Anno: 2014 Durata: 100 Origine: ITALIA Colore: C
Genere:DRAMMATICO
Regia:Peter Del Monte
Specifiche tecniche:-
Tratto da:-
Produzione:MATTEO LEVI PER 11 MARZO FILM IN COLLABORAZIONE CON RAI CINEMA
Distribuzione:ACADEMY TWO
Laura Morante | nel ruolo di | Arianna |
Andreea Denisa Savin | nel ruolo di | Gea |
Jacopo Olmo Antinori | nel ruolo di | Yuri |
Maria Sole Mansutti | nel ruolo di | Erica |
Massimiliano Carradori | nel ruolo di | America |
Aurora Garofalo | nel ruolo di | Dora |
Marco Paparoni | nel ruolo di | Mazinga |
Sergio Albelli | nel ruolo di | Tullio |
Monica Dugo | nel ruolo di | Ginevra |
Giada Cortellesi | nel ruolo di | Marta |
Luigi Iacuzio | nel ruolo di | Paco |
Irina Ustsinava | nel ruolo di | Irina |
Diego Ribon | nel ruolo di | Uomo di Irina |
Paco Reconti | nel ruolo di | Poliziotto |
Paolo Graziosi | nel ruolo di | Skipper |
Arianna, una scrittrice con alle spalle un matrimonio fallito e che vive quasi isolata in una località balneare, riceve la visita di una giornalista che deve intervistarla. La donna è accompagnata dalla figlia 11enne Gea, che dopo dovrà accompagnare dalla nonna. Mentre la madre conduce l'intervista, Gea fa un giro nella zona ed entra in contatto con Yuri, un adolescente del posto. Giunte al momento di andare via, Gea rifiuta di essere portata dalla nonna, così Arianna si offre di ospitarla per qualche giorno. L'interazione tra la scrittrice e la ragazzina, appartenenti a due generazioni tanto lontane e diverse tra loro, e il difficile rapporto che Gea instaura con i ragazzi del posto, permetteranno ad Arianna di ritrovare una parte di sé e a ridefinire con il proprio sguardo sul mondo, le sue paure verso l'ignoto, verso ciò che non conosce e soprattutto non capisce.
"Con un verso di Alda Merini l'introverso Peter Del Monte torna con un match tra una scrittrice solitaria che vive al mare e una ragazzina che capita per caso. Laura Morante sappiamo quant'è brava, ma Andreea Denisa Sàvin è una rivelazione per come anticipa la donna insoddisfatta che sarà. Intorno legami sbagliati, rivalità generazionali, qualche banalità sociologica ma anche gran voglia di introspezione, espressivi silenzi." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 10 aprile 2014) "Con un titolo che è un aforisma di Alda Merini, il veterano Peter Del Monte torna a proporre il suo cinema rarefatto, dove lunghe inquadrature fotografano il malessere dei personaggi e gli stati d'animo contano più delle situazioni, che spesso restano irrisolte. Un cinema non d'immediato consumo - ovvio - ma di cui c'è bisogno e per il quale sarebbe giusto rimanesse spazio tra un supereroe e un comico tv prestato al cinema." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 10 aprile 2014) "Una casa sul mare, tre solitudini (e altre di contorno), un film in cui conta non ciò che si vede ma ciò che accade dentro (e tra) i personaggi. (...) Meno divagazioni, comprimari più credibili, e sarebbe stato un gran film. Non mancano bei momenti, manca un tessuto connettivo. Basta con l'esilio, i registi tornino a prendere il tram." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 10 aprile 2014) "L'intellettuale chiusa nella torre d'avorio e la bambina difficile, «vittima» di una famiglia scoppiata. Un incontro tra due disagi, due solitudini in riva al mare (siamo a Santa Marinella) che, da manuale, porteranno al reciproco cambiamento. Peter Del Monte, navigato autore dallo sguardo personale, torna alla regia dopo sette anni di «silenzio» (...) con un film malinconico e «invernale», stridente già dal suo incipit: una giornalista, separata e nevrotica, va a fare un'intervista a una celebre scrittrice con la figlia undicenne. (...) Atmosfere rarefatte e insistiti paesaggi marini non bastano, però, ad armonizzare il peso di verbosi dialoghi e personaggi troppo vicini allo stereotipo. A cominciare dalla scrittrice (la sempre bella Laura Morante), così «didascalicamente» di sinistra, da aver lasciato un marito politico in Francia ed essersi ritirata dalla vita sociale per scrivere il suo nuovo romanzo su Anna Kuliscioff. Passando per le catastrofiche insicurezze della madre della ragazzina (lei brava, sì, l'esordiente rumena Piatra Neamt) e proseguendo col ragazzo sedicenne (Jacopo Olmo Antinori), solitario e un po' borderline anche lui, figlio di una russa che «viaggia» tra video porno e night club. La bellezza del titolo, 'Nessuno mi pettina bene come il vento', è «rubata» da un aforisma di Alda Merini." (Gabriella Gallozzi, 'L'Unità', 10 aprile 2014) "Malinconica commedia, più goffa che toccante, di un'assurdità siderale. (...) Incomprensioni, chiacchiere, metafore, banalità e mille sbadigli." (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 10 aprile 2014)
Incasso in euro