Anno: 1966 Durata: 90 Origine: SVEZIA Colore: B/N
Genere:DRAMMATICO
Regia:Ingmar Bergman
Specifiche tecniche:35 MM
Tratto da:-
Produzione:SVENSK FILMINDUSTRI (SF)
Distribuzione:DEAR UA - DVD: DOLMEN HOME VIDEO (2010)
Liv Ullmann | nel ruolo di | Alma Borg |
Max von Sydow | nel ruolo di | Johan Borg |
Erland Josephson | nel ruolo di | Barone von Merkens |
Gertrud Fridh | nel ruolo di | Corinne von Merkens |
Bertil Anderberg | nel ruolo di | Ernest von Merkens |
Gudrun Brost | nel ruolo di | La vecchia signora von Merkens |
Ingrid Thulin | nel ruolo di | Veronica Vogler |
Georg Rydeberg | nel ruolo di | L'archivista Lindhorst |
Ulf Johansson | nel ruolo di | L'assistente sociale Heerbrand |
Naima Wifstrand | nel ruolo di | Vecchia signora col cappello |
Lenn Hjortzberg | nel ruolo di | Il direttore d'orchestra Kreisler |
Mikael Rundquist | nel ruolo di | Il ragazzo nel sogno |
Folke Sundquist | nel ruolo di | Tamino nello spettacolo 'Il flauto magico' |
Agda Helin | nel ruolo di | Domestica dei von Merkens |
Mona Seilitz | nel ruolo di | Il cadavere nella camera mortuaria |
Johan e Alma, marito e moglie, si sono ritirati in un'isola pressoché disabitata. Lui, un pittore un tempo famoso, sta attraversando una profonda crisi depressiva e soffre di violente allucinazioni e Alma, preoccupata per la sua salute, ha finito per assecondarlo e per immedesimarsi anche lei nei peggiori incubi di suo marito. Giorno dopo giorno, le angosce che Johan ha annotato sul suo diario notturno, prendono corpo, creando una serie di personaggi inquietanti che popolano l'isola. Un giorno, la coppia accetta un invito del barone von Merkens, ma ben presto la festa si trasforma in un incubo: Johan, ubriaco, viene preso di mira dagli altri invitati, tra cui c'è anche la sua amante. Di ritorno al cottage, Alma gli confessa di non sentirsi più sicura accanto a lui. Ormai a Johan non rimangono che le "sue" creature...
"L'autore sembra ricostruire la propria autobiografia degli ultimi anni in un caleidoscopio, spesso disarticolato, di simbolismi e di fantasmi che popolano con la loro cupa e fumosa presenza il suo mondo poetico. Qui vengono riproposti alcuni temi già precedentemente trattati, ma tale ripetizione è troppo insistita ed eccessivamente personalizzata per essere soddisfacente e per rivelare tutte le sue sfumature. Questi limiti si riflettono di conseguenza sull'intera tessitura del film, che non riesce a penetrare pienamente e lucidamente nei più tortuosi labirinti della psiche umana." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 66, 1968)
Incasso in euro