Mein bester Feind2010

SCHEDA FILM

Mein bester Feind

Anno: 2010 Durata: 106 Origine: AUSTRIA Colore: C

Genere:COMMEDIA, DRAMMATICO

Regia:Wolfgang Murnberger

Specifiche tecniche:35 MM

Tratto da:romanzo "Wie es Victor Kaufmann gelang, Adolf Hitler doch noch zu überleben" di Paul Hengge

Produzione:AICHHOLZER FILMPRODUKTION GMBH, SAMSA FILM

Distribuzione:-

ATTORI

Moritz Bleibtreu nel ruolo di Victor Kaufmann
Georg Friedrich nel ruolo di Rudi Smekal
Ursula Strauss nel ruolo di Lena
Uwe Bohm nel ruolo di Widriczek, colonnello SS
Marthe Keller nel ruolo di Hannah Kaufmann
Udo Samel nel ruolo di Jakob Kaufmann
Rainer Bock nel ruolo di Rauter, capitano SS
Karl Fischer nel ruolo di Maier, sottocomandante SS
Hans-Michael Rehberg nel ruolo di Karel Brinek
Merab Ninidze nel ruolo di Moritz Haiden
Mirko Roggenbock nel ruolo di Gruber, sottocomandante SS
Christoph Luser nel ruolo di Weber, comandante squadra SS
Klaus Manchen nel ruolo di Leipold, sottosegretario di Stato
Claudio Caramaschi nel ruolo di Adriano Bellotini
Hubert Mulzer nel ruolo di Wildholz, comandante di brigata
Margherita Di Rauso nel ruolo di Giornalista
 

SOGGETTO

Hengge, Paul
 

MUSICHE

Weber, Matthias
 

MONTAGGIO

Romen, Evi
 

SCENOGRAFIA

Wimmer, Isidor
 

COSTUMISTA

List, Martina

TRAMA

Vienna, 1938. Insieme all'amico d'infanzia Rudi Smekal e alla fidanzata Lena, una ragazza vivace e attraente, Victor Kaufmann, figlio di ricchi ebrei proprietari di una galleria d'arte, ha formato un inseparabile trio. Tutto cambia, però, quando Rudi, dopo l'annessione dell'Austria, si arruola nelle SS e l'intera famiglia Kaufmann viene deportata in un campo di concentramento, anche se contro la volontà dello stesso Rudi. Anni dopo, i capi nazisti pensano di donare al Duce d'Italia uno schizzo di Michelangelo confiscato alla famiglia Kaufmann, ma scoprono che è un falso. A Rudi viene ordinato di far uscire Victor dal campo di concentramento per far sì che venga interrogato a Berlino. Il loro aereo viene, però, abbattuto dai partigiani e Victor non ha il coraggio di scappare vedendo che Rudi è stato gravemente ferito. Quindi, lo trascina in una capanna e divide i suoi abiti da prigioniero con lui. Ma proprio mentre Rudi sta indossando la giacca del campo di prigionia, Victor sente dei presunti partigiani parlare tedesco e si veste rapidamente con l'uniforme di Rudi. Quando i soldati tedeschi irrompono nella capanna, Victor fa credere loro di aver catturato un "prigioniero", nonostante le selvagge proteste di Rudi. Il prigioniero ebreo diventa un SS, mentre il soldato nazista viene rinchiuso in un campo di concentramento. Un gioco con i ruoli invertiti, in cui Lena deve decidere da che parte stare.

CRITICA

"Quando alla Berlinale c'è Hitler di mezzo, la tensione è nell'aria che respiri. Ma alla fine sgorga una sorta di applauso che è anche di incoraggiamento per una storia che, in chiave 'tragi-comica', aspira ad avere spazio accanto 'alla grande tradizione delle commedie di Lubitsch e Chaplin'." (Valerio Cappelli, 'Corriere della Sera', 17 febbraio 2011) "Finalmente un po' di spasso, ora che anche i giornalisti tedeschi cominciano a pronunciare la parola noia. Con un film sulla Germania nazista scritto da uno sceneggiatore di 77 anni, Paul Hengge. Guest star: un disegno di Michelangelo. (...) Falsari, doppie identità, tradimenti, nascondigli, divise scambiate: c'è già tutto per un magnifico remake americano." (Mariarosa Mancuso, 'Il Foglio', 17 febbraio 2011) "La seconda guerra mondiale e il nazismo sono temi che nel cinema non tramontano mai. (...) Colin Firth lo ha confermato a Berlino, dove ieri ha presentato il film in uscita in Germania. La novità è che sullo sfondo della tragedia si possano inserire i toni della commedia, come in 'My Best Enemy' di Wolfgang Murnberger. (...) Si ride dello scambio di persona e del sottile modo in cui Victor infligge a Rudy la violenza e le umiliazioni subite nel lager, si ride delle risse tra diplomatici italiani e tedeschi per l'incontro tra Mussolini e Hitler, su chi dei due dovrà salutare per primo la folla, si ride della stupidità della burocrazia nazista." (Maria Pia Fusco, 'Repubblica', 17 febbraio 2011) "Non sarebbe il festival di Berlino se non ci fosse, come ogni anno, il filmaccio di produzione teutonica dove si va a rimestare nel passato storico, un modo come un altro per riutilizzare le scorte di costumi da SS, svastiche, aeroplani d'epoca e il faccione della star locale Moritz Bleibtreu. Stavolta tocca a 'Mein bester Feind', con due amici nella Vienna anni Trenta, un ebreo gallerista d'arte e un futuro ufficiale SS. C'è di mezzo un disegno perduto di Michelangelo che Hitler vorrebbe donare al Duce per rinforzare l'Asse, e i ruoli preda-cacciatore s'invertono. Anche qui si ride a scena aperta, ma è un effetto ahimè involontario. Il film si prende molto, anzi, troppo sul serio." (Massimo Benvegnù, 'Il Riformista', 17 febbraio 2011)

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