SCHEDA FILM

L'UOMO BICENTENARIO

Anno: 1999 Durata: 130 Origine: USA Colore: C

Genere:FANTASCIENZA

Regia:-

Specifiche tecniche:-

Tratto da:TRATTO DAL RACCONTO OMONIMO DI ISAAC ASIMOV E DAL ROMANZO "THE POSITRONIC MAN" DI ASIMOV E ROBERT SILVERBERG

Produzione:WOLFGANG PETERSEN, GAIL KATZ, NEAL MILLER, CHRIS COLUMBUS, MARK RADCLIFFE, MICHAEL BARNATHAN PER 1492 PICTURES, COLUMBIA PICTURES CORPORATION, LAURENCE MARK PRODUCTIONS, RADIANT PRODUCTIONS, TOUCHSTONE PICTURES

Distribuzione:COLUMBIA TRISTAR FILMS ITALIA (2000)

TRAMA

NDR 114 è un robot tuttofare dell'ultima generazione. Richard Martin lo acquista quale uomo di fatica in casa e lo presenta prima alla moglie e poi alle figlie Grace e Amanda. Quest'ultima gli dà il nome Andrew e lui a sua volta chiama lei 'piccola Miss', mentre i genitori sono il 'signore' e la 'signora'. Mentre le bambine lo trattano senza rispetto e si divertono alle sue spalle, Richard invece intravede in Andrew alcuni atteggiamenti umani e segni di inattesa creatività. Lo sollecita allora su questo versante e il robot comincia disegnare, a costruire oggetti, in particolare orologi. Ma intanto si rende conto che, mentre lui resta sempre uguale a se stesso, la famiglia Martin cresce e invecchia: capisce allora che a lui manca la possibilità di scegliere, ossia il libero arbitrio. Convocato appositamente, il tribunale conclude che tale libertà non può essere negata ad alcuno. Allora Andrew, con l'aiuto di Rupert, geniale esperto di robotica, intraprende un viaggio per sapere se esiste qualcuno simile a lui e per apprezzare meglio i propri sentimenti. Al ritorno l'affetto che confusamente lo aveva legato a piccola Miss si riversa ora sulla nipotina Porzia. Insieme a lei, Andrew impara che la condizione umana implica la morte come momento unico che gli ha sempre impedito di diventare un essere umano a tutti gli effetti.

CRITICA

"'L'uomo bicentenario' è una commedia fantafilosofica che mette in gioco concetti fondamentali, dal significato di 'umanità' al libero arbitrio. Che cosa succede quando un tipo come Asimov incontra un tipo come Robin Williams? Costretto a starsene per metà del film sotto una maschera metallica che allude ai suoi tratti, dal momento che riconquista la propria faccia in carne e ossa l'attore comincia a spandere la consueta dose di bontà sui mali del mondo". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 6 febbraio 2000) "Robin Williams non arretra ormai di fronte a nulla. Nel film più o meno tratto da un racconto di Isaac Asimov, l'attore interpreta un robot che nel corso di due secoli partecipa alla vita della famiglia americana sua proprietaria, vede sempre più svilupparsi la propria capacità di provare emozioni e formulare pensieri umani, segue la propria mutazione fisica in essere umano e lo svilupparsi di un proprio talento artistico-artigiano. Il progetto del film circolava negli ambienti cinematografici dal 1986, senza arrivare mai alla concreta realizzazione; visto il risultato non stupisce che sia rimasto nel limbo per quasi quindici anni." (Lietta Tornabuoni, La Stampa, 4 febbraio 2000)

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