Lo Schiaccianoci 3D2010

SCHEDA FILM

Lo Schiaccianoci 3D

Anno: 2010 Durata: 107 Origine: GRAN BRETAGNA Colore: C

Genere:FANTASY, MUSICALE

Regia:Andrei Konchalovsky

Specifiche tecniche:35 MM (1:2.35)

Tratto da:-

Produzione:ANDREI KONCHALOVSKY E PAUL LOWIN PER FREESTYLE RELEASING IN COLLABORAZIONE CON CINEMARKET FILMS

Distribuzione:M2 PICTURES (2011)

ATTORI

Elle Fanning nel ruolo di Mary
Nathan Lane nel ruolo di Zio Albert
John Turturro nel ruolo di Re Topo
Frances de la Tour nel ruolo di Regina Topo/Frau Eva
Richard E. Grant nel ruolo di Padre
Julia Vysotsky nel ruolo di Madre/Fata della neve Yulia Visotskaya
Aaron Michael Drozin nel ruolo di Max
Charlie Rowe nel ruolo di Principe
Daniel Peacock nel ruolo di Gielgud
Attila Kalmár nel ruolo di Screech
Hugh Sachs nel ruolo di Tinker
Africa Nile nel ruolo di Sticks
Ferenc Elek nel ruolo di Lethal
Fernanda Dorogi nel ruolo di Nipote del Dott. Freud
Jonathan Coyne nel ruolo di Gnomad
Richard Philipps nel ruolo di Dott. Freud
György Honti nel ruolo di Capitano dei topi
Ferenc Kovács nel ruolo di Topo soldato
Gábor Nagypál nel ruolo di Topo soldato
Péter Takátsy nel ruolo di Topo soldato
Gyula Kormos nel ruolo di Topo soldato
Hunyadi Aron
Oliver Simor
Sandor Istvan Nagy
 

MUSICHE

Eduard Artemiev
 

SCENOGRAFIA

Phipps, Kevin

TRAMA

E' Natale e per la piccola Mary si prevede la solita festa noiosa, ma l'arrivo dello zio Albert porterŕ nella vita della bambina un'emozionante novitŕ. La piccola, infatti riceve in dono uno schiaccianoci magico che, durante la vigilia, si anima trascinandola in un fantastico mondo abitato da fate, confetti e tanti giocattoli animati. Tuttavia, su questo universo fatato incombe una minaccia: il malvagio Re Topo e la sua perfida madre. I due prendono lo Schiaccianoci in ostaggio, ma la coraggiosa Mary, con l'aiuto dei suoi nuovi amici, cercherŕ di svelare il segreto del Re Topo e salvare cosě lo Schiaccianoci e il suo regno.

CRITICA

"Dimenticatevi del balletto di Ciaikovskij, che aleggia appena su questa versione della fiaba di Hoffman rivista da Dumas qui corretta in tecnologico incubo politico viennese anni 20 dal russo Konchalovskij con super budget. Ma alla fine il film non soddisfa quasi nessuno e la bambina solitaria (Elle Fanning) che sogna il peggio entra in collisione con la natura tecnologica che distrugge i giocattoli protagonisti, a partire dallo schiaccianoci «seduto» sul titolo fra un buon zio e Turturro re dei topi." (Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera', 2 dicembre 2011) "Siamo vicini al Natale, quindi tutti piů buoni. Con questa ottica, si deve giudicare benevolmente un film troppo pretenzioso che sembra non credere in se stesso. Peccato, perché il tema della salvaguardia della fantasia dei piů piccoli, ben trattato nella favola di Hoffmann, meritava un approccio meno banale, non da compitino." (Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 2 dicembre 2011) "Lo 'Schiaccianoci' come non l'avevate mai visto - e probabilmente non avreste mai voluto vedere. La fiaba di Hoffman musicata da Cajkovskij diventa una fantasticheria macabra che spaventa i bambini e tedia gli adulti, con isolati guizzi di tale follia (l'elicottero su zampe di gallina come la casa della strega Baba Yaga, personaggio centrale nel folklore slavo) da risultare perfino affascinante. Siamo a Vienna negli anni 20, compaiono Freud e Einstein, il sogno della bimba che vede animarsi i suoi giocattoli vira subito all'incubo, tanto che il re dei topi e i suoi accoliti vestono uniformi naziste e bruciano i giocattoli in forni crematori... Autore di bei film in Urss, poi illustratore abile ma «pompier» negli Usa, Konchalovskij inseguiva il progetto da vent'anni. Nel frattempo si son visti 'Toy Story' 1, 2 e 3. Magari conveniva cambiare cavallo. Girato stancamente in Ungheria nel 2007 (Elle Fanning č ancora una bambina), arriva in sala in 3D. Due bastavano." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 2 dicembre 2011) "Comincia con scene di 'cioccolata e panna montata' 'Lo schiaccianoci' di Andrei Konchalovsky, da oggi nelle sale. (...) L'eterna lotta fra il bene e il male č affrontata dal regista con grande eleganza formale, in un mix di sontuositŕ russa e amore per l'azione americano. A scrivere i testi sulle musiche di Ciaikovskij č stato chiamato Tim Rice. Il risultato č un film che ha tutti i requisiti per diventare un cult." (Federica Lamberti Zanardi, 'Repubblica', 2 dicembre 2011)

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