Life As a B-Movie: Piero Vivarelli2019

SCHEDA FILM

Life As a B-Movie: Piero Vivarelli

Anno: 2019 Durata: 82 Origine: ITALIA Colore: B/N

Genere:DOCUMENTARIO

Regia:Fabrizio Laurenti|Niccolò Vivarelli

Specifiche tecniche:-

Tratto da:-

Produzione:MARCANTONIO BORGHESE, TAKU KOMAYA PER TEA TIME FILM, WILDSIDE, IN ASSOCIAZIONE CON ISTITUTO LUCE-CINECITTÀ

Distribuzione:ISTITUTO LUCE-CINECITTÀ

ATTORI

Quentin Tarantino nel ruolo di Se stesso
Umberto Lenzi nel ruolo di Se stesso
Emir Kusturica nel ruolo di Se stesso
Franco Nero nel ruolo di Se stesso
David Zard nel ruolo di Se stesso
Pupi Avati nel ruolo di Se stesso
Rita Pavone nel ruolo di Se stessa
Gianni Minà nel ruolo di Se stesso
Giona A. Nazzaro nel ruolo di Se stesso
Beryl Cunningham nel ruolo di Se stessa
Vincenzo Mollica nel ruolo di Se stesso
Marco Giusti nel ruolo di Se stesso
Maria Pia Fusco nel ruolo di Se stessa
Adriano Aragozzini nel ruolo di Se stesso
Enrico Vanzina nel ruolo di Se stesso
Gabriele Salvatores nel ruolo di Se stesso
Manlio Gomarasca nel ruolo di Se stesso
Lars Bloch nel ruolo di Se stesso
Steve Della Casa nel ruolo di Se stesso
Franco Rossetti nel ruolo di Se stesso
Olivier Père nel ruolo di Se stesso
 

MONTAGGIO

Laurenti, Fabrizio

TRAMA

La vita irrequieta e la filmografia caleidoscopica di Piero Vivarelli, regista di B-Movies italiani di tutti i generi, paroliere di successi musicali, tra cui 24.000 baci di Celentano, e sceneggiatore dello Spaghetti Western "Django", amato da Quentin Tarantino, si intrecciano in questo ritratto di un provocatore rivoluzionario. Giovanissimo aderente alla Decima MAS, l'unico non cubano, oltre a Che Guevara, ad avere una tessera del Partito Comunista Cubano firmata da Fidel Castro. Spaziando da "Urlatori alla Sbarra", film musicale con Celentano, Chet Baker e Mina sul mondo giovanile che comincia a muoversi a ritmo di rock, a film di attualità politica come "Oggi a Berlino", a "Django", che anticipa uno stile di Spaghetti Western destinato a far scuola, Vivarelli cavalca l'onda del nuovo. Dà corpo ai fumetti con "Satanik" e "Mister X" e mette in scena la rivoluzione sessuale con "Il Dio serpente". Attraverso una narrazione creativa, il documentario esplora in profondità un territorio trascurato della cultura pop italiana e mondiale e, al contempo, scava in una vita che è essa stessa un film di genere, un film "alla Vivarelli": esagerato, ironico, sensuale, pieno di vitalità, musica, e tanta azione.

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