Anno: 2004 Durata: 99 Origine: OLANDA Colore: C
Genere:DRAMMATICO
Regia:-
Specifiche tecniche:35 MM (1:1,85)
Tratto da:romanzo di Scott Heim
Produzione:GREGG ARAKI, JEFFREY LEVY-HINTE E MARY JANE SKALSKI PER ANTIDOTE FILMS, DESPERATE PICTURES
Distribuzione:METACINEMA (2005)
Brian, a otto anni, si risveglia dietro il recinto di casa col naso che sanguina, ma non ricorda come sia successo. Da quel momento la sua vita cambia, comincia ad aver paura del buio, a fare la pipì a letto e ad avere terribili incubi. Anni dopo, all'età di diciotto anni, Brian è convinto di essere stato vittima degli alieni. Neil è un teppista temuto da tutti. Anche lui, diciottenne, ricorda un episodio della sua infanzia, all'età di otto anni, con il suo allenatore di baseball. Entrambi i ragazzi, per un caso del destino, s'incontrano a New York...
"Un film duro su un tema scottante come la pedofilia è piombato ieri al Lido nella sezione Orizzonti: 'Mysterious Skin' di Gregg Araki. ?? la storia di due ragazzini divisi dalla vita che scoprono di avere in comune un tragico destino: quello di essere stati violentati alla scuola primaria da un loro insegnante dai modi gentili. Nessuna scena esplicita, ma la crudezza di una realtà che a volte, nella cronaca, è anche più violenta." (Valerio Caprara, 'Il Mattino', 4 settembre 2004) "Dopo vari slittamenti di data esce 'Mysterious Skin', il film di Gregg Araki - uno dei narratori più inquietanti e inventivi del nuovo cinema americano - che affronta il delicato argomento della molestia e la violenza sessuale infantile." (Roberto Silvestri, 'Il Manifesto', 3 giugno 2005) "Quanto in un film mediocre sarebbe solo morboso sensazionalismo, diventa in 'Mysterious Skin' una discesa agli inferi di implacabile precisione, uno scavo tutto in soggettiva nelle sensazioni e nei sentimenti dei due protagonisti (rapporti con i familiari compresi) così vivido e incalzante da provocare una commozione profonda. Araki, ex-nome di punta del queer cinema, talento pop e visionario qui convertito a un cinema classico duro e tagliente come una spada, ma anche illuminato da improvvisi accessi di pietas , dice di aver deciso di portare sullo schermo il romanzo semiautobiografico di Scott Heim solo dopo aver messo a punto tecniche di ripresa capaci di portarci davvero dentro Neil e Brian. Come 'La pianista' di Haneke, è un film da cui non si esce come si è entrati. Ma vale largamente la fatica." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 3 giugno 2005)
Incasso in euro