Noi siamo le colonne1956

SCHEDA FILM

Noi siamo le colonne

Anno: 1956 Durata: 95 Origine: ITALIA Colore: B/N

Genere:COMMEDIA

Regia:Luigi Filippo D'Amico

Specifiche tecniche:-

Tratto da:un'idea di Giulio Moreno

Produzione:VITTORIO FORGES DAVANZATI E SILVANO VALENTI PER CLAMER FILM

Distribuzione:VARIETY FILM

ATTORI

Vittorio De Sica nel ruolo di Alfredo Celimontani
Antonio Cifariello nel ruolo di Ugo
Franco Fabrizi nel ruolo di Aldo
Vanna Vivaldi nel ruolo di Elettra
Elisa Montés nel ruolo di Sofia
Aroldo Tieri nel ruolo di Archimede
Lauro Gazzolo nel ruolo di Signor Bonci
Ottavio Alessi nel ruolo di Studente meridionale
Pina Gallini nel ruolo di Giulia
Zoe Incrocci nel ruolo di Sorella di Archimede
Laura Betti nel ruolo di La cantante
Mireille Granelli nel ruolo di Lea
Alvaro Alvisi
Augusto Mastrantoni
Edda Soligo
Fortunato Camboli
Franco Migliacci
Liana Del Balzo
Lydia Johnson
Nando Tamberlani
 

SOGGETTO

Moreno, Giulio
 
 

MONTAGGIO

Serandrei, Mario
 

SCENOGRAFIA

Battelli, Ivo

TRAMA

All'inizio dell'anno accademico tre studenti dell'Università di Pisa, Ugo. Aldo e Bartolozzi, prendono casualmente alloggio nella stessa pensione e finiscono col diventare amici inseparabili. Ugo è un ragazzo vivace, ma volitivo, che non perde di vista la meta da raggiungere, cioè la laurea. Aldo è invece il classico studente scapestrato che pensa soltanto a divertirsi. Col suo modo di fare e di vivere rumoroso e travolgente, Aldo esercita un'influenza negativa non solo su Ugo, ma anche su Bartolozzi, che, abbandonata la sua iniziale goffa austerità, si dà ad una vita scapigliata e disordinata. Intorno a questi personaggi si muovono altre figure. Ugo ha una relazione contrastata con Lea, la nipote del proprietario della pensione. Per colpa di Aldo, alla cui nefasta influenza Ugo non sa sottrarsi, l'idillio tra i due innamorati si trasforma in una gara di dispetti e di ripicche. Con le sue trovate, con la sua inventiva spregiudicata ed esuberante, Aldo provoca continui incidenti tra i due, finché, esasperati da una serie di malintesi, decidono di lasciarsi. Veramente Ugo vorrebbe farsi perdonare da Lea le sue marachelle, i sotterfugi, le stravaganze; ma il timore che gli incute l'ironia di Aldo gli impedisce di riconciliarsi. Si dedica allora con diligenza allo studio e alla fine dell'anno scolastico consegue brillantemente la laurea in legge. Ma solo quando Aldo lascia definitivamente la città, Ugo può liberarsi del suo complesso d'inferiorità e correre da Lea per dirle, con la sincerità di un tempo il suo immutato affetto.

CRITICA

"Ispirata alla naturale spensieratezza dell'ambiente universitario, questa commedia assolve onestamente il suo compito di divertire portando in primo piano tipi e personaggi un po' fuori dall'ordinario". (Umberto Tani, 'Intermezzo', 1-2, 31 gennaio 1957). "La descrizione della vita goliardica avrebbe potuto offrire l'occasione ad un'interessante indagine sui vari tipi. Il film, invece, puntando sugli aspetti più superficiali di alcuni episodi di scarsa originalità, si perde in un bozzettismo di maniera di facile effetto, ma di fragile consistenza. La narrazione procede in modo frammentario e generico. Buona la fotografia". ("Segnalazioni cinematografiche", vol. 41, 1957).

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