L'amante inglese2009

SCHEDA FILM

L'amante inglese

Anno: 2009 Durata: 85 Origine: FRANCIA Colore: C

Genere:DRAMMATICO, ROMANTICO

Regia:Catherine Corsini

Specifiche tecniche:35 MM (1:1.85)

Tratto da:-

Produzione:PYRAMIDE PRODUCTIONS, CAMERA ONE, VMP, SOLAIRE PRODUCTION, CANAL +, CINÉ CINÉMA

Distribuzione:TEODORA FILM (2010)

ATTORI

Kristin Scott Thomas nel ruolo di Suzanne
Sergi López nel ruolo di Ivan
Yvan Attal nel ruolo di Samuel
Bernard Blancan nel ruolo di Rémi
Aladin Reibel nel ruolo di Dubreuil
Alexandre Vidal nel ruolo di David
Daisy Broom nel ruolo di Marion
Berta Esquirol nel ruolo di Berta
Gérard Lartigau nel ruolo di Lagache
Geneviève Casile nel ruolo di Madre di Samuel
Philippe Laudenbach nel ruolo di Padre di Samuel
Michèle Ernou nel ruolo di Sig.ra Aubouy
Jonathan Cohen nel ruolo di Banchiere
Hélène Babu nel ruolo di Dorothée
Mama Prassinos nel ruolo di Sig.ra Dubreuil
Asun Planas nel ruolo di Trentenne
David Faure nel ruolo di Capo del personale
Philippe Beglia nel ruolo di Antiquario
Sali Cervià nel ruolo di Ragazza alla stazione di servizio
 

MONTAGGIO

Jacquet, Simon
 

SCENOGRAFIA

Ott, Laurent
 

COSTUMISTA

Schotte, Anne

TRAMA

La quarantenne Suzanne vive con il marito e i figli adolescenti in una bella villa nel sud della Francia. Stanca della noiosa routine, Suzanne decide di riprendere il suo lavoro di chinesiterapeuta abbandonato alla nascita dei figli. Ma non è tutto. Il rapporto con suo marito, un uomo conservatore e borghese, si è ormai logorato. Per questo non esiterà a buttarsi tra le braccia di Ivan, l'operaio spagnolo rude e silenzioso che le sta ristrutturando lo studio. Nonostante la clandestinità della situazione, Suzanne si sente nuovamente viva come non le accadeva da tempo e desiderata come mai prima d'ora in vita sua. Deciderà quindi di abbandonare la famiglia e seguire la passione, ma suo marito si rivelerà tutt'altro che disposto a lasciarla andare...

CRITICA

"Un adulterio è argomento prezioso per il cinema: qui la storia è complicata dalle differenze di classe e dai diversi paesi di origine. (...) si capisce che si tratta di un raffinato gioco di ruolo, dove tre personaggi portano alle estreme conseguenze i risvolti della loro personalità: il marito francese (Yvan Attal, costruito sulla falsariga del ministro François Fillon, diceva la regista) non può sopportare che la sua immagine venga intaccata pubblicamente, soprattutto ora che ha deciso di entrare in politica, Suzanne vuole vivere fino in fondo quell'attrazione mai provata prima, Ivan si dimostra accogliente e paziente a dispetto di ogni cliché di machismo. Ma se la moglie fosse stata francese, il marito inglese e l'amante italiano? Lei avrebbe ancora il suo conto, lui non si accorgerebbe di niente, l'altro se ne andrebbe a seguire la squadra in trasferta." (Silvana Silvestri, 'Il Manifesto', 5 marzo 2010) "In un periodo che al cinema suggerisce solo riprese e riferimenti, non sorprende il teorema truffautiano svolto dalla francese Corsini, Peccato che 'L'amante inglese' ('Partir') estirpi dal modello 'La signora della porta accanto' qualsiasi palpito di calore e ne inverta l'oltranzistico, folle romanticismo in una cerebrale e cruda resa dei conti neo-femministica. (...) I temi dell'amore-passione e del prezzo della libertà individuale risultano insomma forzati per amore di tesi, finendo con lo svuotare lo slancio di un film corretto e lineare sul piano professionale." (Valerio Caprara, 'Il Mattino', 5 marzo 2010) "Proletari di tutto il mondo, rallegratevi. Basta con i menage borghesi, le case tutte design e comfort, i mariti agiati e noiosi come le loro cravatte. Dopo i 40 alle donne ci vuole un uomo vero, uno che lavori con le mani e non si metta a mandare sms mentre la moglie sul cuscino accanto sfoglia riviste. Uno che conosca la vita e sappia cantare: magari in catalano, come fa l'operaio Sergi Lopez con Kristin Scott Thomas in 'L'amante inglese' (...). L'assunto è quasi ovvio, il resto meno. Anche perché il borghese qui si vendica con le sue armi preferite: i quattrini." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 5 marzo 2010)

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