Marguerite e Julien - La leggenda degli amanti impossibili2015

SCHEDA FILM

Marguerite e Julien - La leggenda degli amanti impossibili

Anno: 2015 Durata: 103 Origine: FRANCIA Colore: C

Genere:DRAMMATICO

Regia:Valérie Donzelli

Specifiche tecniche:SCOPE (1:2.35)

Tratto da:romanzo omonimo di Jean Gruault

Produzione:RECTANGLE PRODUCTIONS, IN CO-PRODUZIONE CON WILD BUNCH, ORANGE STUDIO, FRANCE 2 CINÉMA, SCOPE PICTURES, FRAMBOISE PRODUCTIONS

Distribuzione:OFFICINE UBU (2016)

ATTORI

Anaïs Demoustier nel ruolo di Marguerite de Ravalet
Jérémie Elkaïm nel ruolo di Julien de Ravalet
Geraldine Chaplin nel ruolo di Madre di Lefebvre
Frédéric Pierrot nel ruolo di Jean de Ravelet
Aurélia Petit nel ruolo di Madeleine de Ravelet
Raoul Fernandez nel ruolo di Lefevbre
Catherine Mouchet nel ruolo di Jacqueline
Bastien Bouillon nel ruolo di Philippe
Sami Frey nel ruolo di Abate de Hambye
Alice de Lencquesaing nel ruolo di Nicole
Audrey Quoturi
Esther Garrel nel ruolo di Direttrice orfanotrofio
Maxime Dambrin nel ruolo di Marigny
 

SOGGETTO

Gruault, Jean
 

MUSICHE

, Yuksek
 

MONTAGGIO

Gaillard, Pauline
 
 

COSTUMISTA

Méhu, Elisabeth

TRAMA

Julien e Marguerite de Ravalet, figlio e figlia del signor di Tourlaville, si amano sin da quando erano bambini. Con gli anni la tenerezza dell'infanzia si trasforma in passione divorante. La loro storia inevitabilmente desta scandalo e la società li condanna. Perseguitati, non trovano il coraggio di resistere e fuggono via.

CRITICA

"Valérie Donzelli (suo il magnifico 'La guerra è dichiarata') ritrova una sceneggiatura scritta negli anni Settanta (e mai girata) per François Truffaut da Jean Gruault (che appare in un cameo, l'ultimo prima della morte, nei panni di un severissimo giudice), 'L'Histoire de Julien et Marguerite' per trasportarla nella dimensione della favola. E del racconto della buona notte 'Marguerite e Julien' (...) prende il movimento narrativo e visuale, mescolando teatro delle ombre e suggestioni infantili, paure e fantasmi, cattivi e buoni. (...) Donzelli unisce le epoche, passato e presente, rock e spinetta seicentesca in una dimensione atemporale e pop un po' alla Jacques Demy in 'Pelle d'asino' o forse più guardando alla 'Marie Antoinette' di Sofia Coppola. Ma il confronto più importante è con il cinema di Truffaut, le sue dinamiche, la trama delle sue citazioni letterarie, la sua eleganza, la sua grazia sentimentale: quanto rimanere vicini al suo modello e quanto prenderne le distanze se non addirittura dichiarare una rottura? L'ossessione amorosa ('Adele H'). Eppure nella pittura di una Bretagna tempestosa e dei boschi fiabeschi di fuga e libertà, quello che manca è proprio la follia di un'ossessione che vince ogni paura. li registro fiabesco di Donzelli raffredda l'emozione, e sembra più preoccuparsi degli artifici, citazioni comprese, che di trovare una forma al desiderio. Questi suoi personaggi ci appaiono come graziose figurine senza sostanza, gli attori fin troppo controllati e il loro amore piatto, a volte quasi «illustrativo», svuotato di carnalità. Eppure la materia era fantastica, quello che non funziona nonostante molta ispirazione è l'alchimia: magari un po' più di libertà?" (Cristina Piccino, 'Il Manifesto', 1 giugno 2016)

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