Lo zoo di vetro1987

SCHEDA FILM

Lo zoo di vetro

Anno: 1987 Durata: 134 Origine: USA Colore: C

Genere:DRAMMATICO

Regia:Paul Newman

Specifiche tecniche:PANORAMICA

Tratto da:omonima piéce teatrale di Tennessee Williams

Produzione:ASPETUCK PRODUCTIONS

Distribuzione:MEDUSA DISTRIBUZIONE (1988) - PENTAVIDEO, MEDUSA VIDEO (PEPITE)

ATTORI

Joanne Woodward nel ruolo di Amanda Wingfield
John Malkovich nel ruolo di Tom Wingfield
Karen Allen nel ruolo di Laura Wingfield
James Naughton nel ruolo di Jim
 
 

MONTAGGIO

Ray, David
 

SCENOGRAFIA

Walton, Tony
 

COSTUMISTA

Walton, Tony

TRAMA

Tom Wingfield, dopo anni di vagabondaggi per il mondo, torna a Saint Louis alla sua vecchia casa ormai abbandonata e fatiscente, dove ha vissuto con la madre e la sorella: fra quelle mura inizia a ricordare la sua vita di quando era un giovanotto insoddisfatto del proprio lavoro in un magazzino di scarpe, insofferente alle prediche ossessive della madre Amanda. Questa infatti, una volta benestante ed ammirata, abbandonata dal marito con i figli piccoli, era preoccupata in modo quasi patologico per l'avvenire della figlia maggiore Laura, complessata da sempre per il fatto di essere claudicante. Amanda, nevrotica, delusa e scoraggiata dagli aventi della sua vita e dalle prospettive per i figli, assilla i ragazzi con sollecitazioni ed osservazioni esasperanti, trasformando il suo morboso amore per loro in una vera e propria persecuzione psicologica. Tom, che si diletta a scrivere poesie e a sognare grandi avventure, si ribella a questo suo atteggiamento ed ha con lei frequenti litigi che finiscono però sempre con il ragazzo che chiede perdono alla madre. Laura invece si chiude sempre più in se stessa, nella sua vita monotona e senza sbocchi. Ha rinunciato a prendersi un diploma, a frequentare un corso di dattilografia: le uniche sue occupazioni sono una minuscola collezione di animaletti di vetro e l'ascolto di vecchi dischi. La madre, disperata, desidererebbe per quella figlia un uomo che la amasse e le assicurasse l'avvenire. Quindi chiede risolutamente a Tom, che cerca di placare la propria insoddisfazione rifugiandosi per ore al cinema, di trovare un ragazzo per la sorella. L'anziana donna dal canto suo, oltre a pungolare la figlia a reagire cerca di riallacciare rapporti di amicizia con alcune persone tramite patetiche telefonate, che però si risolvono tutte con un nulla fatto. E così Tom una sera invita a cena a casa Jim, un suo amico del magazzino che fu suo compagno di liceo e che anche Laura conosce, anzi ne era infatuata. Amanda per l'avvenimento è tutta eccitata: fa grandi spese per rinnovare la casa; per comprare un grazioso abito per Laura; per preparare una cena. Jim arriva a casa con Tom: Laura è imbarazzatissima e non riesce a toccare nulla da mangiare. Amanda e Jim invece familiarizzano e il giovane si sente a suo agio. Poi la madre e Tom fanno in modo di lasciare soli Jim e Laura. La conversazione è dapprima molto difficile per l'eccessiva timidezza della ragazza, ma man mano l'ospite riesce a vincere la diffidenza di Laura e i due iniziano a parlare senza problemi. Ella gli rivela tutte le difficoltà che ha incontrato fin da ragazza e della paura provata in ogni situazione. Jim ascolta con interesse le confidenze di questa strana ragazza così dolce e fragile, ma piena di risorse sconosciute a lei stessa. La invita quindi a farsi avanti, ad affrontare la vita con fiducia nei propri mezzi senza alcun timore poiché lei è migliore di tanta gente, senza sottovalutarsi e senza rinunciare a priori a quello che potrebbe fare benissimo. A questo punto Jim si accorge che Laura lo guarda estasiata; quindi le confessa onestamente che lui potrà essere per lei solo un amico poiché ha una fidanzata, Betty, con la quale sta per sposarsi. Laura allora ripiomba nella sua usuale frustrazione e prima che lui se ne vada per sempre gli regala un animaletto di vetro, il suo preferito. Quando Amanda e Tom apprendono la situazione di Jim rimangono sorpresi e la madre rimprovera aspramente il figlio di non aver scelto bene il ragazzo per la sorella. Allora Tom, offeso e umiliato ancora una volta dalla madre, decide di andarsene definitivamente da quella casa abbandonando al loro destino le due donne. Purtroppo il rimorso per quell'azione non lo lascerà più e gli impedirà di raggiungere quella tranquillità e quella serenità tanto bramate.

CRITICA

"La Woodward nel suo ruolo odioso ed insopportabile di madre ossessionata ed ossessiva dà una ulteriore prova della sua bravura di attrice. Non sfigurano tuttavia accanto a lei gli altri tre giovani attori. Nel film è ben resa l'atmosfera dell'opera di Williams, con la sincerità e l'accoramento di Tom (che è l'autore stesso) verso le sue congiunte. Quel sentore di tragedia, di oppressione e di disperazione che si respira fin dalla prima scena è identico a quello provato durante la lettura dell'opera originaria scritta dall'autore del 1945. Tutta la vicenda, sorprendentemente attuale, ha, radici freudiane straordinariamente sottili ed avvincenti, con un crescendo di emozioni e sentimenti". ('Segnalazioni Cinematografiche', vol. 105, 1988)

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