L'attesa2015

SCHEDA FILM

L'attesa

Anno: 2015 Durata: 100 Origine: FRANCIA Colore: C

Genere:DRAMMATICO

Regia:Piero Messina

Specifiche tecniche:DCP

Tratto da:liberamente ispirato al dramma "La vita che ti diedi" di Luigi Pirandello

Produzione:NICOLA GIULIANO, FRANCESCA CIMA, CARLOTTA CALORI PER INDIGO FILM, IN COLLABORAZIONE CON MEDUSA FILM, IN COPRODUZIONE CON FABIO CONVERSI, JÉRÔME SEYDOUX, VIVIEN ASLANIAN, ROMAIN LE GRAND, MURIEL SAUZAY PER BARBARY FILMS, PATHÉ

Distribuzione:MEDUSA

ATTORI

Juliette Binoche nel ruolo di Anna
Lou de Laâge nel ruolo di Jeanne
Giorgio Colangeli nel ruolo di Pietro
Domenico Diele nel ruolo di Giorgio
Antonio Folletto nel ruolo di Paolo
Corinna Lo Castro nel ruolo di Rosa
Giovanni Anzaldo nel ruolo di Giuseppe
 

MONTAGGIO

Freddi, Paola
 

SCENOGRAFIA

Dentici, Marco
 

TRAMA

In un'antica villa nelle campagne siciliane, due donne - Anna, una madre, e Jeanne, la fidanzata del figlio di Anna, Giuseppe - si incontrano e si scontrano. Quando Jeanne si presenta alla villa dicendo di essere stata invitata da Giuseppe, Anna, che non la conosce, decide di trascorrere comunque con lei la Pasqua in attesa che il figlio faccia ritorno e della grande processione che si terrà in paese...

CRITICA

"Merita rispetto «L'attesa», esordio di Messina (...). Si tratta, peraltro, di un film tutto giocato sui canoni del cinema d'autore (o da festival) che corre pericolosamente sui bordi dell'elaborazione formale circondata dagli abissi del manierismo: se ci si stupisce, infatti, per la qualità dell'ambientazione, i movimenti di macchina e i raccordi tra fotografia e musica, non altrettanto si può dire per l'insistenza «telefonata» con cui si dilatano i ritmi narrativi. (...) il film s'estenua in un'ambiguità che insegue i virtuosismi d'atmosfera più che la sostanza drammaturgica." (Valerio Caprara, 'Il Mattino', 17 settembre 2015) "Piacerà a chi continuamente invoca l'avvento di nuovi talenti nel provincialissimo panorama italiano. Messina (all'opera prima, ma con un curriculum di documentarista da far paura) probabilmente lo è. Gira benissimo. Fin troppo. Dal suo maestro Sorrentino sembra aver imparato tutto. Tranne una cosa. La scelta di un soggetto che veramente intrighi. Questo non lo è." (Giorgio Carbone, 'Libero', 17 settembre 2015) "(...) per quanto accolto tiepidamente dalla platea dei giornalisti al Lido, ci è sembrato tutt'altro che disprezzabile. A patto - scrivevamo da Venezia- di entrarci in sintonia facendo la tara ad alcune preziosità d'autore, al ritmo interno piuttosto lento, soprattutto nella prima parte (ma per ragioni contingenti al racconto), alla scarna ed essenziale drammaturgia che vede in scena pochissimi protagonisti che agiscono in una sorta di unità spazio-temporale da cui però origina, in modo centrifugo, la narrazione. (...) Sono da segnalare il rapporto generazionale che spazia tra l'amore-odio e la curiosità tra la veterana Juliette Binoche e la giovanissima e sorprendente Lou de Laage, scelta - parola del regista - dopo un difficilissimo lavoro di casting, un'ambientazione strana e straniante non dimentica dei temi pirandelliani da cui la storia origina (legati anche a ricordi personali dell'autore) e, soprattutto, come dice bene il titolo, il tema dell'attesa, inteso come scardina-mento delle certezze, ricerca di una verità che non può essere detta, ma che, necessariamente, andrà vissuta. Complice un paesaggio lontano dal cliché della Sicilia di Montalbano, il film ha il merito, tra gli altri, di aver avuto il coraggio di affrontare un tema non certo facile, soprattutto per un esordiente: il rapporto tra dicibile e indicibile, tra verità e menzogna, tra realtà e immaginazione, in una storia dove l'attesa del titolo diviene fondamentalmente un atto d'amore." (Andrea Frambrosi, 'L'Eco di Bergamo', 17 settembre 2015)

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