed eterno, costruita con maestria di scrittura, regia, musicale e attoriale. Uno dei migliori titoli in concorso al Festival di Cannes 2013 che - fortunatamente anche se in ritardo - trova un suo spazio anche nelle sale italiane. Da non perdere." (Anna Maria Pasetti, 'Il Fatto Quotidiano', 15 marzo 2015) "L'americano Jim Jarmusch è un regista snob di nicchia che, a essere generosi, fa un film buono ogni cinque. Questo è fra gli altri quattro. (...) Una barba da non credere e una sola scena agghiacciante: la stagionata Tilda Swinton nuda." (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 15 maggio 2014) "Coppia secolare di vampiri vive tra Detroit e Tangeri attingendo a una sorta di sensibilità postmoderna che appartiene profondamente al cinema di Jarmush. (...) atmosfere decadenti, battute banali e notti da flaneur. Il fatto che si chiamano Adamo ed Eva dovrebbe essere simbolico? La cosa che convince di un racconto curioso, ma a volte un po' inerte, è che il loro problema sadico (la caccia al sangue in ospedali e farmacie) e masochista (resistere in un quotidiano oscuro, di pesante solitudine) è la fatica di continuare a vivere per amore." (Silvio Danese, 'Nazione - Carlino - Giorno', 16 maggio 2014)

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