Anno: 1988 Durata: 155 Origine: FRANCIA Colore: C
Genere:DRAMMATICO, ROMANTICO
Regia:Giuseppe Tornatore
Specifiche tecniche:35 MM (1:1.66), PANORAMICO
Tratto da:-
Produzione:FRANCO CRISTALDI PER CRISTALDI FILM, GABRIELLA CAROSIO (PRODUTTORE DELEGATO) PER RAI-RADIOTELEVISIONE ITALIANA (ROMA), LES FILMS ARIANE, TF 1 FILMS PRODUCTIONS (PARIGI)
Distribuzione:TITANUS (1989) - VIDEOGRAM, TITANUS DISTRIBUZIONE VIDEO, NUMBER ONE VIDEO, PANARECORD, GRUPPO EDITORIALE BRAMANTE (NUMBER ONE, CINECITTA')
Philippe Noiret | nel ruolo di | Alfredo |
Salvatore Cascio | nel ruolo di | Salvatore 'Totò' Di Vita, bambino |
Jacques Perrin | nel ruolo di | Salvatore Di Vita, adulto |
Leopoldo Trieste | nel ruolo di | Don Adelfio |
Agnese Nano | nel ruolo di | Elena, adolescente |
Pupella Maggio | nel ruolo di | Maria, madre di Salvatore, anziana |
Marco Leonardi | nel ruolo di | Salvatore Di Vita, adolescente |
Antonella Attili | nel ruolo di | Maria, madre di Salvatore, giovane |
Brigitte Fossey | nel ruolo di | Elena, adulta |
Enzo Cannavale | nel ruolo di | Spaccafico |
Isa Danieli | nel ruolo di | Anna, moglie di Alfredo |
Leo Gullotta | nel ruolo di | Attacchino |
Tano Cimarosa | nel ruolo di | Maniscalco |
Nicola Di Pinto | nel ruolo di | Scemo del villaggio |
Due anni dopo la fine della II Guerra Mondiale a Ciancaldo, un paese siciliano, il cinema è l'unico divertimento. Davanti a una platea chiassosa, ma anche emotiva, il "parroco-gestore" fa passare sullo schermo celebri film americani e italiani, dopo adeguati tagli di cui si occupa l'anziano Alfredo, il proiezionista, che inizia ai misteri della macchina da proiezione Salvatore, un ragazzino di dieci anni figlio di un disperso in Russia e fanatico frequentatore del cinema. Quando la cabina si incendia perché Alfredo ha voluto proiettare anche in piazza un film comico, Salvatore, dopo aver salvato Alfredo, che per le ustioni al volto rimarrà cieco, prende il suo posto nel rinnovato Cinema Paradiso. Ormai adolescente si innamora di Elena, una ragazza benestante. Chiamato alle armi dopo aver chiesto invano un appuntamento a Elena per salutarla prima di partire, non riceverà nemmeno risposta alle numerose lettere che le invia, regolarmente respinte in caserma. Dopo il servizio militare Salvatore non torna più a Ciancaldo poiché Alfredo gli ha detto che il suo avvenire è altrove e dal paese molti sono emigrati in Germania per lavorare. Passano trent'anni: a Salvatore, diventato un affermato regista, la madre comunica che Alfredo è morto. Tornato al paese trova tutto cambiato e il "Nuovo Cinema Paradiso" ormai fatiscente viene demolito. Salvatore rivede Elena, sposata con figli, ma la loro storia non potrà ricominciare, anche se Elena è rimasta l'unico amore della sua vita. Così Salvatore torna a Roma con tanti rimpianti e ricordi e anche con una "pizza" di pellicola che Alfredo ha lasciato per lui: dentro ci sono gli spezzoni che il "prete-gestore" tagliava a suo tempo. La proiezione di quei reperti costituisce per Salvatore il simbolo dell'immortalità del cinema, nonostante la crisi che attualmente lo travaglia.
"Storia sommessa e lieve di un'amicizia e di una vocazione, una splendida favola dolceamara che passò inosservata e fu sepolta da tardivi e poco spontanei consensi solo dopo l'Oscar. Due soli difetti: qualche macchietta superflua e un quarto d'ora di troppo. Purtroppo è l'unico acuto (salvando forse il pianista sull'Oceano) della meteora Tornatore". (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 30 luglio 2002) "[...] Nuovo Cinema Paradiso è tutto sommato un buon film, largamente autobiografico, degno dei premi vinti [...]. Tornatore si conferma un bravo assimilatore [...] che oggi rimpasta con le sue personali invenzioni la leggenda del cinema, ne celebra la mitologia con un'accurata ricostruzione dei rituali, e sa raccontare il ritratto di quell'amicizia tra Alfredo e Totò sullo sfondo d'una malinconia, ironica e affettuosa, molto pungente. Il suo film non è per i palati che pretendono capolavori." (Giovanni Grazzini, 'Il Corrire della Sera', 13 novembre 1988)
Incasso in euro