L'era legale2011

SCHEDA FILM

L'era legale

Anno: 2011 Durata: 77 Origine: ITALIA Colore: C

Genere:DOCUFICTION, MOCKUMENTARY

Regia:Enrico Caria

Specifiche tecniche:DIGITAL HD, 16:9

Tratto da:-

Produzione:RENZO ROSSELLINI ED EDUARDO RUMOLOPER ROSSELLINI FILM & TV

Distribuzione:BOLERO FILM

ATTORI

Patrizio Rispo nel ruolo di Sindaco Nicolino Amore
Cristina Donadio nel ruolo di Idra Duarte
Rita Corrado nel ruolo di Agata Russo
Pietro De Silva nel ruolo di Investigatore Tony Lenza
Isabella Rossellini nel ruolo di Se stessa
Renzo Arbore nel ruolo di Se stesso
Franco Gargia nel ruolo di Biagio Amore
Salvatore Mignano nel ruolo di Imprenditore
Monica Masiello nel ruolo di Segretaria premier
Natalia Cretella nel ruolo di Concettina Fiore
Ezio Morino nel ruolo di Questore
Stefano De Sando nel ruolo di Narratore
Giancarlo Valentino nel ruolo di Blogger
Bill Emmott nel ruolo di Giornalista "The Economist"
Marcelle Padovani nel ruolo di Giornalista "Nouvel Observateur"
Pietro Grasso nel ruolo di Procuratore Nazionale Antimafia
Vincenzo Macrì nel ruolo di Vice Procuratore Nazionale Antimafia
Giancarlo De Cataldo nel ruolo di Magistrato, Scrittore
Carlo Lucarelli nel ruolo di Scrittore
Francesco Ferrante nel ruolo di Legambiente
Fabio Granata nel ruolo di Politico
Tano Grasso nel ruolo di Ass. Antiracket
 

SOGGETTO

Caria, Enrico
 

SCENEGGIATORE

Caria, Enrico
 

MONTAGGIO

Martucci, Roberto
 

COSTUMISTA

Francesca Balzano

TRAMA

Nel 2020 a Napoli non ci sarà più mafia, montagne di immondizia nè malavita di alcun tipo. Come si è arrivati a questo risultato? Ce lo raccontano gli intervistati direttamente dal futuro!

CRITICA

"Questo è un film anomalo, sostiene Enrico Caria, perché in realtà, dice, lui non può essere definito proprio un «regista» quanto piuttosto uno scrittore satirico. Invece i suoi film ('Carogne' del '95 ad esempio) sono stati tra i pochi ad avvertire del disastro che si stava preparando. Si sentiva la mancanza di uno sguardo come questo: non fa parte dei film inutili con imprimatur, non ha una comicità lieve o greve tanto per prendere tempo. Sferzante e collettivo 'L'era legale' intanto è straordinario per la ricchissima partecipazione, un sostegno che nasce da vasti movimenti in corso, senza finanziamenti e sostenuto da un vasto gruppo di collaboratori. (...) 'L'era legale' scorre veloce e divertente, dal vero al verosimile al finto, collegando tutte le tecniche della videoripresa da quello istituzionale a quello del canale commerciale, dal combattivo Canale 21 (la prima tv libera in Europa) alla più becera tv locale portavoce dei maghi in stile cuorna e bicuorna, un concatenarsi di personaggi alti e bassissimi con uso filologico degli effetti speciali e voce narrante a raccontare le imprese del sindaco. Non è stato un veicolo elettorale poiché il film è stato terminato a elezione di De Magistris avvenuta (il neo sindaco ha accompagnato il film al festival di Torino). Anche se in quel 2020 non ci siamo, sembra in ogni caso di essere usciti dall'incubo delle risse parlamentari o comunali, gli scandali, l'eletto dal popolo, le signorine, i mostri che si avvicendavano in tv, documentando la realtà che si stava vivendo solo fino a qualche mese fa. Un salutare tocco di anacronismo ci accompagna per terminare su una realtà di sogno, ma perfettamente percorribile." (Silvana Silvestri, 'Il Manifesto', 13 gennaio 2012) "Vera, falsa... comunque Napoli. Partenopea, parte finzione, nel 2020 ha detto addio a camorra, rifiuti e illegalità, trasformandosi nella città più sicura e pulita al mondo: roba da non crederci, ma il merito è del plebeo, arruffone e improvvisato Nicolino Amore (Patrizio Rispo), protagonista di un'irresistibile ascesa a sindaco. Con un occhio (preveggente) alla parabola di Luigi De Magistris, senza dispensare rassicurazioni, bensì graffiando la (brutta) realtà con l'immaginazione, 'L'era legale' di Enrico Caria può contare sulla partecipazione di Isabella Rossellini e Renzo Arbore a 30 anni dal 'Pap'occhio', il direttore dell'«Economist» Bill Emmott e il magistrato-scrittore Giancarlo De Cataldo, il leader anti-racket Tano Grasso e il procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso. E, tra mockumentary e doc, sogno e populismo, denuncia e iperbole, consegna allo schermo una confessabile speranza: e se succedesse davvero? A Napoli l'ardua sentenza, ma il segreto è uno, solo e raggiungibile: legalizzala!" (Federico Pontiggia, 'Il Fatto Quotidiano', 12 gennaio 2012)

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