Anno: 1991 Durata: 122 Origine: CINA Colore: C
Genere:DRAMMATICO
Regia:Zhang Yimou
Specifiche tecniche:PANORAMICO
Tratto da:dal romanzo "Wives and Concubines" di Su Tong
Produzione:ERA INTERNATIONAL, CHINA FILM COPRODUCTION CORPORATION, CENTURY COMMUNICATIONS, SALON FILMS
Distribuzione:MIKADO FILM - PENTAVIDEO, MEDUSA VIDEO, CECCHI GORI HOME VIDEO (PEPITE, GLI ORI)
Gong Li | nel ruolo di | Songlian |
He Caifei | nel ruolo di | Meishan |
Ma Jingwu | nel ruolo di | Il maestro |
Cao Cuifeng | nel ruolo di | Zhuoyun |
Zhao Qi | nel ruolo di | Il guardiano |
Cao Zhengyn | nel ruolo di | Vecchio servo |
Chu Xiao | nel ruolo di | Feipu |
Cui Zhihgang | nel ruolo di | Dottor Gao |
Ding Weimin | nel ruolo di | Matrigna di Songlian |
Hu Shimiao | nel ruolo di | Mamma Song |
Jin Shuyuan | nel ruolo di | Yuru |
Kong Lin | nel ruolo di | Yan'Er |
Ma Jungwu | nel ruolo di | Chen Zuoquan |
Nel 1920 nella Cina del Nord, la diciannovenne Songlian, in contrasto con la matrigna, lasciata l'università accetta di sposare il cinquantenne Chen Zuoqin, signore di un'antica casata. Questi ha già tre mogli: l'anziana Yuru, che gli ha dato un figlio; Zhuoyun, donna abile ma ambigua; Meishan, ex cantante ancora attraente. Il segno del privilegio sono le lanterne rosse che il marito-padrone fa accendere davanti alla stanza della sposa con la quale trascorrerà la notte. La prescelta gode delle ancelle migliori, di un massaggio tonificante ai piedi e perfino del diritto di decidere i pasti del giorno dopo. Songlian scopre ben presto quali piccoli, ma brucianti roghi covino sotto le ceneri di un mondo che sembra consistere tutto nel cortile rettangolare e nelle eleganti decorazioni architettoniche dell'antico palazzo. La "seconda signora", apparentemente amichevole e premurosa, la odia e le ha fatto una fattura a morte con la complicità della cameriera personale di Songlian, Yaner, che a sua volta accende di nascosto nella stanza vecchie lanterne rosse sognando di divenire anche lei concubina, visto che gode all'occasione delle attenzioni del padrone. Quanto alla "terza signora" che, gelosa di Songlian, cerca di distogliere il padrone dal talamo della nuova arrivata fingendo inesistenti malori o disturba la coppia cantando di primo mattino, coltiva una relazione col medico di famiglia, Gao. Dopo aver ferito all'orecchio la "seconda signora" mentre le taglia i capelli, Songlian si finge incinta per riconquistare i favori di Chen, che per punizione la trascura. Si accendono in segno di festa le lanterne nel cortile. Torna intanto Feipu, l'erede, che dandole a sorpresa del tu dà l'impressione di essere emancipato dal rigido mondo della casata. Intanto Yan'er scopre l'inganno della "quarta signora" e per il dispetto il padrone fa spegnere le lanterne e le copre di nero in segno di eterna umiliazione. Comprendendo il ruolo di Yan'er, Songlian ne smaschera il segreto bruciandole le lanterne "clandestine" in cortile e costringendola ad inginocchiarsi nella neve per ore. Poichè la serva muore di polmonite in ospedale, disperata e frustrata, Songlian si ubriaca e rivela la tresca di Meishan col dottore. L'ex cantante viene trascinata nella "camera della morte", dove viene impiccata come era accaduto tanti anni prima a due altre concubine adultere. Ormai in stato di choc Songlian urla invano tutto il suo sdegno e la sua disperazione. L'estate successiva arriva la "quinta signora". E' appena una bambina, e nota una giovane donna che vaga come una sonnambula nel cortile: è Songlian, che è divenuta pazza.
"La lanterna rossa" non smentisce le virtù di Zhang, la forza con cui comprime in immagini di estrema essenzialità i significati psicologici e sociali. (Giovanni Grazzini, 'Il Messaggero') "Il film è rigoroso, girato benissimo e appena un po' troppo imbellito musicalmente e lucidato come immagini." (Tullio Kezich, 'Il Corriere della sera') "Funzionali, anche per contrasto, le immagini raffinate che il regista affermato pure come esperto d'arte e di fotografia vuole accompagnare al film: con tinte pastello in soluzioni cromatiche sempre suggestive." (Claudio Trionfera, 'Il Tempo') "Splendido film di donne, "Lanterne rosse" tra qualche peccato di manierismo e qualche inutile ripetitività, rispecchia con moderna finezza una storia del passato, interpretato da un'attrice dall'intensa presenza (già vista in "Ju dou") come la bella e brava Gong Li." (Alfio Cantelli, 'Il Giornale')
Incasso in euro