L'occhio del ciclone - In the Electric Mist2009

SCHEDA FILM

L'occhio del ciclone - In the Electric Mist

Anno: 2009 Durata: 117 Origine: FRANCIA Colore: C

Genere:THRILLER

Regia:Bertrand Tavernier

Specifiche tecniche:35 MM (1:2.35), CINEMASCOPE - TECHNICOLOR

Tratto da:romanzo "L'occhio del ciclone" (ed. Mondadori)

Produzione:ITHACA PICTURES, LITTLE BEAR, TF1 INTERNATIONAL

Distribuzione:MIKADO (2009) - BLU-RAY: CECCHI GORI HOME VIDEO (2011)

ATTORI

Tommy Lee Jones nel ruolo di Dave Robicheaux
John Goodman nel ruolo di Julie 'Baby Feet' Balboni
Peter Sarsgaard nel ruolo di Elrod Sykes
Kelly Macdonald nel ruolo di Kelly Drummond
Mary Steenburgen nel ruolo di Bootsie Robicheaux
Justina Machado nel ruolo di Rosie Gomez
Ned Beatty nel ruolo di Twinky Lemoyne
James Gammon nel ruolo di Ben Hebert
Pruitt Taylor Vince nel ruolo di Lou Girard
Levon Helm nel ruolo di Generale John Bell Hood
Buddy Guy nel ruolo di Sam 'Hogman' Patin
Julio Cedillo nel ruolo di Cholo Manelli
Alana Locke nel ruolo di Alafair Robicheaux
 

SOGGETTO

Burke, James Lee
 

MUSICHE

Beltrami, Marco
 

SCENOGRAFIA

Boswell, Merideth
 

COSTUMISTA

Kiatta, Kathy

TRAMA

New Iberia, Louisiana. Il detective Dave Robicheaux è incaricato delle indagini sul caso di una serie di omicidi compiuti apparentemente da un assassino seriale. Nel corso delle sue investigazioni Robicheaux viene informato da una star di Hollywood, Elrod T. Sykes, che tra le acque di una palude vicina ai luoghi delle riprese del film che sta girando è stato avvistato il cadavere di un uomo di colore. I sospetti di Robicheaux cadono su un potente gangster locale, Julie 'Baby Feet' Balboni e nel frattempo la scoperta riporta alla mente del detective una serie di ricordi dolorosi e gli fa supporre che ci siano dei collegamenti con gli omicidi seriali. Ma le sue congetture iniziano a rivelarsi pericolose per sé e per la sua famiglia...

CRITICA

"Dagli affari della mafia locale, che dopo l'uragano Katrina ha visto impennarsi i suoi profitti (impressionanti le devastazioni accarezzate dall'obiettivo di Tavernier), alle riprese di un improbabile blockbuster hollywoodiano girato lì tra le paludi. Senza dimenticare una full immersion tra i fantasmi, letteralmente, di un passato che da quelle parti è sempre assai vivo e presente. Ed ecco l'incredulo sceriffo a colloquio con le ombre di un generale sudista e dei suoi uomini, riflessi di un'identità personale che è tutt'uno con quei paesaggi e che costituisce la parte più convincente di un film per altri versi pletorico e compiaciuto." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 8 febbraio 2009) "Tavernier gira in Louisiana un giallo ispirato a James Lee Burke, dove un poliziotto sulle tracce di un serial killer si ritrova a «confessarsi» al fantasma di un generale sudista. Senza che però la tensione di un giallo già sfilacciato ne tragga vantaggio." (Paolo Mereghetti, 'Corriere della Sera', 8 febbraio 2009) "In 'In the electric mist' qualche movimento legnoso a semicerchio della macchina da presa, come faceva Bunuel, non manca. Perché il cinema di Tavernier non è mai guizzante: un cinema coperchio ed implosivo che, tentando di non sconvolgere lo spettatore, prova a evocare una matura e violenta ribellione dei caratteri rappresentati. Per l'occasione il regista francese richiama alla scrittura i coniugi Jerzy e Mary-Olson Kromolowski e gli dà in mano il libro di James Lee Burke. Il detective Robicheaux di New Iberia, Louisiana, indaga su un serial killer. Tornando a casa dalla scena del primo delitto incappa in una Ferrari guidata dall'ubriaco Elrod Sykes, star di filmacci hollywoodiani, in città per girarne uno cofinanziato da un boss della malavita locale (un pericoloso John Goodman). Elrod, con il suo casuale ritrovamento di ossa e catene, appartenenti al cadavere di un prigioniero di colore ucciso negli anni '60, fornirà a Robicheaux lo spunto per risolvere il caso. Una trama gialla di spessore, un putridume ambientale ed etico da fare spavento, alcuni strascichi urbanistici dell'uragano Katrina ne fanno un film robusto e adulto, precisino e antisperimentale (la gag della musica proveniente dall'auto, improvvisamente spenta, è una frecciata a qualche critico zelante), dall'inconfondibile, storica e modernista firma Tavernier." (Davide Turrini, 'Liberazione', 8 febbraio 2009)

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