Milou a maggio1990

SCHEDA FILM

Milou a maggio

Anno: 1990 Durata: 108 Origine: FRANCIA Colore: C

Genere:COMMEDIA, GROTTESCO, ROMANTICO

Regia:Louis Malle

Specifiche tecniche:35 MM (1:1.66) - PANORAMICA A COLORI

Tratto da:-

Produzione:LOUIS MALLE PER NOUVELLES ÉDITIONS DE FILMS (NEF), TF1 FILMS PRODUCTION, ELLEPI FILMS

Distribuzione:TITANUS DISTRIBUZIONE (1990) - VIDEOGRAM, COLUMBIA TRISTAR HOME VIDEO, NUMBER ONE VIDEO

ATTORI

Michel Piccoli nel ruolo di Milou
Michel Duchaussoy nel ruolo di Georges Vieuzac
Miou-Miou nel ruolo di Camille
Bruno Carette nel ruolo di Grimaldi
Dominique Blanc nel ruolo di Claire
Paulette Dubost nel ruolo di Sig.ra Vieuzac
Martine Gautier nel ruolo di Adele
Rozenne Le Tallec nel ruolo di Marie-Laure
Jeanne Herry nel ruolo di Françoise Jeanne Herry-Leclerc
Renaud Danner nel ruolo di Pierre-Alain
Harriet Walter nel ruolo di Lily
François Berléand nel ruolo di Daniel
 

MONTAGGIO

Castro, Emmanuelle
 

TRAMA

Mentre la radio trasmette incessantemente notiziari da Parigi in rivolta (è il maggio turbolento del '68), nel Sud Ovest della Francia muore di infarto la ultraottantenne signora Vieuzac, proprietaria di una bella villa con bosco e vigneti. Il figlio Milou, un sessantenne che da sempre vive là (con Adèle, la cameriera-amante) e che adora la campagna, si affretta a convocare gli altri eredi. Arrivano dunque suo fratello Georges (giornalista ormai giubilato) con l'attraente moglie inglese (Lily); Camille, figlia di Milou stesso, con tre irrequieti bambini, nonché Claire (che della defunta è nipote), recante al seguito una giovanissima danzatrice cui è morbosamente legata. E con gli arrivi comincia la lotta degli eredi, prontissimi a dividersi, vendendo tutto, le spoglie di Madame Vieuzac, mentre Camille, tanto per non perdere tempo, arraffa uno dei più begli anelli della nonna.

CRITICA

"A un film come 'Milou a maggio' non si può non voler bene, anche se la sinistra francese l'ha giudicato reazionario. E anche se questo apologo campestre a dodici personaggi, girato da Louis Malle nel Gers, presso Samatan, comincia come 'La règle du jeu' e finisce come 'L'angelo sterminatore': infatti lo sceneggiatore è Jean-Claude Carrière, il più accreditato fra gli orfani di Buñuel. Certo a un Renoir o a un don Luis di seconda mano si preferirebbe un Malle autentico come lo stupendo 'Arrivederci, ragazzi'. Sono i rischi dell'eclettismo di un regista che ha sempre amato sconcertare cambiando generi e stile; e che comunque resta un piccolo maestro. Milou (diminutivo di Emile) è un arzillo vedovo sessantenne che vive in campagna sotto le ali materne facendo l'apicoltore e il perdigiorno, girando in bicicletta e pescando i gamberi con le mani. Interprete ispirato in teatro di 'Il giardino dei ciliegi', Michel Piccoli sa bene che il destino delle proprietà è la vendita, l'abbandono e la scure." (Tullio Kezich, 'Il Corriere della Sera', 16 Marzo 1990) "In fondo ha simpatia soltanto per tre personaggi: Milou (Michel Piccoli) che recita Virgilio alle api e si porta la bicicletta da corsa in camera; la vecchia degna signora Vieuzac (Paulette Dubost) cui dedica anche il lirico finale e la piccola Françoise, orecchie e occhi indagatori sugli adulti e tenera complicità col nonno. Peccato. 'Milou in maggio' parte bene: di attori sono bravi; la fotografia dello svizzero Renato Berta è incantevole; le musiche parajazzistiche di Stéphane Grappelli, vispo ottantenne che fondò con Django Reinhardt il famoso quintetto Hot Club de France sono deliziose. Ma a partire dal contagio del Maggio (il picnic sull'erba, il teatrino erotico) per concludersi con la fuga nei boschi il racconto diventa inverosimile e goffo, nonostante gli ammiccamenti e le invenzioni alla Buñuel." (Morando Morandini, 'Il Giorno', 16 Marzo 1990) "Tutto pervaso da brandelli di utopia, da ritmi rallentati e minuziosi, dallo scontro ovattato delle psicologie, da appropriati toni ironici, da personaggi disegnati con simpatia, 'Milou a maggio' sorprende per la vitalità d'ispirazione di Malle, per la malizia ironica, per il divertimento sapiente, per la grazia che fanno del film un piccolo capolavoro da vedere assolutamente. I numerosi interpreti recitano con una precisione di alta classe: su tutti la straordinaria naturalezza di Michel Piccoli." (Vittorio Spiga, 'Il Resto del Carlino', 10 Marzo 1990)

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