No problem2008

SCHEDA FILM

No problem

Anno: 2008 Durata: 98 Origine: ITALIA Colore: C

Genere:COMMEDIA

Regia:Vincenzo Salemme

Specifiche tecniche:-

Tratto da:-

Produzione:VALERIA ESPOSITO PER CHI È DI SCENA, MEDUSA FILM IN COLLABORAZIONE CON SKY

Distribuzione:MEDUSA

ATTORI

Vincenzo Salemme nel ruolo di Arturo Cremisi
Sergio Rubini nel ruolo di Enrico Pignataro
Giorgio Panariello nel ruolo di Antonio
Aylin Prandi nel ruolo di Irene
Iaia Forte nel ruolo di Barbara
Cecelia Capriotti nel ruolo di Eva
Anna Proclemer nel ruolo di Aurelia
Oreste Lionello nel ruolo di Sig. Paino
Gisella Sofio nel ruolo di Sig.ra Paino
Giacomo Furia nel ruolo di Galeazzo
Leonardo Bertuccelli nel ruolo di Mirko
Giulio Maria Furente nel ruolo di Federico
Teresa Del Vecchio nel ruolo di Sarta
Paola Minaccioni nel ruolo di Truccatrice
Rosalia Porcaro nel ruolo di Parrucchiera
Daniela Marazita nel ruolo di Psicologa TV
Asoka Dewamunege nel ruolo di Ronnie
Marco Marelli nel ruolo di Marchese
Loretta Rossi Stuart nel ruolo di Marchesa
Massimiliano Gallo nel ruolo di Nipote aggressivo
Nicola Acunzo nel ruolo di Sceneggiatore
Fabrizio Ceccarelli nel ruolo di Gemello
Francesco Ceccarelli nel ruolo di Gemello
Renato Marchetti nel ruolo di Regista
Federico Pacifici nel ruolo di Produttore
 
 

MUSICHE

D'Alessio, Gigi
 

MONTAGGIO

Montanari, Luca
 

SCENOGRAFIA

Lo Fazio, Cinzia
 

COSTUMISTA

Tufano, Mariano

TRAMA

Arturo Cremisi è protagonista con il giovane Federico di una fortunata serie Tv incentrata sulla vita di un padre e suo figlio. Nella finzione il rapporto tra i due è idilliaco, ma nella realtà i rapporti sono tutt'altro che pacifici e tra i due è in corso un'aperta e dichiarata competizione. Poi, un giorno, nella vita di Arturo si affaccia Mirko, un bambino di sei anni con una difficile situazione familiare e bisognoso di affetto, che sceglie l'attore come 'sostituto' di suo padre, che è morto. I media non perdono l'occasione di seguire la vicenda strappalacrime del piccolo e ben presto, seguendo i pressanti consigli del suo agente Enrico Pignataro, per Arturo realtà e finzione cominciano a confondersi fino a condurlo in una spirale di situazioni sempre più bizzarre e paradossali.

CRITICA

"E' spiacevole ripetere ogni volta la sensazione di insufficienza tratta dai suoi film. In realtà Vincenzo Salemme è fedele a se stesso e alle aspettative del suo pubblico. Dopo che con 'Sms' si era indirizzato più verso la commedia degli equivoci, qui fa ritorno al cliché farsesco con tanto di spalla, assicurata dall'ottimo Rubini. (...) Prendendo, appunto, un po' da qui e un po' da lì Salemme costruisce i suoi film senza infamia e senza lode. Due risate - qualcuna di gusto - e via. Ma alla fine le stesse domande: perché si accontenta? Non poteva fare di più?." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 10 ottobre 2008) "Salemme, nell'Italia televisiva berlusconiana, un po' come il Gianni Di Gregorio di 'Pranzo di Ferragosto', mette in crisi i modelli di famiglia tradizionali, presentati come finti o mostruosi, e ne costruisce di nuovi. Non è poco. E non è poco la gran cura che mette nella costruzione del suo cast, offrendo una rotondità di personaggio a tutti i suoi attori. Dalle star Rubini e Panariello, generosi nel costruirsi caratteri da commedia all'italiana, a grandi vecchi come Giacomo Furia, spalla di Totò, a uno sconosciuto Massimiliano Gallo che ruba la scena a tutti come nipote aggressivo con la zeppola dei cattivi Lionello e Sofio. Come nella tradizione teatrale napoletana, Salemme segue tutti i suoi attori e ne dosa gli effetti comici per la costruzione finale senza preoccuparsi delle divisioni di classe. Anche questa è una famiglia." (Marco Giusti, 'Il Manifesto', 10 ottobre 2008) "Meglio la vita vera o quella soap? Il mondo reale non fa schifo, mentre gli strafalcioni di Rubini regalano buonumore". (Cinzia Romani, 'Il Giornale', 10 ottobre 2008) "Peggio della fiction televisiva c'è solo il cinema sulla fiction televisiva. 'No Problem' di Vincenzo Salemme è l'ennesima riprova. Pur volendo, sulla carta, evitare la trappola della fiction, Salemme ne replica i luoghi comuni, aderendo esteticamente a quel mondo. Come insegna una vecchia ma mai tramontata scuola filosofica, la forma è sostanza, e raccontare l'ambiente della fiction televisiva senza prendere una secca distanza estetica vuol dire cascare in quel buco nero. (...) Salemme lo abbiamo anche apprezzato quando nei suoi film ha cercato di ripetere la formula della farsa a cui è legato da una formazione teatrale lunga e prestigiosa con Eduardo. Ora dalla commedia degli equivoci è passato alla commedia sentimentale a sfondo sociologico, anche se il motore che dà avvio alla storia si fonda sull'equivoco dello scambio di paternità. Questo slittamento non giova alla salute del cinema di Salemme, che può essere farsesco e non superficialmente riflessivo. Come dire: si prova - oggi - un certo fastidio a vedere messo in scena il mondo della fiction televisivo-governativa, improntata a dei modelli (successo, ricchezza, arrivismo, falsi miti) che non possono più trovare corrispondenza con il comune normale sentire. I1 cast di spalle d'eccezione, da Sergio Rubini a Iaia Forte, da Anna Proclemer a Oreste Lionello (compreso il comico Panariello, bravo in questa performance fisico-facciale), non riesce a sostenere l'assolo di un film fastidioso." (Dario Zonta, 'L'Unità', 10 ottobre 2008) "Dopo la farsa modesta ma efficace 'Sms', ecco per Salemme la commedia della falsa modestia 'No problem', pellicola in cui l'ottimo attore napoletano dimostra ancora una volta di essere un regista che pecca di velleità. Dopo una prima parte in cui si ironizza con cattiveria sul narcisismo di Arturo e sull'ipocrisia delle fiction tv, assistiamo a un secondo tempo in cui Salemme cambia registro buttandola sul sentimentale, l'elogio della follia gentile (Panariello fa il sacro pazzo), la rinascita morale del suo personaggio e un dolciastro quanto fasullo inno alla famiglia. Che conclusione. Non basta un esagitato Sergio Rubini re degli strafalcioni ("Hai grattugiato il barile", "Sei partito per la tangenziale", "Deve essere un problema di campo magnesio") a dare alla commedia una sua vera identità. O di qua o di 18. Salemme sceglie il mezzo. Un bel problema." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 10 ottobre 2008) "Con 'No Problem' Vincenzo Salemme cambia strada: dalla farsa napoletana alla commedia piccolo borghese; dai comici napoletani ad attori importanti; dai pasticci farseschi alla quasi riflessione sulla paternità e sul rapporto televisione telespettatore o televisione-vita. Salemme interpreta un attore di fiction la cui popolarità viene insidiata da un attore-bambino riccioluto e da un bambino organo che si ostina a considerarlo suo padre." (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 10 ottobre 2008) "Spiacerà a chi tollera a fatica certe trasmette quando le propongono gli americani. Però Salemme non ha certo il mestiere dei colleghi Usa. E Panariello al cinema non trova ancora la pedalata giusta." (Giorgio Carbone, 'Libero', 10 ottobre 2008)

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