Dio esiste e vive a Bruxelles2015

SCHEDA FILM

Dio esiste e vive a Bruxelles

Anno: 2015 Durata: 113 Origine: BELGIO Colore: C

Genere:COMMEDIA, FANTASY

Regia:Jaco van Dormael

Specifiche tecniche:LEICA SUMMILUX-C/SONY F55/SONY F65,F65 RAW, HD (1:2.35)

Tratto da:-

Produzione:JACO VAN DORMAEL, OLIVIER RAUSIN, DANIEL MARQUET PER TERRA INCOGNITA FILMS, APRÈS LE DÉLUGE, CAVIAR FILMS, CLIMAX FILMS, JULIETTE FILMS, IN CO-PRODUZIONE CON JULIETTE FILMS, CAVIAR, ORANGE STUDIO, VOO ET BETV, RTBF (TÉLÉVISION BELGE), BNP PARIBAS FORT

Distribuzione:I WONDER PICTURES/UNIPOL BIOGRAFILM COLLECTION

ATTORI

Pili Groyne nel ruolo di Éa
Benoît Poelvoorde nel ruolo di Dio
Catherine Deneuve nel ruolo di Martine
François Damiens nel ruolo di François
Yolande Moreau nel ruolo di Moglie di Dio
Laura Verlinden nel ruolo di Aurélie
Serge Larivière nel ruolo di Marc
Didier de Neck nel ruolo di Jean-Claude
Romain Gelin nel ruolo di Willy
Marco Lorenzini nel ruolo di Victor
 

MUSICHE

Pierlé, An
 

MONTAGGIO

de Luze, Hervé
 

SCENOGRAFIA

Olivé, Sylvie
 

COSTUMISTA

Koener, Caroline

TRAMA

Dio esiste. È una persona in carne e ossa come tante e vive a Bruxelles, ma non è un uomo come ci si aspetta. Con la sua famiglia è codardo e odioso. Ha una figlia un po' ribelle che un giorno, stanca di stare chiusa nel loro piccolo appartamento, decide e di vendicarsi manomettendo il computer del padre. Con il suo gesto rivela a tutte le persone la propria data di morte, provocando un caos totale.

CRITICA

"Dal talento surreale un po' sprecato del belga Van Dormael, il Testamento contemporaneo di Benoît Poelvoorde, un nuovo de Funès, che brucia la miccia nell'ottima partenza annullata poi in exploit di buonismo retorico fino al finale su spiaggia. Tutto carino e francese , ma l'idea di base di 'Dio esiste e vive a Bruxelles' poteva atterrare su un soggetto irriverente alla Buñuel invece che sulla commediola a facile scadenza." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 26 novembre 2015) "(...) una strana combriccola. Che il regista manovra con il divertimento a volte un po' facile del grande burattinaio che reinventa il mondo a proprio piacimento. Come il narratore onnisciente dei romanzi ottocenteschi (in fondo è lui, Dio). Ma con una tale profusione di gag, paradossi, trovate, che si passa volentieri sopra certi passaggi dolciastri per lasciarsi trasportare in questo mondo in cui ogni cosa può rovesciarsi nel suo contrario (...). Qualcuno storcerà il naso per il gusto sempre molto pop, evidente nella colonna sonora. Ogni apostolo ha infatti la sua 'piccola musica' interiore, e sono sempre brani celebri, da Haendel a Trenet. Ma il bello di Van Dormael è anche nella ricchezza di linguaggio (luci, voci, inquadrature: il risultato è semplice, il percorso meno) con cui piega questo gusto da supermercato al piacere di un film, come si diceva una volta, davvero per tutti." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 26 novembre 2015) "È un film stupefacente, pieno di trovate e di gag, con un tema altissimo e un sattotesto profondo e dolente, insomma è quasi un capolavoro, e usiamo il 'quasi' solo per prudenza. Immaginate una versione meno snob di 'Il favoloso mondo di Amélie' arricchita dall'umorismo cosmico dei fratelli Coen, con il copione riveduto da Charlie Kaufman, lo sceneggiatore di 'Se mi lasci ti cancello' e di altri film che mixano stili e piani narrativi in totale libertà. (...) 'Dio esiste e vive a Bruxelles' dura 113 minuti e contiene come minimo 113 idee folgoranti: non c'è una sequenza nella quale Van Dormael e il suo sceneggiatore Thomas Gunzig non si inventino qualcosa, dal pentodi vista visivo e da quello narrativo. (...) Il film di Van Dormael, nella sua apparenza spensierata e a tratti fragorosamente spassosa, descrive un universo parallelo nel quale gli apostoli diventano 18 e le regole vengono rovesciate nell'opposto di se stesse. Vedendolo vi divertirete, ma poi vi ritroverete alle prese con mille domande dalle risposte assai difficili." (Alberto Crespi, 'L'Unità', 26 novembre 2015) "Folle, dissacrante come raramente si possa concepire un film, onirico e con momenti di comicità irresistibile, 'Le tout noveau testament' (nel titolo originale) ha rappresentato una delle poche occasioni d'intelligente ilarità all'ultimo Festival di Cannes (...). Da vedere, senza esitazioni." (Anna Maria Pasetti, 'Il Fatto Quotidiano', 26 novembre 2015) "Diciamo subito a chi non piacerà. A chi crede seriamente e quindi farà fatica a digerire una divinità trattata alla stregua di un cialtrone di Luna Park. Ai laicisti ad oltranza per il quale la favola ribalda messa in scena da Van Dormael è un modo comunque, anche se un po' contorto, di ribadire l'esistenza della divinità (insomma Jacop ci fa la figura del credente). Non piacerà infine a chi al termine di una satira a ruota libera s'attende (legittimamente) conclusioni di qualche spessore intellettuale (la svolta femminista del finale non ha logica, non ha rigore, è solo trippa di gatto buttata nel gran calderone). Ma c'è pure un pubblico che al cinema non va appesantito da bigottismi di vario tipo, e che non chiede (almeno non chiede ogni settimana) il rigore. A quel pubblico, certo, non mancheranno le occasioni di divertimento nelle quasi due ore. (...) Benoît Poelvoorde, un altro grosso attore del cinema franco belga che in Italia non è ancora conosciuto come dovrebbe (se non dai frequentatori di festival) e che ora un film come 'Dio esiste e vive a Bruxelles' dovrebbe imporre come merita. Il suo Padreterno è decisamente indimenticabile, meschino, maligno, velenoso come solo i paterfamilias della provincia francese sanno essere. Per concludere, il siparietto dell'icona per eccellenza del cinema d'oltralpe, Catherine Deneuve. Van Dormael l'ha costretta ad accoppiarsi con un gorilla. Per noi l'ha fatto con dolo." (Giorgio Carbone, 'Libero', 26 novembre 2015) "Strepitosa commedia surreale in sei atti del belga Jaco Van Dormael, un talento quasi sempre in letargo. (...) Uno spasso continuo, in cui entra anche la Deneuve, costretta dal perfido copione a tenersi per amante un enorme gorilla." (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 26 novembre 2015)

Trova Cinema

Box office
dal 21 al 24 maggio

Incasso in euro

  1. 1. Gli anni più belli  1.196.456
    Gli anni più belli

    Quattro ragazzi, cresciuti nel centro di Roma ma con estrazioni sociali diverse, vedranno le loro vite evolvere in maniere e direzioni anche sorprendenti, tra delusioni e riscatti....

  2. 2. Bad Boys for Life  882.185
  3. 3. Il richiamo della foresta  680.273
  4. 4. Parasite  605.719
  5. 5. Sonic. Il film  499.216
  6. 6. Odio l'estate  264.761
  7. 7. Cattive acque  263.009
  8. 8. La mia banda suona il pop  240.521
  9. 9. Dolittle  123.234
  10. 10. Birds of Prey (e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn)  121.947

Tutta la classifica