Anno: 1962 Durata: 123 Origine: ITALIA Colore: B/N
Genere:DRAMMATICO
Regia:Nanni Loy
Specifiche tecniche:-
Tratto da:-
Produzione:TITANUS, METRO
Distribuzione:TITANUS - MGM HOME ENTERTAINMENT, MONDADORI VIDEO (GLI SCUDI, IL GRANDE CINEMA)
Lea Massari | nel ruolo di | Maria |
Aldo Giuffré | nel ruolo di | Pitrella |
Gian Maria Volonté | nel ruolo di | Cap. Stimolo |
Georges Wilson | nel ruolo di | Rettore riformatorio |
Regina Bianchi | nel ruolo di | Concetta Capuozzo |
Domenico Formato | nel ruolo di | Gennarino Capuozzo |
Franco Sportelli | nel ruolo di | Prof. Rosati |
Frank Wolff | nel ruolo di | Salvatore |
Pupella Maggio | nel ruolo di | Madre di Arturo |
Enzo Turco | nel ruolo di | Arnaldo Valente |
Jean Sorel | nel ruolo di | Marinaio |
Luigi De Filippo | nel ruolo di | Ciccillo |
Raffaele Barbato | nel ruolo di | Giovanni Aiello |
Charles Belmont | nel ruolo di | Sentinella |
Curt Lowens | nel ruolo di | Maggiore Sakau |
Franco Balducci | nel ruolo di | Uomo col tricolore |
Antonio Casagrande | nel ruolo di | Marito di Maria |
Carlo Taranto | nel ruolo di | Napoletano maniaco delle carte |
Enzo Cannavale | nel ruolo di | Il cavaliere |
Vera Nandi | nel ruolo di | Moglie di Arnaldo Valente |
Silla Bettini | nel ruolo di | Uomo in canottiera |
Silvana Buzzanca | nel ruolo di | Immacolata |
Max Turilli | nel ruolo di | Ufficiale tedesco |
Adriana Facchetti | nel ruolo di | Donna angosciata |
Rosalia Maggio | nel ruolo di | Donna angosciata |
Enzo Petito | nel ruolo di | Professore Che Protesta |
Eduardo Passarelli | nel ruolo di | Autista Del Taxi |
Dale Cummings | nel ruolo di | Soldato tedesco |
Peter Dane | nel ruolo di | Colonnello School |
Giuseppe Jodice | nel ruolo di | Reduce |
Nando Murolo | nel ruolo di | Ufficiale Tedesco Ferdinando Murolo |
Mario Nandi | nel ruolo di | Collaborazionista |
Luis Goetz | ||
Sergio Jossa |
Le quattro giornate di Napoli non sono state una vera e propria rivoluzione. Non hanno avuto capi, né preparazione di alcun genere. La rivolta nasce e divampa nel giro di poche ore nel settembre del 1943: tutta la popolazione di Napoli vi partecipa, ma senza consultarsi. Spinti da una specie di necessità, i napoletani imbracciano il fucile, si armano di pietre, utensili, bottiglie piene di benzina, e combattono per le strade e i vicoli della città, a pochi metri dalle loro abitazioni, anonimi e silenziosi. Finita la battaglia, ognuno torna a casa sua e la rivolta resta un ricordo. I nomi dei morti, che tutti conoscono, passano di bocca in bocca. Tra di loro c'è Gennarino Capuozzo, un bambino di 10 anni, ucciso sulle barricate, mentre si schierava contro chi voleva invadere il suo Paese.
"(...) Perché Nanni Loy ha realizzato 'oggi' un film come questo e in che cosa consiste la sua prospettiva critica e il suo approfondimento artistico (...) delle quattro giornate? Direi che è quella del rifiuto della violenza, di un sentimento vivo della pace, della 'guerra alla guerra', insomma, come ha sottolineato il regista stesso, risolti in un affresco di ampie dimensioni e di tonalità e cadenze popolari, che (...) si fa amirare più per l'ingegnosità dell'accurata messa in scena, che per un suo raggiunto equilibrio poetico e ci commuove e ci esalta solo nei momenti in cui l'umile fatica (...) del regista è come sconvolta e sollevata da una passione in atto, da una indignazione profonda, o da una schietta e commossa solidarietà". (Adelio Ferrero, 'Mondo Nuovo'. 9 dicembre 1962).
Incasso in euro