L'ANIMA GEMELLA2002

SCHEDA FILM

L'ANIMA GEMELLA

Anno: 2002 Durata: 104 Origine: ITALIA Colore: C

Genere:COMMEDIA

Regia:-

Specifiche tecniche:35 MM (1:2,35)

Tratto da:-

Produzione:VITTORIO CECCHI GORI

Distribuzione:MEDUSA

TRAMA

In un paesino del sud Italia, all'altare, al momento decisivo, Antonio esita, dice che non può sposare Teresa perché ama la cugina di lei, Maddalena. Subito dopo i due, Antonio e Maddalena, scappano felici insieme. Teresa è in preda ad una rabbia che con il passare dei giorni non si placa. La mamma pensa che si potrebbe fare ricorso a qualche arte magica per ristabilire la tranquillità. Al rifiuto della vecchia fattucchiera del paese che non vuole saperne di intervenire si contrappone il figlio di lei Angelantonio. Costui si incarica di preparare tutto per far sì che l'ira di Teresa possa avere soddisfazione. Così, per magia, Teresa diventa Maddalena e Maddalena si trasforma in Teresa. Ora ad avere le idee confuse è Antonio, che non sa come comportarsi e si mette di continuo in lite con la famiglia delle ragazze. Tutto sembra risolversi un giorno a casa del padre di Teresa con reciproche spiegazioni. Ora si fa festa per l'imminente matrimonio tra Maddalena e Antonio. Ma ancora una volta Antonio scappa, raggiunge Teresa, le dice che non può vivere senza di lei.

CRITICA

"A quarantatré anni Rubini prova a recuperare la natura, i misteri e le superstizioni della sua terra natale: il risultato è a volte imbrogliato e vacillante, mentre resta indiscutibile la qualità e la bravura d'attore di Sergio Rubini". (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 11 aprile 2003) "'L'anima gemella' di Sergio Rubini (il suo miglior film, e una delle sorprese dell'anno) pareggia i conti riportando il magico alla sua terra d'origine. (...) Dialetto fitto e sintassi hollywoodiana, inquadrature studiate e concitazione strapaesana, attori non professionisti e una colonna sonora che mixa thriller e mélo anni '50 con la tarantella del Gargano della Nuova Compagnia di Canto Popolare: Rubini non si nega nulla, sfiorando anche il Sud postmoderno di Pappi Corsicato e le eccentricità dell'ultima Jane Campion, ma approda a una coerenza che è tutta e solo sua. Come è inconfondibilmente sua questa commedia sospesa fra cielo e mare che sprizza magia fin dal bellissimo incipit 'acquatico'. Complici il più che affiatato cast, lo script di Domenico Starnone e le luci calde di Paolo Carnera. Un piccolo incantesimo". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 11 aprile 2003) "Premessa: 'L'anima gemella' dell'estroso regista part-time Sergio Rubini non rientra tra quelli da buttare in senso stretto. Con tutta probabilità la caduta ingloriosa del produttore, Vittorio Cecchi Gori, ha inciso sul risultato finale. (...) Precisato che la cosa migliore del film, oltre ai paesaggi, è la sfolgorante nudità della bella figlia d'arte Violante Placido, quasi una sosia di Serena Autieri, nelle orecchie restano gli strepiti di una commedia grottesca troppo urlata, dalla sceneggiatura convulsa, dove si ride spesso nella prima parte e si sbadiglia a volontà nella seconda". (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 11 aprile 2003) "E' un film molto personale, suo (di Rubini) come regista e come attore in un ruolo laterale ma in realtà centralissimo. Affonda le radici nella sua idea infantile, magica e favolosa della Puglia. Infatti si respira, sulle schermo (perché è un film molto visivo), un'aria onirica. (...) E' un film di suggestioni, di luci e di profumi. La sfida è riuscita solo in parte, ma è generosa". (Paolo D'Agostini, 'la Repubblica', 12 aprile 2003) "Il cinema di Sergio Rubini riflette un singolare sentimento sudista. Verso le radici e verso i paesaggi, verso il dialetto e verso la luce, verso le alterazioni della coscienza e la fantasia. Questo sentimento cinematografico è complesso e mai folkloristico e intorno a questo nodo culturale Rubini, con i suoi film da regista, ha un movimento altalenante. Si avvicina e si allontana. Si avvicina e si allontana, parte e torna come accade a chi ha debuttato con una pellicola che è un programma di partenze e ritorni: 'La stazione'. Il cinema pugliese - come il napoletano, il milanese, il toscano o il romano - non esiste. Slang e ambienti non plasmano un orientamento narrativo. Con questa sesta regia Rubini si diverte a mettere in scena una commedia ebbra e magica, pervasa di erotismo e scandita da riti di stregoneria domestica. Una gradevole proposta grottesca, rara nel nostro cinema. La sceneggiatura ha qualche problema e le due attrici, innamorate dello stesso uomo e vittime di metamorfosi, sono brave e sostengono la girandola dei personaggi". (Enrico Magrelli, 'Film Tv', 15 aprile 2003) "La cosa più imbarazzante di un film girato nell'ormai lontano luglio 2001 non è tanto la produzione firmata Vittorio Cecchi Gori, quanto la presenza delle lire al posto degli euro. Ma in fondo anche questa nota fa una certa tenerezza e diventa parte di questa favola meridionale, anzi pugliese, anzi salentina, che sembra provenire da un mondo lontanissimo, e ancora così caldo. Forse perché era ancora in vita Carmelo Bene da quelle parti. Ma anche perché 'L'anima gemella' diretto da Sergio Rubini, che lo ha scritto assieme a Domenico Starnone, è il miglior film della coppia Rubini-Starnone, e ci riporta direttamente a un

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