Anno: 2008 Durata: 130 Origine: CANADA Colore: C
Genere:BIOGRAFICO, DRAMMATICO, THRILLER
Regia:Jean-François Richet
Specifiche tecniche:-
Tratto da:autobiografia "L'istinto di morte" di Jacques Mesrine (ed. Nautilus - El Paso)
Produzione:LA PETITE REINE, M6 FILMS
Distribuzione:EAGLE PICTURES (2009)
Vincent Cassel | nel ruolo di | Jacques Mesrine |
Ludivine Sagnier | nel ruolo di | Sylvia Jeanjacquot |
Mathieu Amalric | nel ruolo di | François Besse |
Gérard Lanvin | nel ruolo di | Charlie Bauer |
Samuel Le Bihan | nel ruolo di | Michel Ardouin |
Olivier Gourmet | nel ruolo di | Commissario Broussard |
Georges Wilson | nel ruolo di | Henri Lelièvre |
Michel Duchaussoy | nel ruolo di | Padre di Mesrine |
Myriam Boyer | nel ruolo di | Madre di Mesrine |
Anne Consigny | nel ruolo di | Avvocato di Mesrine |
Tornato in Francia dopo anni di esilio in Canada, Mesrine si allea con un killer soprannominato 'La Portaerei' ed insieme mettono in atto una serie di rapine a mano armata. Finito nuovamente in prigione, Mesrine fa amicizia con l'astuto François ed insieme studiano con successo un piano per evadere. Il suo gesto lo renderà celebre tanto da imprimere le sue gesta in un'autobiografia. L'incontro con la nuova compagna Sylvia e la simpatia di alcuni estremisti politici di sinistra daranno poi un'ulteriore svolta alla sua esistenza. Ma la polizia francese e alcuni suoi vecchi 'amici' hanno ancora dei conti in sospeso con lui...
"Come nel 'Che', anche lo stile di regia cambia, sintonizzandosi sulla paranoia del protagonista. Grande confronto tra Cassell e Gourmet nella parte del commissario Broussand, il solo nemico alla sua altezza perché simile a lui in molte cose." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 17 aprile 2009) "Tutto sempre spettacolare, appassionante, perfino divertente, come no, con qualche salto nel puro orrore (come il giornalista-spia che lo attacca su Minute, foglio scandalistico di estrema destra, e viene rapito e pestato a morte, lasciando pure delle foto a testimoniare il massacro). Ma senza mai un dubbio (l'esecuzione finale andò proprio così?) o una sfumatura, e sempre lasciando l'epoca sullo sfondo (in tv si parla del rapimento Moro) per tenere in primo piano quel megalomane così cinegenico, con tutta la sua violenza. Un affresco troppo brillante, ben congegnato e ben girato, anche se senza originalità, per non sedurre. Ma a tratti davvero un po' facile - e ambiguo - per convincere davvero." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 17 aprile 2009) "I1 film è solido, ben fatto, una catena di azioni violente affannose, eppure non molto interessante. Vincent Cassel è al suo meglio: l'arroganza, la volgarità, l'indifferenza verso il destino altrui, la vocazione a sedurre, la ridicola spavalderia del bandito e il suo coraggio fisico sono recitati molto bene, senza rendere simpatico Mesrine salvo che al momento dell'uccisione." (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 17 aprile 2009) "Da questa filmografìa doppia viene fuori un Mesrine che somiglia più a un personaggio di celluloide che ad un uomo in carne ed ossa. E invece, come spesso succede, e qui come non mai, la realtà batte la finzione per ko. Quello che resta è un gran bel film, con la magnifica grana d'altri tempi (gli anni Settanta si respirano in sala a pieni polmoni). E un Cassel tanto grande da raggiungere le vette del cinema di Duvivier e Gabin." (Roberta Ronconi, 'Liberazione', 17 aprile 2009)
Incasso in euro