Made in America1993

SCHEDA FILM

Made in America

Anno: 1993 Durata: 111 Origine: USA Colore: C

Genere:COMMEDIA

Regia:-

Specifiche tecniche:NORMALE A COLORI

Tratto da:-

Produzione:STONEBRIDGE ENTERTAINMENT - KALOLA PROD. ARNON MI-LCHAN

Distribuzione:WARNER BROS ITALIA - WARNER HOME VIDEO (GLI SCUDI)

TRAMA

Sarah Mathews, brillante e indipendente donna di colore, possiede a Oakland, California, una libreria specializzata in letteratura afro-americana. Rimasta vedova giovane e senza figli, ma decisa a formarsi ugualmente una famiglia, si è rivolta ad una banca dello sperma, dove chiede un "donatore" di colore, intelligente e non troppo alto. Diviene così madre di Zora, la quale ignora le sue "origini", e si crede figlia del defunto Mathews. Solo per caso Zora scopre un giorno la verità: ben decisa a sapere chi è il suo vero padre, si introduce furtivamente nel reparto computer della banca dello sperma, dove trova i dati del "donatore", che scopre sconvolta essere un bianco, Hal Jackson, ricco venditore di auto usate, che appare nelle televisioni private in spot pubblicitari idioti. Hal è uno scapolone gaudente, con amante sexy, il quale resta annichilito vedendosi piombare addosso questa figlia inattesa e "di colore", la cui madre gli ordina subito di tenersi lontano da lei e dalla ragazza. Ma ormai la situazione è mutata per tutti e tre: Zora vuole assolutamente un padre; Sarah, pur se inveisce contro di lui, si sente attratta da Hal, il quale è turbato dal confronto fra la sua vita abituale, vuota e gaudente, e quella familiare, piena di calore, delle due donne. La ragazza capisce che sta nascendo un amore fra i genitori, ed è gelosa, perciò fa una scenata alla madre, la quale, molto turbata, ha l'indomani un incidente stradale. Le servono trasfusioni di sangue, che viene dato sia da Zora che da Hal. Ma le analisi provano che l'uomo non è il padre della ragazza: c'è stato un errore nella banca del seme. Con molto rammarico dei tre personaggi, il presunto padre si allontana da Sarah e da Zora, ma cambia vita, e si presenta alla premiazione della ragazza, che ha vinto un importante premio e sta per entrare all'università. Pieni di gioia, Hal e Sarah si presentano al microfono insieme come padre e madre di Zora. Nonostante tutto, la famiglia si è felicemente formata.

CRITICA

"La regia è di Richard Benjamin, con larga pratica di commedie di questo tipo: qui disegna con furbizia i caratteri, ride o sorride un po' di certi usi americani, privilegia ritmi scorrevoli ed accenti leggeri: con tutta la disinvoltura necessaria. Lo aiutano gli interpreti, soprattutto Whoopie Goldberg, sprizzante scintille ed euforie ad ogni passo, specie quando scorrazza in bicicletta per le vie della città; bene incisi, però, al suo fianco, anche Ted Danson, lo scioccolone svagato che mette la testa a posto, e la graziosissima Nia Long, una figlia tutta spume." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 3 settembre 1993) "Se il messaggio rassicurante si inserisce in un clima di rinnovata tolleranza razziale, dopo i feroci scontri di Los Angeles, la commedia gioca con gli ingredienti classici del genere, amplificando al massimo le differenze culturali tra i due contendenti per rendere più colorita la schermaglia amorosa. Con la faccia che si ritrova, Ted Danson difficilmente beccherà un Oscar, ma come "palla" della bisbetica Whoopi Goldberg non è male. A quando un figlio insieme?" (Michele Anselmi, 'L'Unità') "Indovina chi viene a cena. Genitori virtuali e composti dissidi razziali, inseminazione artificiale e integrazione sentimentale. E ancora: figli in provetta, famiglie in prova, affetti provati. 'Made in America' è l'esempio più recente di commedia al passo con i tempi: equivoca con l'attualità e sdrammatizza le etiche incertezze della scienza, flirta sopra le righe con l'osservazione del costume e sorvola con grazia un po' stordita sulle psicologie. Insomma, si fa guardare con piacere. E gran parte del merito va a Whoopi Goldberg." ('Il Messaggero')

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