Rachel2017

SCHEDA FILM

Rachel

Anno: 2017 Durata: 106 Origine: GRAN BRETAGNA Colore: C

Genere:DRAMMATICO, ROMANTICO

Regia:Roger Michell

Specifiche tecniche:-

Tratto da:romanzo "Mia cugina Rachele" di Daphne du Maurier

Produzione:FREE RANGE FILMS

Distribuzione:20TH CENTURY FOX ITALIA (2018)

ATTORI

Rachel Weisz nel ruolo di Rachel Ashley
Sam Claflin nel ruolo di Philip Ashley
Holliday Grainger nel ruolo di Louise Kendall
Iain Glen nel ruolo di Nick Kendall
Pierfrancesco Favino nel ruolo di Avvocato Rainaldi
Simon Russell Beale nel ruolo di Couch
Vicki Pepperdine nel ruolo di Sig.ra Pascoe
Tim Barlow nel ruolo di Seecombe
Bobby Scott Freeman nel ruolo di John
Tristram Davies nel ruolo di Wellington
Andrew Havill nel ruolo di Parson Pascoe
Poppy Lee Friar nel ruolo di Mary Pascoe
Katherine Pearce nel ruolo di Belinda Pascoe
Roy Sampson nel ruolo di Medico
Adam Loxley nel ruolo di Adam
Andrew Knott nel ruolo di Joshua
Carl McCrystal nel ruolo di Geoffrey
Dorian Lough nel ruolo di Gabriel
Tobias Beer nel ruolo di William
Harrie Hayes nel ruolo di Tess
Chris Gallarus nel ruolo di Timothy
Corin Chatwin nel ruolo di Philip a 2 anni
Sparrow Michell nel ruolo di Philip a 4 anni
Austin Taylor nel ruolo di Philip a 6 anni
Louis Suc nel ruolo di Philip a 10 anni
 
 

SCENEGGIATORE

Michell, Roger
 

MUSICHE

Jones, Rael
 
 

SCENOGRAFIA

Normington, Alice
 

COSTUMISTA

Collin, Dinah

TRAMA

Il giovane inglese Philip Ashley è in cerca di vendetta contro Rachel Ashley, la bella e misteriosa moglie di suo cugino, convinto che quest'ultima abbia ucciso per interesse il marito Ambrose, con cui Philip è cresciuto. Tuttavia, dopo averla incontrata, Philip resta ammaliato dal fascino di Rachel, cambiando i sentimenti nei suoi confronti fino ad esserne ossessionato...

CRITICA

"(...) 'Rachel' non è da respingere in blocco. Il paragone con la versione del 1952, 'Mia cugina Rachele', interpretata da Olivia de Havilland e Richard Burton, gioca a suo sfavore; però pochi se la ricorderanno (la tv l'ha dimenticata da secoli) e non può essere questa la vera ragione. Certo, il romanzo di Daphne du Maurier, scrittrice molto amata da Alfred Hitchcock ('Rebecca la prima moglie', 'Gli uccelli'), è di gusto decisamente 'ottocentesco', pur essendo stato scritto a metà del secolo scorso. (...) Se il film diretto da Henry Koster nel 1952 valorizzava, nella fotografia in bianco e nero dai toni quasi surreali, l'atmosfera da romanzo gotico delle pagine della scrittrice inglese, il remake di Roger Michell è più lineare e convenzionale. Le scenografie sono accurate, i costumi perfetti; e anche Rachel Weisz (decisamente 'adulta' per la parte, ma senza che si noti troppo) è una scelta giusta; molto più di quella di Sam Clafin (...), ingessato nella parte dello sprovveduto innamorato. Però la debolezza del film risiede nella chiave narrativa adottata. Bisogna considerare il contesto della storia, una società preindustriale - l'Inghilterra dell'800 - in cui le relazioni tra i sessi sono basate sul non-detto e i rapporti di potere poggiano su un'ambiguità secolare, che oggi non ci appartiene più: tutto è nelle mani degli uomini, ma le donne esercitano su di loro un'influenza occulta, spaventandoli. Il punto sarebbe, dunque: la pericolosità di Rachel è reale, oppure si tratta di una fantasia persecutoria di Philip? La fragilità del film sta nel portare avanti questa ambiguità per due ore, crogiolandosi nel dilemma senza stabilire un'alchimia tra i due protagonisti né sforzarsi di rinnovare in alcun modo il genere 'period film', ormai fuori moda, agli occhi del pubblico d'oggi, per temi e modi di rappresentazione. Sir Alfred Hitchcock ci ha insegnato che perfino la suspense, se protratta a oltranza, può diventare noiosa; e che bisogna irrobustirla con iniezioni di temi complementari. Che nel caso potevano riguardare la passione d'amore e le false apparenze dell'amato nella psiche dell'amante. Una nota positiva per il nostro Pierfrancesco Favino, nella piccola parte dell'ambiguo Enrico Rainaldi." (Roberto Nepoti, 'La Repubblica', 15 marzo 2018) "Manca l'avvelenamento con i funghi che va di moda, è un oscuro oggetto del desiderio che si compiace di scenari artificiali più espressivi del resto, in un film letterario-romantico che pretende alla fine resa dei conti affettiva. Due uomini in gioco, il dimenticabile Sam Claflin e Favino guest star toscana." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 15 marzo 2018) "Weisz all'altezza del confronto divistico, con aggiornamento che fa sostanza e necessità: una dose calibrata di femminismo nell'eroina che guarda al futuro." (Silvio Danese, 'Nazione-Carlino-Giorno', 15 marzo 2018) Rispetto a 'Mia cugina Rachele' (1952) con Olivia de Havilland, la Rachel di Michell è più ironica, sensuale e intrigante. (...) Bellissima la Cornovaglia di inizio 800 e superlativi gli attori. Non solo il premio Oscar Weisz (...) ma che classe anche Sam Claflin misogino in balia dei primi impulsi sessuali. Bravo anche Favino (...)." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 15 marzo 2018) "Elegante e vaporoso rifacimento di un giallo del '52. Nel ruolo di Olivia de Havilland c'è Rachel Weisz (48 anni, un po' troppi) e passi. Ma al grande Richard Burton, subentra il bel semolino Sam Claflin. Un film d'atmosfere, dal romanzo di Daphne du Murier, scrittrice più fumo che arrosto, come ben sa chi conosce «Rebecca, la prima moglie». L'intrigo (...) tutto sommato funziona. Anche se il protagonista (...) è di una fesseria quasi commovente." (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 15 marzo 2018) "Piacerà a chi ricorda con piacere la Rachele della de Havílland di 60 anni fa. Rachel Weisz non è un'indegna erede." (Giorgio Carbone, 'Libero', 15 marzo 2018)

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