Luna di fiele1992

SCHEDA FILM

Luna di fiele

Anno: 1992 Durata: 144 Origine: FRANCIA Colore: C

Genere:DRAMMATICO

Regia:Roman Polanski

Specifiche tecniche:PANORAMICA A COLORI

Tratto da:romanzo "Lunes de fiel" di Pascal Bruckner

Produzione:R.P.PRODUCTION PARIS & TIMOTHY BURRILL PRODUCTIONS LONDON , LES FILMS ALAIN SARDE E CANAL+

Distribuzione:FILMAURO (1993) - FILMAURO HOME VIDEO

ATTORI

Peter Coyote nel ruolo di Oscar
Emmanuelle Seigner nel ruolo di Mimì
Kristin Scott Thomas nel ruolo di Fiona
Hugh Grant nel ruolo di Nigel
Victor Banerjee nel ruolo di Singh
Sophie Oatek nel ruolo di Amrita
Luca Vellani nel ruolo di Dado
Richard Dieux nel ruolo di Ospite alla festa
Boris Bergman
Patrick Albenque
 

SOGGETTO

Bruckner, Pascal
 

MUSICHE

, Vangelis
 

MONTAGGIO

de Luze, Hervé
 
 

COSTUMISTA

Budin, Jackie

TRAMA

Due coppie sono in crociera su di una nave che fa rotta per Istanbul: quella di Nigel e Fiona (sposati da sette anni, ma già fiacchi e delusi) e quella di Oscar e Mimì (lui scrittore americano di scarso successo, immobilizzato in carrozzella, la moglie più giovane e di una esplosiva, sensualissima bellezza, che rallegra i passeggeri con danze erotizzanti). Oscar induce Nigel ad ascoltare come ha conosciuto la donna e Nigel, trascurando la moglie, finisce per passare nella cabina dell'altro delle ore, affascinato sia dalla bellezza di Mimì, sia dal racconto della vita e delle esperienze di quei due. E' un crescendo irrefrenabile di verbalità lussuriosa e di immagini perverse, che accende giorno dopo giorno la curiosità e la passione del più giovane. Mimì se ne è accorta ma dichiara a Nigel che sarà sua solo dopo che avrà saputo tutto di loro e, per proprio conto, Oscar esige a conferma che il giovanotto non può rifiutare di conoscere la fine della storia. Oscar e Mimì si sono incontrati per puro caso in un bus parigino. Oscar ha impegnato molto tempo per ritrovare la bellissima (cameriera di un bar), altro tempo per farne la sua amante. La loro vita è stata solo un susseguirsi di eccessi e stravaganze sessuali, con un aborto, imposto da Oscar. Poi, stancatosi, l'uomo aveva lasciato Mimì, abbandonandola con un pretesto a bordo di un aereo in partenza per il Centro America e restituendo se stesso a libertà e stravizi. Paralizzato dopo un investimento, Oscar torna in assoluto possesso di Mimì che, fattasi sposare, si produce in veste di infermiera-carceriera con cattiverie, torture ed umiliazioni. Oscar si è dovuto adattare, accettando tutto. Disgustato dai dettagli, ma attirato da Mimì, Nigel non ottiene nulla da lei, mentre sta perdendo Fiona, non insensibile alla corte di un play boy sudamericano incontrato sulla nave. Quando tutti i passeggeri sono nella sala delle feste per il ballo di fine d'anno, provocante come non mai, quasi una sconosciuta per Nigel, Fiona si mette a ballare con Mimì, entrambe unite come ventose tra baci e languori, fra le risa e i commenti generali. Indi si ritirano in cabina, dove lo smarrito Nigel le ritrova addormentate a letto, davanti al compiaciuto Oscar, il quale, definita focosissima Fiona, prima spara alla moglie e poi si suicida. All'alba Nigel e Fiona tentano di ritrovare se stessi e l'amore di un tempo, dopo una esperienza che li ha travolti e sconvolti.

CRITICA

"Tensioni indubbie con senso sicuro del cinema, ma anche modi ripetitivi, situazioni diluite, voglia, gusto conclamato per le prurigini. Nelle cifre oggi di moda degli istinti bassi e "di base"." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo') "Tratto da un romanzo di Pascal Bruckner, per la malizia e i giochi perversi di Roman Polanski il film abbonda di sesso, sadismo e masochismo: ci sono l'eccesso, la passione fino allo spasimo e i sollazzi erotici affidati a fruste e oggettini di repertorio. Poi l'aborto della donna, indi l'umiliazione fisica e morale dello scrittore, vittima di torture materiali e psicologiche, infine l'inevitabile voyeurismo che precede assassinio e suicidio. In una simile girandola di follie, gioca il suo ruolo la voluttà malsana del principale protagonista nel raccontare ad un ascoltatore prima reticente e imbarazzato, poi acceso e quasi spinto nelle braccia della donna, tutto un passato di torpitudini e sfrenatezze." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 115, 1993)

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