New York Stories - Storie di New York1989

SCHEDA FILM

New York Stories - Storie di New York

Anno: 1989 Durata: 130 Origine: USA Colore: C

Genere:COMMEDIA, DRAMMATICO

Regia:-

Specifiche tecniche:35 MM, PANORAMICA, TECHNICOLOR

Tratto da:-

Produzione:BARBARA DE FINA, FRED FUCHS, ROBERT GREENHUT, ROBERT GREENHUT PER TOUCHSTONE PICTURES

Distribuzione:WARNER BROS. ITALIA (1989) TOUCHSTONE HOME VIDEO

TRAMA

"Lezioni di vero" - Il pittore newyorchese Lionel Dobie sta preparando un'importante mostra delle sue opere ma è agitato e scontento perché la sua allieva e amante Paulette, più giovane di lui e del quale è innamoratissimo, minaccia di lasciarlo. Come pittrice lei non vale molto e poiché la ragazza ne è consapevole e sa di non avere avvenire, stanca della vita disordinata dell'ambiente artistico di New York e anche del carattere burrascoso del gelosissimo Lionel, vuole tornarsene a casa dalla mamma per ritrovare un'esistenza tranquilla. Il pittore, intanto, dipinge febbrilmente un'immensa tela che copre di colori violentissimi e densi, mentre per ispirarsi ascolta una frenetica musica moderna. I due passano qualche giorno fra liti, capricci e feste, mentre Paulette ha rapide avventure con altri uomini, poi lei se ne va davvero. Lionel è solo, ma ecco arrivare un'altra giovanissima ammiratrice, pronta a diventare la nuova allieva e amante. "Edipo relitto" - Un avvocato ebreo cinquantenne, Sheldon Mills, vive a New York assillato dalla madre terribile che lo mortifica trattandolo come un bambino. Sheldon vuole sposare una donna non ebrea, Lisa, che ha tre figli, e la cosa dispiace molto alla madre. Durante lo spettacolo di un illusionista la donna, come aveva desiderato Sheldon, improvvisamente scompare ed egli può vivere tranquillamente per qualche giorno con Lisa finché l'opprimente genitrice ricompare affacciandosi in cielo enorme come un cartellone pubblicitario tra i grattacieli e da lassù riprende a redarguire il figlio commentandone le vicende più intime con tutti i passanti. Lisa, sconfitta, rompe il fidanzamento e la madre tiranna torna a casa. Successivamente Sheldon trova un'altra donna da amare, Treva, che sembra sapersi ingraziare abilmente la futura suocera, che stavolta si dichiara soddisfatta. "La vita senza Zoe" - Zoe è una ricca bambina di dodici anni, che vive in un lussuoso albergo di New York, ma è sempre lontana dai suoi genitori, i quali viaggiano continuamente e sono separati ormai da tempo. Il padre, Claudio, è un celebre e affascinante concertista, che, con il magico suono del suo flauto, conquista il pubblico e soprattutto le donne. La mamma, Charlotte, gira il mondo presa da mille impegni e così ambedue trascurano la bambina. Zoe, che frequenta altri ragazzini miliardari come lei, fa amicizia col figlio di un ricchissimo sceicco e si trova coinvolta in un'avventura romanzesca, durante la quale riesce abilmente ad evitare al padre Claudio un grosso scandalo e molti guai che potrebbe procurargli il geloso sceicco. Infine, poi, ottiene che i suoi genitori si riuniscano, cosicché in futuro Claudio, Zoe e Charlotte andranno in tournèe tutti e tre insieme.

CRITICA

" Il film vuole essere un affettuoso omaggio a New York, la 'grande mela', una città molto amata dai registi autori di questi tre episodi incentrati su alcuni aspetti di vita. Martin Scorsese ironizza sul rapporto fra un'artista e la sua ninfa ispiratrice, la quale, decisa ad abbandonarlo, provoca nell'uomo non solo disperazione ma anche furore che consente a questi di portare a termine, e con valentia, un grande quadro destinato ad un' imminente propria mostra personale. Di notevole effetto la sequenza dove l'istrionesco protagonista dipinge un quadro con il cuore straziato ma ispirato da una frenetica musica moderna. Nell'episodio di Francis Ford Coppola, incentrato sulla figura di una ricca e viziata dodicenne che, alloggiata in un grande albergo di luddo, conduce come altri coetanei lontani dai genitori, una vita frivola da precoce nababbo, il regista tenta di mettere alla berlina l'ambiente falso e patinato dei quartieri alti di Park Avenue. Nel terzo episodio, il migliore del trittico, il regista Woody Allen con la sua irresistibile vena comica e brillante, descrive le disavventure e le angosce di un ebreo nevrotico, in cura dallo psicanalista, alla ricerca di un saldo equilibrio esistenziale accanto ad una donna matura e lontano da una madre petulante e possessiva. Efficaci per brio e ritmo le farsesche vicessitudini risultano assai esilaranti. Perfetti nei loro ruoli tutti gli interpreti." (Segnalazioni cinematografiche, vol. 106, 1989)

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