Midsommar - Il villaggio dei dannati2019

SCHEDA FILM

Midsommar - Il villaggio dei dannati

Anno: 2019 Durata: 140 Origine: USA Colore: C

Genere:DRAMMATICO, HORROR

Regia:Ari Aster

Specifiche tecniche:-

Tratto da:-

Produzione:PATRIK ANDERSSON, LARS KNUDSEN PER B-REEL FILMS

Distribuzione:EAGLE PICTURES

ATTORI

Florence Pugh nel ruolo di Dani
Will Poulter nel ruolo di Josh
William Jackson Harper nel ruolo di Mark
Jack Reynor nel ruolo di Christian
William Jackson Harper nel ruolo di Mark
Julia Ragnarsson nel ruolo di Inga
Anna Åström nel ruolo di Karin
Archie Madekwe nel ruolo di Ingemar
Ellora Torchia
Vilhelm Blomgren
 

SOGGETTO

Aster, Ari
 

SCENEGGIATORE

Aster, Ari
 

MONTAGGIO

Johnston, Lucian
 

COSTUMISTA

Flesch, Andrea

TRAMA

Dani e Christian raggiungono un amico che vive in un villaggio di campagna per festeggiare insieme la tradizionale festa di mezza estate, Midsommar appunto. Ma ben presto quei nove giorni "speciali", che vengono festeggiati ogni 90 anni, assumeranno contorni sinistri e disturbanti.

CRITICA

"L'horror è diventato adulto. O, forse, è solo tornato a essere tale. Nato come genere "serio", con registi quali Murnau e Dreyer, negli ultimi decenni il film di paura era diventato un intrattenimento per adolescenti sempliciotti. Invece nelle ultime stagioni, grazie a nuovi talenti come Jordan Peele ('Scappa-Get Out , Us') e Ari Aster, sta riacquistando il suo valore semantico e simbolico. (...) Ari Aster, anche sceneggiatore del film, si è inventato un mondo a parte (...) che comunica un senso di malessere anche a chi guarda. Però ciò che gli sta più a cuore è ridefinire i codici del cinema dell'orrore ribaltandone il rapporto, fondativo, tra luce e tenebre. Se il genere, infatti, è il dominio del buio, in cui allignano mostri e fantasmi, qui la paura sorge - all'opposto - dalla luce intensa e perenne del circolo polare, tingendo di riflessi sinistri il sole e la natura lussureggiante. Il suo primo lungometraggio, 'Hereditary - Le radici del male', aveva fatto parlare di Aster come di un futuro, nuovo maestro del genere? alcuni, invece, lo avevano accusato di eccessivo culto della forma. Cosa di cui il regista non si è fatto un problema. 'Midsommar' si prende tutto il tempo per installare personaggi e situazioni (anche se in montaggio Aster ha dovuto sacrificare 80 minuti, la durata è insolita per un horror)? poi adotta un'estetica che non lascia nulla al caso. Inquadrature ampie ed elaborate, dalla costruzione e dall'equilibrio perfetti (è evidente che i suoi maestri sono Stanley Kubrick e Terrence Malick), celebrano il matrimonio tra cinema d' autore e cinema di genere. In omaggio al quale il cineasta si concede qualche scena "gore" davvero perturbante, che soddisferà anche i patiti del brivido." (Roberto Nepoti, 'La Repubblica', 25 luglio 2019) "(...) Disgustoso film di cui i critici «impegnati» e di sinistra elogeranno simbologie e collegamenti nascosti. Al punto che in sala, come sul set, resistono dannatamente in pochi. Non credetegli e risparmiate il biglietto." (SteG, 'Il Giornale', 25 luglio 2019) "(...) Riti pagani e funghi allucinogeni nascondono la realtà raccapricciante di una comunità dedita a pratiche oscure e violente. Alla povera Dani, che ha capito tutto molto prima del suo compagno, non resta che subire i danni di un film riuscito solo a metà." (Fulvia Caprara, 'La Stampa', 25 luglio 2019)

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