Anno: 1988 Durata: 95 Origine: ITALIA Colore: C
Genere:COMMEDIA
Regia:Luigi Magni
Specifiche tecniche:PANORAMICA
Tratto da:-
Produzione:GIOVANNI DI CLEMENTE PER CLEMI CINEMATOGRAFICA, TITANUS PRODUZIONE
Distribuzione:C.D.I. (1989) - AZZURRA HOME VIDEO, CDI HOME VIDEO, CLEMI VIDEO
Giancarlo Giannini | nel ruolo di | Francesco II di Borbone |
Ornella Muti | nel ruolo di | Maria Sofia |
Carlo Croccolo | nel ruolo di | Rafele |
Luc Merenda | nel ruolo di | Don José Bories |
Cristina Marsillach | nel ruolo di | Luciana |
Anna Maria Ackermann | nel ruolo di | Regina vedova Annamaria Ackermann |
Corrado Pani | nel ruolo di | Generale Coviello |
Massimo Abate | nel ruolo di | Trani |
Franco Pistoni | nel ruolo di | Macchi, lo jettatore |
Francesco Tavassi | nel ruolo di | Caserta |
Sergio Solli | nel ruolo di | Pulcinella |
Isabella Perricone | nel ruolo di | La siciliana |
Eleonora Pariante | nel ruolo di | Franceschina |
Mary Hubert | nel ruolo di | La zingara |
Tina Bonavita | nel ruolo di | Lucrezia |
Iaia Forte | nel ruolo di | La ferrarese |
Carla Fioravanti | nel ruolo di | La trasformista |
Anna Kanakis | nel ruolo di | Brigantessa |
Paolo Proietti | nel ruolo di | Commediante |
Gianni Balzaro | nel ruolo di | Commediante |
Franco Concilio | nel ruolo di | Commediante |
Enzo Aronica | nel ruolo di | Commediante |
Donato Citarella | nel ruolo di | Commediante |
Benedetto Fanna | nel ruolo di | Commediante |
Egidio Termine | nel ruolo di | Garibaldino |
Paolo Falace | nel ruolo di | Chiavone |
Pino Patti | nel ruolo di | Frate confessore |
Gianni Franco | nel ruolo di | Ufficiale italiano |
Alfredo Vasco | nel ruolo di | Capobanda |
Alberto Incrocci | nel ruolo di | Ufficiale zuavo |
Gianfranco Stoppani | nel ruolo di | Ufficiale medico |
Carlo Conversi | nel ruolo di | Pazzariello |
Guido Quintozzi | nel ruolo di | Pecoraro |
Marco Di Stefano | nel ruolo di | Ufficiale borbonico |
Il Re Francesco II di Borbone, soprannominato Franceschiello per la sua inettitudine, e la sua bella moglie Maria Sofia, insieme al fedele servitore Rafele, si trovano in esilio a Roma. Qui la ex regina cerca di organizzare un esercito, con a capo il Generale Coviello, per riconquistare il trono. L'ex Re è sfiduciato e in preda a mania religiosa, mentre Maria Sofia è ossessionata dal desiderio di avere un erede, che garantisca la successione; ma il matrimonio fra lei e lo sposo non è ancora stato consumato, perchè Francesco, che non ha mai desiderato regnare, non vuole ora mettere al mondo un altro spostato. Questo argomento è causa di continui e aspri contrasti fra i coniugi. I sovrani esiliati sono protetti dal commissario Macchi, che però sembra al re uno jettatore. Intanto giunge dal Sud un affascinante avventuriero spagnolo, Don Josè, che si innamora della regina e si offre di comandare un esercito per riconquistarle il trono. Coviello, nel frattempo, è passato all'esercito italiano. Durante una festa, Franceschiello viene leggermente ferito da una pugnalata di Lucina, una ragazza che vuole vendicare il padre, e, mentre egli si trova a letto e delira, la moglie riesce a fargli consumare finalmente il matrimonio. Don Josè viene fatto fucilare da Coviello, e intanto Franceschiello, saputo che Maria Sofia è incinta, crede che il figlio sia dello spagnolo, ma una lettera di addio di quest'ultimo alla sovrana gli prova che il sospetto è ingiusto, ed egli si convince d'essere il padre del nascituro. Coviello chiede poi un colloquio alla regina, con lo scopo di farla prigioniera, ma, quando durante l'incontro le spara, il commissario Macchi muore facendole scudo col suo corpo, e la salva. Coviello viene impiccato. Invece del sospirato erede, Maria Sofia dà alla luce una bambina, che muore dopo tre mesi.
"[...] Scritto e diretto dal prolifico Luigi Magni, 'O' re è un film piacevole, un ironico ma anche nostalgico viaggio nell'Italia di ieri per rinfrescare l'immagine di una coppia reale che gli storiografi piemontesi e i pettegolezzi popolari hanno forse messo in una luce burlesca, quando invece può meritare un'ombra di umana simpatia: lui complessato ma galantuomo, lei incapace di arrendersi al cattivo destino. Disegnando i loro opposti profili sullo sfondo di un'epoca percorsa da banditi, garibaldini, ufficiali savoiardi, guardie papaline, legittimisti irriducibili e maschere allegre, Magni orchestra uno spettacolo che in pari misura suona patetico e giocoso, implicitamente lamenta le strade imboccate dalla Storia e non a torto ne indica la prima vittima nella Napoli degradata". (Giovanni Grazzini, "Il Messaggero", 28 gennaio 1989). "Magni continua imperterrito a rimestare nel torbido della storia patria, per trarne vicende grottesche, irriverenti e teoricamente popolari. Finché Nino Manfredi gli ha dato una mano i risultati sono stati buoni: ma adesso che gli attori sono meno mattatori, è il poco cinema di Magni a prendere il sopravvento. Un film verboso, inconcludente e noioso: solo Carlo Croccolo dipinge un personaggio da galleria." (Francesco Mininni, 'Magazine Italiano tv') "Coerente a se stesso, Magni continua la sua personale e critica rivisitazione della storia italiana. Qui la sua simpatia per re Franceschiello (bravo Giannini) è palese. Nonostante il decoro, però, c'è alla base una piattezza televisiva." (Laura e Morando Morandini, 'Telesette')
Incasso in euro